Perchè votare “La Sinistra”

Perchè votare “La Sinistra”

Alba Vastano

Ci siamo, anzi ci risiamo. Domenica 26 maggio si torna alle urne. Un Paese permanentemente sotto elezioni. Domenica però è un’occasione importante e irrinunciabile, perché si eleggerà il nuovo Parlamento europeo. Contemporaneamente si vota per le amministrative in  3.829 i comuni in Italia (poco meno del 50% del totale). A essere interessati da questo voto tra cui ben 30 capoluoghi di provincia. Le elezioni in Italia sono ormai di routine. Ad una giunta comunale  se ne avvicenda un’altra. Ad una legislatura  ne segue in breve un’altra. E succede, spesso, anche prima della fine dei mandati. Negli ultimi dieci anni cinque presidenti del Consiglio dei Ministri. Qualcosa non quadra in questa Italia sempre alle urne. Ѐ ora di dare stabilità al Paese, stabilità oggi fortemente compromessa dall’attuale governo giallo-verde, anche a causa dei disastri prodotti dei precedenti governi e dalla legge elettorale vigente. Sappiamo però che questa stabilità dipende anche dai vincoli dettati dai Trattati europei, una gabbia d’acciaio dove sono imprigionati i diritti costituzionali. I Trattati condizionano la nostra vita lavorativa, economica e sociale, perché ci obbligano a sottostare ai diktat  che ci vengono imposti dalla Troika (Commissione europea- Bce- Fondo monetario Internazionale).

Non tutte le liste che si presentano alle elezioni  hanno la stessa visione dell’Europa. Le proposte agli elettori per questa vicinissima tornata elettorale  vertono fondamentalmente su almeno quattro visioni di come dovrà o dovrebbe essere l’Europa: il sovranismo, con politiche nazionaliste anche estreme, non accetta alcuna ingerenza sovranazionale, pone il blocco per l’accoglienza ai migranti e intende ribaltare le regole dei Trattati per dettare le condizioni. Gli Europeisti propongono di  migliorare L’Europa, potenziandone le riforme. La coalizione “la Sinistra” del gruppo europeo Se/Gue-Ngl, a cui, in questa tornata aderiscono varie soggettività, invece mira a rompere la gabbia dei Trattati, restituendo ad ogni Stato membro i diritti costituzionali. Non più o meno Europa quindi, ma un’Europa in cui prevalgano i diritti umani, civili e sociali di ogni persona. C’è anche un’altra visione dell’Europa, quella della irriformabilità dei Trattati, pertanto bisognerebbe uscirne quanto prima. Anche dall’euro.  Per le pari opportunità di informazione  sulle idee diverse di Europa  occorre che gli elettori siano informati sulle proposte delle varie liste i cui rappresentanti, se eletti in Parlamento,  potranno modificare le attuali leggi e vararne altre.

Fra i sovranisti nel nostro Paese regna Salvini, lo sceriffo nazionale, Ministro dell’Interno e leader della Lega.  Nel suo programma per le europee c’è la proposta di modifica dei Trattati per favorire misure più restrittive riguardo l’accoglienza ai migranti. Il leghista vuole la Flat Tax, la tassa piatta, che favorisce i grandi patrimoni e penalizza chi è già in ristrettezze economiche. Si oppone a qualsiasi trasferimento della sovranità nazionale a organi o istituzioni europee, uno dei principi fondamentali che uniscono i membri del MENL (Movimento Europa Nazioni e Libertà). Tutto ciò presuppone il rifiuto di politiche volte a creare un qualsiasi modello sovranazionale. Il suo slogan è “ Prima l’Italia e gli Italiani”, ma è pronto a varare nel paese l’autonomia regionale differenziata,” la secessione dei ricchi”. Dicotomie del potere. Si presenterà alle elezioni con l’Eapn (Alleanza europea popoli e nazioni), evoluzione del Menl, movimento fondato da Marine Le Pen. Proprio la leader del Front National ha incaricato Salvini di formare un’alleanza fra i sovranisti europei. Il punto di forza su cui Salvini, capolista di tutte le cinque Circoscrizioni,spingerà in Parlamento europeo  si basa sulla conservazione dell’identità nazionale e quindi sul controllo (ndr, ossessivo) dell’immigrazione. Più che altro per respingerla con i suoi “Porti chiusi “ e la guerra alle Ong.

Fra gli europeisti si presentano alle elezioni quelle forze liberiste che hanno contribuito a distruggere lo Stato sociale e l’economia nazionale, con un riformismo spietato che ha massacrato il lavoro, la scuola, la sanità, l’ambiente. Fra gli europeisti ci sono anche coloro che vogliono addirittura mantenere  così com’è questa Europa, perché è un sogno che non si può distruggere. Un sogno di cui non si può fare a meno, perché ci ha regalato libertà, diritti e democrazia. Si può ancora migliorare, questo sì, secondo “più Europa” , ma cambiarla no perché “Abbiamo la fortuna di essere nati in un continente di pace, dove si vive di più e meglio che ovunque nel mondo, dove istruzione e salute segnano i più alti tassi e dove i diritti sono di più in assoluto”. Peccato che se ne siano resi conto solo loro.

