PCE: sul risultato delle elezioni politiche del 28 aprile in Spagna

PCE: sul risultato delle elezioni politiche del 28 aprile in Spagna

Celebriamo la sconfitta del “trifachito” e la possibilità di aprire una fase di politiche per la maggioranza sociale

I risultati delle elezioni del 28 aprile rappresentano una totale sconfitta del trio di destra di Colon, che è lungi dall’essere in grado di raggiungere una maggioranza di governo, mentre c’è una maggioranza sufficiente per un governo che porti avanti politiche progressiste. La partecipazione popolare ha impedito all’estrema destra franchista di diventare una forza determinante. Siamo consapevoli che i poteri economici, l’UE e la Casa Reale cercheranno di fare pressioni per un governo del PSOE con Ciudadanos per continuare le politiche neoliberiste e la precarizzazione della vita e dei diritti.

Il nostro compito, come PCE e IU è quello di lavorare con tutti i mezzi per far fronte a queste pressioni. Non ci facciamo illusioni, siamo consapevoli della difficoltà di coinvolgere il PSOE nella realizzazione di politiche di sinistra. Solo con una forte pressione sociale potremo frenare le pressioni che cercano di evitare di mettere in atto le politiche promosse dal nostro spazio politico, come è successo con l’aumento del Salario Minimo Intercategoriale e altre misure strappate al ​​PSOE nel negoziato sul bilancio. La mobilitazione del 1° maggio è una buona opportunità.

Avremo tempo per analizzare i risultati in dettaglio. In questo momento il nostro obbligo è quello di difendere gli interessi della classe lavoratricce e degli strati popolari, mettendo al primo posto il miglioramento per i lavoratori.

Le organizzazioni popolari, democratiche e di sinistra devono lavorare insieme per evitare che il governo PSOE raggiunga un accordo con la destra neoliberista di Ciudadanos e per evitare che il PSOE faccia politiche di destra.

Difenderemo dalle piazze le politiche della sinistra che rappresentano i milioni di cittadini che si sono mobilitati per fermare la destra, difendendo in modo chiaro – e prima di ogni tentativo da parte del PSOE di governare da solo (con specifici accordi con la sinistra o la destra ) – un programma di trasformazioni economiche, sociali e politiche che ci allontanino dal modello neoliberista promosso dai governi di Spagna ed Europa negli ultimi decenni. Questo programma non può essere realizzato negli uffici, ma deve essere il risultato della partecipazione di tutte le persone che hanno lottato per strada in questi anni contro i tagli, sostenendo l’attuazione dei diritti costituzionali. Il popolo organizzato, le sue richieste, devono essere il cuore di questo processo.

Il risultato di Unidas Podemos (UP), che non è quello previsto, dà ossigeno alla confluenza. Il calo dei voti è dovuto a molti fattori: errori propri ed errori trascinati in questi anni, la difficoltà di costruire unità popolare e convergenza elettorale, la guerra dei media, il gioco sporco dei sondaggi e la chiamata al voto utile per il PSOE, ma UP ha ottenuto un risultato che dimostra che questo progetto politico è vivo, ha una presenza politica in tutta la Spagna ed è in grado di articolare politiche al servizio delle maggioranze sociali. Non solo abbiamo resistito, ma abbiamo rimontato posizioni durante la campagna grazie al recupero del discorso di classe e alla rivendicazione del modello e dei valori della Repubblica. Ora abbiamo un’ampia riflessione da fare, a partire dalla lealtà e dalla volontà costruttiva di andare avanti.

La legge elettorale è stata fatta per emarginare elettoralmente il PCE, cosa riconosciuta dalle stesse forze del ’78, è una legge contro il popolo, contro le forze popolari, contro la classe operaia. La punizione con la perdita di seggi non è correlata né al numero di voti, né alla percentuale raggiunta. UP è sottorappresentato al Parlamento e dobbiamo supplire con una maggiore organizzazione e coinvolgimento popolare.

I milioni di votanti di UP devono essere consapevoli di questo: siete la base per costruire l’alternativa: è ora di andare avanti per organizzarsi in partiti, movimenti, associazioni e sindacati.

Ci congratuliamo con noi stessi per aver ottenuto sei deputati di Izquierda Unida, cinque membri del PCE. Ci congratuliamo con tutti i nostri militanti e sostenitori per il lavoro svolto in questa complessa e difficile campagna.

 

Risoluzione del segretariato del Comitato Centrale del Partito Comunista di Spagna (PCE)

testo originale sul sito del PCE

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