Autonomia regionale differenziata: indicazioni di lavoro

Autonomia regionale differenziata: indicazioni di lavoro

Loredana Fraleone*

L’assemblea di domenica scorsa al Tasso, sull’Autonomia regionale differenziata, ha rappresentato un successo per la quantità e la qualità della partecipazione, rimasta alta fino alla fine nonostante il caldo soffocante della giornata. Con circa 200 persone presenti e con l’adesione di più di 70 associazioni, i relatori e numerosi interventi oltre a chiarire la pericolosità di quella che è stata opportunamente chiamata “La Secessione dei ricchi”, hanno cercato d’individuare un percorso comune per contrastarla.

L’iniziativa, che nasce da un lavoro avviato fin qui da organizzazioni della scuola, da giuristi, da associazioni che si occupano dei problemi del Sud, dal gruppo di lavoro nazionale contro l’AD del PRC/SE e altri soggetti associativi, ha contribuito a costruire un contesto, in cui finalmente si comincia a rompere il silenzio dei mezzi di comunicazione su una vicenda occultata scientemente dai governi Gentiloni/Conte e dalle regioni richiedenti.

Almeno il tentativo di colpo di mano fondato sulla segretezza totale dell’operazione è stata sventato, anche se continuano a rimanere sconosciute parti rilevanti di una proposta, avviata con l’intenzione che non dovesse essere discussa neanche in Parlamento, ma oggetto di accordo diretto tra singola regione e governo.

Ora si tratta di costringere il governo a tirare fuori tutte le carte che riguardano una questione di portata enorme, per il futuro della fisionomia della Repubblica e della sopravvivenza di una Costituzione sempre più svuotata dei principi che l’hanno connotata inizialmente.

Si tratta di rendere urgentemente consapevole un’opinione pubblica, alla quale sono state raccontate e si continuano a raccontare vere e proprie menzogne sui “benefici” di un’autonomia della quale si cerca persino di edulcorare l’aggettivazione, chiamandola “rafforzata” piuttosto che differenziata.

Nonostante il periodo estivo, che vede il settore più attivo in campo, quello della scuola, obiettivamente smobilitato, è necessario promuovere su tutto il territorio nazionale, comitati di scopo, come indicato dal comunicato dell’assemblea del Tasso, cercando di allargarli il più possibile anche a settori finora non coinvolti dalla mobilitazione, ma che lo sono nelle materie sulle quali è richiesta l’Autonomia differenziata, anche nella prospettiva di una grande manifestazione a settembre o giù di lì.

Non solo scuola e sanità, ma ambiente, beni culturali, energia, rapporti commerciali diretti con l’Europa e quant’altro richiedono consapevolezza di un’operazione tesa sostanzialmente ad estrarre più profitto dove possibile, frantumare il mondo del lavoro anche nei settori ancora  dotati di una certa compattezza, grazie alla copertura dei contratti nazionali, disciplinare la formazione delle menti, con un controllo diretto su scuola e cultura, per omologare ancor più le persone ad un modello sociale e politico fondato su egoismo e passività.

Una sfida di enorme portata di un capitalismo iperliberista, attualmente vincente ma pressato da contraddizioni sempre più profonde. E’ la consapevolezza di tutto questo che ci deve spingere ad una lotta e un impegno adeguati.

* Responsabile Scuola Università Ricerca PRC-S.E

 

Quello che segue è il comunicato uscito dall’assemblea

Comunicato dell’Assemblea Nazionale per il ritiro di qualunque progetto di Autonomia differenziata

L’Assemblea Nazionale (organizzata da Appello per la scuola pubblica, Autoconvocati della scuola, ASSUR, Comitato 22 marzo per la difesa della scuola pubblica, LIPScuola, Manifesto dei 500) che si è tenuta a Roma il 7 luglio presso il liceo Classico “Tasso” per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, a cui hanno partecipato 200 persone e 70 associazioni di diverse categorie e settori provenienti da 38 città si costituisce in “Comitato provvisorio nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata”. Si impegna nella costituzione di Comitati locali di scopo per il ritiro di ogni forma di Autonomia differenziata, che facciano crescere la consapevolezza che questo provvedimento minerebbe alle fondamenta la prima parte della Costituzione repubblicana, i diritti universali e le conquiste dei lavoratori.

L’assemblea rivolge un appello a tutte le forze politiche, sociali, democratiche del Paese per una forte azione unitaria per fermare il percorso dell’Autonomia differenziata. In particolare, lancia un appello a tutti i sindacati per una grande manifestazione unitaria che porti a Roma, nel più breve tempo possibile, centinaia di migliaia di cittadini, per il “ritiro di qualunque progetto di autonomia differenziata”. Si impegna ad organizzare presìdi e mobilitazioni permanenti qualora si verificassero accelerazioni dell’iter. Si impegna a diffondere e a far sottoscrivere le conclusioni dell’Assemblea stessa anche ai gruppi, alle Associazioni, ai Coordinamenti ed ai singoli che oggi non hanno potuto essere presenti. Affida agli organizzatori dell’assemblea il compito di continuare a connettere iniziative ed informazioni nei singoli territori e a livello centrale.

Si riconvoca a livello nazionale il 29 settembre.

Roma, 7 luglio 2019

 

 

 


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