
Appello dei docenti universitari a favore di Francesco Caruso
Pubblicato il 5 feb 2019
All’indomani della cattura di Cesare Battisti e della vergognosa gogna mediatica cui è stato sottoposto nel trasferimento al carcere di Oristano, alcune dichiarazione (personali) di Francesco Caruso diventavano oggetto di una nuova caccia alle streghe (o, meglio, ai supposti tali “cattivi maestri”) sino a chiedere il suo licenziamento dall’Università di Catanzaro. Tale intimidazione si inquadra in un clima che mina sempre più la libertà di parola e di ricerca. Effimera è stata sempre assai sensibile a tale tema e anche se il contenuto dell’appello e le modalità della sua costruzione possono non incontrare un’incondizionata approvazione, ritiene doverosa un’opera di diffusione capillare per denunciare il montare di tale clima.
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Al Presidente della Repubblica
Prof. Sergio Mattarella
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dott. Marco Bussetti
APPELLO DEI DOCENTI UNIVERSITARI A FAVORE DI FRANCESCO CARUSO
Il 13 gennaio scorso, in relazione alla cattura di Cesare Battisti, Francesco Caruso, docente a contratto di Sociologia presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro ed ex deputato di Rifondazione Comunista, rilasciava ad Adn Kronos la seguente dichiarazione: «A distanza di 40 anni da episodi del tutto deprecabili, questo accanimento, questo scalpo da portare in dote di questo ormai quasi settantenne mi sembra una sete di vendetta che non ha nessuna altra funzione se non ripagare l’odio e il rancore di questi signori al governo».
E ancora: «[Battisti] ha le sue colpe, ma il Battisti che aveva vent’anni e il settantenne di oggi sono due persone diverse. Il carcere ha una funzione riabilitativa. Non si capisce cosa debba fare questo signore in carcere se il principio del carcere resta quello sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana, che si chiama ‘rieducazione’, non ‘vendetta’. Questo esisteva nelle società pre-cristiane…»[1].
Contro queste dichiarazioni si è schierato il vice presidente del gruppo Lega al Senato, Enrico Montani, che ha chiesto al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di rimuovere Francesco Caruso dall’incarico di docente.
Il testo dell’interrogazione[2], che recepisce le istanze del sindacato di polizia FSP, afferma la necessità di smettere di «dare voce ai cattivi maestri nelle nostre università».
Nella nostra qualità di docenti di insegnamenti – giuridici e di materie affini – non solo non troviamo scorrette le dichiarazioni di Francesco Caruso, al punto da qualificarlo «cattivo maestro».
Al contrario, riteniamo che l’appello alla Costituzione e alla funzione rieducativa della pena sia corretto ed opportuno, specialmente a fronte delle molteplici violazioni dei diritti dei detenuti, tra le quali va annoverata anche la sgradevole esposizione mediatica della persona in vinculis.
Piuttosto, troviamo assai preoccupanti e inopportuni i toni dell’interrogazione parlamentare, che violano innanzitutto il diritto di libertà di parola e di critica di un cittadino e che suonano sinistramente minacciosi nei confronti dell’Università e dei suoi docenti, considerati come un covo di «cattivi maestri», ai quali viene imposto l’allineamento sulle posizioni politiche della maggioranza, pena la rimozione.
Per tutte queste ragioni esprimiamo la nostra solidarietà al Collega Francesco Caruso e invitiamo il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a prendere atto dell’irricevibilità sostanziale della suddetta interrogazione e a evitare qualunque misura punitiva nei confronti del dott. Francesco Caruso, il quale, docente a contratto, è privo degli strumenti di difesa riconosciuti ai docenti “strutturati”.
Pietro Saitta, Università di Messina
Carlo Fiorio, Università di Perugia
Filippo Gliunchedi, Università Niccolò Cusano di Roma
Adelmo Manna, Università di Foggia
Mario Deganello, Università di Torino
Francesca Ruggieri, Università dell’Insubria
Alessandra Sanna, Università di Firenze
Livia Mercati, Università di Perugia
Lina Caraceni, Università di Macerata
Alessandro Diddi, Università della Calabria
Giuseppe Della Monica, Università di Cassino e del Lazio Meridionale
Stefania Carnevale, Università di Ferrara
Alessandro Sammarco, Univerità di Salerno
Maria Rosaria Marella, Università di Perugia
Rossella Fonti, Università di Perugia
Marilena Colamussi, Università di Bari
Maurizio Oliviero, Università di Perugia
Fabio Salvatore Cassibba, Università di Parma
Agata Ciavola, Università Kore di Enna
Adonella Presutti, Università di Verona
Fabrizio Siracusano, Università di Catania
Carla Pansini, Università “Parthenope” di Napoli
Vico Valentini, Università di Perugia
Angela Procaccino, Università di Foggia
Gianrico Ranaldi, Università di Cassino e del Lazio Meridionale
Stefania Sartarelli, Università di Perugia
Sergio Moccia, Università di Napoli
Serenella Pieroni, Università di Perugia
Anna Maria Maugeri, Università di Catania
Alessandro Spena, Università di Palermo
Agostino De Caro, Università del Molise
Clelia Iasevoli, Università di Napoli
Oreste Dominioni, Università di Milano
Daniele Vicoli, Università di Bologna
Alessandro De Giorgi, San Jose State University
Devi Sacchetto, Università di Padova
Giuseppe Campesi, Università di Bari
Cirus Rinaldi, Università di Palermo
Marcello Maneri, Università degli Studi di Milano Bicocca
Giuseppe Mosconi, Università di Padova
Alvise Sbraccia, Università di Bologna
Francesca Vianello, Università di Padova
Serena Quattrocolo, Università del Piemonte Orientale
Maria Grazia Ardizzone, Università di Perugia
Francesco Schiaffo, Università di Salerno
Gabriele Fornasari, Università di Trento
Francesca Curi, Università di Bologna
Donato Castronuovo, Università di Ferrara
Carlo Fiore, Università di Napoli
Enrico Gargiulo, Università di Venezia
[1] Cfr.
[2] Atto di sindacato ispettivo 4-01094.
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