L’unica lotta che si perde è quella che si abbandona. Il documento approvato dal CPN di Rifondazione Comunista

L’unica lotta che si perde è quella che si abbandona. Il documento approvato dal CPN di Rifondazione Comunista

Pubblichiamo il documento politico approvato dal Comitato Politico Nazionale riunitosi il 29 e 30 giugno presso la Casa del popolo di Torpignattara (Roma).

“l’unica lotta che si perde è quella che si abbandona”

Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista esprime la più totale solidarietà alla comandante della Seawatch3 Carola Rackete arrestata dopo l’attracco a Lampedusa. Il ministro dell’interno e il governo proseguono con la criminalizzazione di chi soccorre e salva vite in mare. Nel paese il consenso alla Lega è cresciuto proprio a partire dall’incessante campagna che conduce sull’immigrazione ma non lo si contrasta adeguandosi al senso comune che ha prodotto. L’attacco alle ong, gli accordi con la Libia, i decreti del ministro Minniti non hanno impedito l’affermazione di Salvini. La lotta contro il razzismo e la xenofobia è un imperativo per le comuniste e i comunisti. Ma la Lega non si contrasta senza un’opposizione politica, culturale e sociale e un’alternativa. 

Il risultato disastroso alle elezioni europee della lista unitaria La Sinistra non cancella la necessità di costruire uno spazio unitario di sinistra e ambientalista. E’ proprio la debolezza e l’invisibilità di un punto di vista antiliberista e anticapitalista che rende possibile alle forze dell’attuale governo di presentarsi come popolari e “antisistema” a fronte di un’opposizione del PD che ripropone le ricette antipopolari dei governi degli ultimi 10 anni.

L’insuccesso della lista indica piuttosto la necessità di un progetto che abbia il tempo e la continuità per sviluppare il proprio radicamento sociale, un discorso egemonico e un profilo credibile.

Non viene meno la necessità di lavorare per la ricostruzione dal basso della sinistra sociale e politica, per unificare le lotte e i movimenti sociali con l’obiettivo di un blocco popolare alternativo.

La riproposizione dell’orizzonte del centrosinistra e dell’alleanza con il PD non appare la strada in grado di recuperare la connessione con le classi lavoratrici e popolari.

Nel documento approvato nell’ultima riunione della direzione sono state analizzati i limiti di una proposta elettorale purtroppo concretizzatisi in grande ritardo.

Il ripetersi di risultati elettorali deludenti e la stanchezza che attraversa il nostro corpo militante impongono una riflessione coraggiosa tattica e strategica nel partito, sulle nostre pratiche, sul funzionamento della nostra organizzazione, sul progetto politico. Nei prossimi mesi dovremo sviluppare il massimo possibile di confronto coinvolgendo iscritte/i, un lavoro di inchiesta nelle feste e nei territori, ma anche momenti di elaborazione e approfondimento Non possiamo però rinchiuderci nelle nostre stanze. Dobbiamo “camminare domandando” consapevoli dei nostri limiti, ma anche della necessità di dare il nostro contributo allo sviluppo dell’opposizione sociale e politica al leghismo e al neoliberismo.

Di fronte al risultato sarebbe sbagliato rinunciare al percorso unitario avviato e disperdere le energie militanti e intellettuali che si sono aggregate. Promuoviamo un percorso di discussione collettivo in tutto il paese che coinvolga chi si è speso in questa campagna e chi perplesso è rimasto ai margini, le forze che hanno aderito alla lista La Sinistra e le soggettività politiche e sociali che non hanno per diverse ragioni partecipato. Lavoriamo con tutte le soggettività della sinistra anticapitalista e antiliberista e le realtà di movimento alla condivisione di punti programmatici comuni su cui sviluppare l’opposizione.

Le mobilitazioni sociali, sindacali, ambientaliste, sociali, antirazziste, femministe costituiscono il terreno principale di sviluppo dell’iniziativa della Sinistra e di Rifondazione Comunista. Dobbiamo sviluppare campagne sui temi economici-sociali, del lavoro, dell’ambiente, della democrazia e della repressione del conflitto sociale. In particolare bisogna investire le nostre energie nella campagna contro l’autonomia differenziata, contro la regionalizzazione della scuola, della sanità, dei contratti di lavoro, dei beni culturali, e di tutte le altre materie che attengono a diritti fondamentali delle cittadine e dei cittadini. Va contrastata la conversione in legge del dl sicurezza bis, che dovrebbe essere convertito in legge entro luglio, e che solo parzialmente affronta le tematiche dell’immigrazione e si concentra in gran parte sull’ulteriore inasprimento delle sanzioni verso la protesta sociale e politica. 

Non ci rassegniamo a un paese senza sinistra.

Non è tempo della resa.

Il Comitato Politico Nazionale

impegna il partito nella prosecuzione del percorso unitario avviato con la lista La Sinistra in collaborazione con le altre formazioni promotrici aderenti al Partito della Sinistra Europea, con candidate/i, firmatari/e degli appelli, sostenitrici e sostenitori e allargando l’interlocuzione a tutte le soggettività politiche, sociali, culturali della sinistra anticapitalista, antiliberista, ambientalista, femminista, antirazzista;

a proseguire la riflessione e discussione a tutti i livelli attraverso

- la convocazione degli organismi territoriali già in corso (circoli, cpf, cpr, attivi) e di attivi di macroarea (sud-centro-nord);

- seminari di approfondimento tematici promossi dalla segreteria nazionale e dalla direzione;

- lavoro di inchiesta nelle feste e/o contesti sociali dando mandato a segreteria di predisporre questionario;

- assemblea nazionale da tenersi possibilmente entro settembre;

- a rilanciare lavoro di organizzazione, tesseramento, autofinanziamento, 2×1000, feste;

- a sviluppare nel corso dell’estate la mobilitazione contro la cosiddetta “autonomia differenziata”, contro il decreto sicurezza bis, sui temi sociali e del lavoro, l’antirazzismo, le questioni ambientali, la solidarietà internazionalista (Cuba, Venezuela, Sudan, curdi, Palestina) e la campagna contro l’estradizione di Julian Assange.  


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