Anche i 5stelle che fanno parte del gruppo europeo Efdd (Europe of Freedom and Direct Democracy) hanno presentato il loro euro-programma. Votato sulla solita piattaforma Rousseau che ha partorito la bacchetta magica con la quale si risolveranno tutti i problemi che indeboliscono l’economia europea e i diritti civili e sociali dei popoli. Un programma articolato su alcune grandi aree: per una nuova Europa con più democrazia, per una piena occupazione con sviluppo sostenibile, per il made in Italy,per una politica migratoria comune,per la lotta all’evasione e alla criminalità. Peccato che gli stessi si definiscano né di destra, né di sinistra e che non prendano posizione chiara sul fascismo e l’antifascismo, uno dei perni fondamentali per la realizzazione della democrazia e del principio di uguaglianza su cui si basa lo Stato di diritto.

E poi c’è la Sinistra, la coalizione che si presenta con il Gruppo Se- Gue /Ngl. Qual è il programma con cui si presenta alle elezioni di domenica? E qual è l’idea di Europa delle  forze alleate nella lista? Sicuramente né più Europa, né meno Europa, ma un’Europa diversa. Un’Europa dei popoli, per il lavoro e per i pari diritti di tutti. Un’Europa che va cambiata, rompendo la gabbia dei Trattati. Per farlo bisogna starci dentro e impegnarsi per il cambiamento. Va detto, per inciso e per la trasparenza, che i militanti e le militanti di Rifondazione comunista, sono vittime in questa campagna elettorale di lazzi e sberleffi, specie sui social, per non aver scelto il simbolo con la falce e il martello e per le alleanze  non condivise da tutti i compagni. Il programma però è davvero comunista ed è ciò che conta infine. Si articola su 11 punti “per cambiare l’Europa e la nostra vita”. Importante ricordarli tutti, affinché gli elettori  possano  esserne informati e comprendere la valenza e la possibilità che danno alla lista votandola per raggiungere il quorum del 4 %:

  • Stop precarietà, 32 ore a parità di salario, salario minimo europeo, reddito di base, welfare
  • Un’Europa femminista e senza discriminazioni
  • Politiche economiche espansive che fermino l’impoverimento dei Pesi più deboli
  • No alla Ue delle élites, dei tecnocrati, degli accordi tra governi
  • Salvare le vittime dei naufragi, costruire un futuro degno per tutti e tutte
  • Difendere i diritti umani con la cooperazione internazionale, il disarmo, la diplomazia dl basso
  • Un Green New Deal per la natura, il clima, le imprese che non inquinano
  • Stop ai paradisi fiscali. Stop alla finanza tossica
  • Un nuovo modello per lo sviluppo del Meridione e delle aree interne abbandonate
  • Stop TTIP. Stop CETA e altri accordi commerciali penalizzanti
  • Grandi investimenti per istruzione pubblica e cultura, abolizione del numero chiuso, neutralità di internet

Il liberismo e l’austerity almeno negli ultimi dieci anni hanno messo ko tanti paesi, mentre le lobby di potere, le banche e la finanza speculativa si sono arricchite e hanno scatenato la guerra tra poveri, puntando il j’accuse sui  migranti, sugli invisibili della società, sugli emarginati, sugli indifesi, sulla libertà di genere e sui diritti delle famiglie arcobaleno. Una politica cinica, impossibile da sopportare ancora. Occorre porre fine a queste illegalità e soprusi sui più deboli per ripristinare la parità di diritti per tutti.

Per questo la lista “La Sinistra”, che ha ricevuto anche l’endorsement di Mimmo Lucano e di tanti altri personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, si presenta alle elezioni europee e chiede un contributo con il voto per cambiare radicalmente tutto. Per questo non si può dare un voto utile a chi ha già preso tutto, è importante invece dare un voto necessario per un vero cambiamento a sinistra. Per questo è anche importante andare a votare. Astenersi vuol dire foraggiare le destre, quelle forze che, non avendo a cuore la democrazia e i diritti, hanno contribuito alla profonda crisi in cui versa il Paese e la maggior parte degli Stati membri europei.

E quindi….Votando la lista “La Sinistra”  si dà forza al cambiamento in Europa e si collabora a rompere la gabbia dei Trattati, ripristinando i diritti sottratti. Buon voto!

 

Giornalista

Collaboratrice redazionale del periodico cartaceo Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org


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