Un percorso per l’unità della sinistra antiliberista alle elezioni europee

Un percorso per l’unità della sinistra antiliberista alle elezioni europee

di Giovanna Capelli -

L’ordine del giorno alla riunione dell’Esecutivo del Partito della Sinistra Europea, che si è tenuta a Bruxelles il 29 settembre 2018 era l’analisi approfondita delle situazioni nazionali, dello stato della Unione Europea in rapporto alle prossime elezioni .
Mentre la crisi economica e sociale morde ancora e aumenta povertà e disoccupazione le politiche di austerità portate avanti dai governi a egemonia Popolare o Socialista o ,come quello della Merkel di “ grande coalizione “ ne hanno moltiplicato gli effetti , attaccando i diritti dei lavoratori, lo stato sociale, il potere di contrattazione collettiva. La deriva liberista delle socialdemocrazie europee e la loro corresponsabilità nella promozione di queste politiche ha svuotato il senso della parola sinistra e ha aperto le porte alla avanzata delle destre. Le elezioni nazionali che si sono tenute in questi anni (Francia, Austria, Italia e da ultimo Svezia) segnalano la profondità del cambiamento in atto e anche la sua velocità. Dal 2014 le destre sono passate da 11 milioni di voti a 22 , hanno raccolto lo scontento delle politiche di austerità e hanno orientato la rabbia popolare contro i migranti, percepiti come causa dell’impoverimento generale e della decadenza della coesione sociale .Cosi’ cresce razzismo, omofobia,violenza di genere.
Partendo da questa analisi come presupposto comune e condiviso, tutto il dibattito è stato pervaso dalla consapevolezza che le prossime elezioni europee del 2019 saranno una tappa cruciale per la sua storia, un momento di discontinuità che cambierà il volto del Parlamento europeo nella quantità e nella qualità delle sue rappresentanze.
Il Partito della Sinistra Europea tiene conto di questa accelerazione politica e di questo nuovo scenario e ha elaborato le tappe e gli strumenti per stare da protagonista nello spazio politico europeo nei prossimi mesi. Non ci si può più accontentare del costante e lento aumentare delle sue componenti e delle sue relazioni in Europa e nel mondo, frutto di un costante e intelligente lavoro internazionale,che consolida i rapporti strettissimi con Cuba e il Forum di San Paolo, interloquisce con Sanders e la sinistra socialista e marxista Usa e acquisisce attenzione da parte del Partito Comunista Cinese .
Nella seduta della assemblea è stata ratificata fra l’altro la domanda di adesione di Left Unity inglese, sottoscritto l’accordo di partenariato con lo scozzese DL e la Sinistra Marxista tedesca. Né si possono dare per scontati e irreversibili abbandoni del PSE come quello comunicato recentemente dal Parti de Gauche francese o dal Partito comunista Belga senza ricercare nuovi momenti e occasioni di unità Bisogna guardare al futuro e considerare tutti gli accadimenti nell’ottica della instabilità che caratterizza la fase e della assoluta necessità di fare un salto di qualità nella costruzione della unità della sinistra antiliberista.
La sinistra antiliberista non sta tutta nel Partito della Sinistra Europea. Già ll Gue aggrega altre importanti componenti come Podemos ,il Partito Comunista Portoghese,Euskal Erria Bildu dei paesi baschi, Sinn Féin irlandese ,Partito socialista dei Paesi Bassi, Alleanza di sinistra di Finlandia e Partito della Sinistra svedese che formano la Alleanza della Sinistra verde nordica ,a cui si aggiunge il Partito per la protezione degli animali di Germania e il Partito per gli animali dei Paesi Bassi. In tutto attualmente i parlamentari di questo gruppo sono 52, di cui 23 del Partito della Sinistra Europea ,2 della Alleanza della Sinistra verde Nordica ,2 del gruppo animalista e 25 sono esponenti dei partiti succitati non iscritti a nessun raggruppamento. Ma oltre a queste realtà già rappresentate nel Parlamento europeo nei vari paesi e sulla scena Europea si sono formate delle aggregazioni antiliberiste , come Diem che criticano le politiche di austerità e hanno chiaro i confini del campo in cui vogliono muoversi e a livello delle singole nazioni e la volontà di uscire dal campo dello scontro fra le due forze maggioritarie quella dell’ élites neoliberiste europee e quella securitaria e razzista ,ma ugualmente distruttrice dello stato sociale, dei diritti del lavoro e della persona della destra, per costruire una soggettività politica popolare e alternativa capace di pesare nei rapporti di classe in Europa e di modificarli in senso democratico, sociale , ecologico e femminista.
Unire la sinistra alternativa in Europa è dunque il compito che si prefigge il Partito della Sinistra Europea nel tempo breve che ci separa dalle elezioni europee.
Gli strumenti sono
a) un forum sociale a Bilbao dal 9 al 11 novembre per connettere i movimenti sociali e facilitare la convergenza di lotte e obbiettivi su pace, migrazioni, nuovo modello economico solidale ed ecologico, contrasto al patriarcato.
b)la messa a punto condivisa di un Manifesto politico che delinei non solo le critiche alla Ue, ma racconti la idea di società che noi proponiamo di costruire .In questo senso si lavora al perfezionamento di un testo che ha già un lavoro collegiale alle spalle.
c)la costruzione di liste nazionali antiliberiste che abbiano come riferimento il Gue, contrastando le spinte centrifughe esistenti con varie modalità sia quelle, che in nome della unità contro le destre sono disponibili a rinunciare alla alternatività (es. Fronte repubblicano da Macron a Syriza), sia quelle che coltivano la propensione a dividere chi lotta contro un nemico comune, il neoliberismo, in nome di differenze politiche legittime, ma tutte interne allo stesso campo antiliberista.
Questi obiettivi già difficili sarebbero rafforzati a livello simbolico e potenziati nel peso politico, se si riuscisse anche a trovare due personalità, di una compagna e di un compagna da proporre come candidati alla presidenza del Parlamento Europeo per incarnare la possibilità della convergenza di diverse pratiche e culture antiliberiste e dare attuazione alla democrazia di genere come presupposto per qualsiasi processo politico di cambiamento.
I compiti sono difficili ma gli unici in grado di garantire un nuovo impulso al Partito della Sinistra Europea e alla Europa la speranza di una uscita dalla crisi che non coincida con la barbarie.


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