Brasile: il mondo capovolto

Brasile: il mondo capovolto

Mancano pochi giorni alle elezioni politiche generali in Brasile, il 7 ottobre; poi vi sarà il ballottaggio per la scelta del presidente il 28 ottobre. La situazione è la seguente: il candidato che potrebbe raccogliere vasti consensi, Luiz Inácio Lula da Silva, è prigioniero politico dopo un processo manipolato, nonostante la pronuncia di non rispetto dei diritti umani da parte del Comitato delle Nazioni Unite; le forze politiche che hanno sostenuto il golpe del 2016 e che di esso si sono avvantaggiate distruggendo il paese (il PSDB/Partito della socialdemocrazia brasiliana e settori del MDB/Movimento democratico brasiliano) hanno un candidato, Geraldo Alckmin, che raggiunge a stento due cifre nei sondaggi; così si è aperta la strada a un vasto consenso per un candidato, Jair Bolsonaro, fuori dalla cultura democratica, con venature di estrema destra violenta razzista primitiva, che tuttavia è in fondo ad un letto di ospedale per un attentato probabilmente ispirato dal suo stesso ininterrotto appello alla violenza; chi ha obbligo istituzionale di tacere, alti gradi delle forze armate in attiva o nella riserva, esprimono opinioni politiche che chiederebbero l’ immediata destituzione; chi dovrebbe parlare, cioè la polizia che ha il compito di spiegare come avvengono gli attentati e le cadute in successione di aerei con determinate persone a bordo, tace; il potere giudiziario, che dovrebbe applicare i codici e la costituzione, ne fa scempio; la stampa, che dovrebbe informare, utilizza lo schermo come medioevale processo di Dio per portare al rogo mediatico i candidati che non le piacciono.

In questo contesto, dopo l’ illegale ed illegittima cassazione da parte del Tribunale superiore elettorale/TSE della candidatura di Lula,il candidato del PT/Partito dei lavoratori è l’ex ministro dell’educazione e ex sindaco di San Paolo Fernando Haddad che porta avanti con coraggio e equilibrio la campagna elettorale del suo partito. La candidata a vice presidente Manuela d’Avila occupa con competenza e fermezza la parte della scena che le compete. Per completezza dell’informazione aggiungo che, oltre a quelli indicati, vi sono altri candidati presidenziali significativi: Ciro Gomes del PDT/Partido democratico laburista, espressione del centro sinistra e quadro competente; Guilherme Boulos per il PSOL/Partito socialismo e libertà, dirigente rispettato e coraggioso del vasto movimento dei senza tetto urbani; Marina Silva, del partito Rede, sincera sostenitrice del colpo di Stato del 2016.

Traduco qualche porzione di articoli su mass media monopolistici; qualche notizia su un seminario internazionale che si è tenuto a San Paolo e che mette in luce l’importanza per tutti i paesi democratici di ciò che accade in Brasile. Unisco l’indicazione di alcuni siti di video che inquadrano la situazione del momento e il significato del voto ormai vicino. T.I.

 

Haddad e l’Inquisizione del Giornale nazionale

Se c’era ancora qualche dubbio sulla funzione di partito politico della destra svolto dai mezzi di comunicazione di massa egemonici e padronali, essi si sono dissipati con l’ “intervista” del candidato del fronte “Il popolo di nuovo felice” /(PT, PCdB/Partito comunista del Brasile, PROS/Partito repubblicano dell’ordine sociale) Fernando Haddad venerdì 14 settembre.

È stato un vero e proprio interrogatorio inquisitoriale durante il quale gli inquisitori (i giornalisti William Bonner e Renata Vasconcelos) hanno interrotto il candidato per 62 (sessantadue) volte rubando 16 minuti di quello che doveva essere il suo tempo (27 minuti). Haddad ha potuto parlare solo 11 minuti.

I suoi inquisitori hanno cercato in ogni modo di imporre ad Haddad le proprie opinioni conservatrici, inquisitori ali e antidemocratiche. … Haddad non ha accettato nessuna provocazione e si è ribellato quando hanno tentato di imporgli opinioni che non ha. La partecipazione di Fernando Haddad al Giornale Nazionale non è stato un fatto giornalistico: la sera di venerdì 14 settembre vi è stato l’esercizio di un cattivo, e falso, giornalismo. La Rete Globo ha una concessione pubblica. Lo spettro elettromagnetico utilizzato nelle trasmissioni di radio e televisione è di proprietà pubblica, che il governo dà in concessione a un privato (nel caso la Globo) che non diventa proprietaria di tale spettro, ma concessionaria dello stesso. E che, senza base nella legge, dà un carattere politico a queste trasmissioni, venendo meno alla prestazione del servizio pubblico a cui si era impegnata: di trasmettere notizie in modo onesto e obiettivo.

Fonte: sito del PT/Partito dei lavoratori

 

Seminario internazionale “Minacce alla democrazie e ordine multipolare”

Non nascondo che io e molti osservatori internazionali siamo preoccupati con ciò che sta accadendo in Brasile. Una preoccupazione che riguarda il mondo, con il regime del presidente Donald Trump e un aumento di governi autoritari che non sono democratici”. La dichiarazione di Dominque Villepin, ex ministro della Francia fra 2005 e 2007, evidenzia l’importanza di dibattere i cammini delle democrazie, dell’ordine mondiale e specialmente dello stato di eccezione in cui si trova il Brasile. Per questo la Fondazione Perseu Abramo tiene venerdì 14 settembre un seminario internazionale dal titolo “Minacce alla democrazia e ordine internazionale”. …L’incontro ha visto la presenza di pensatori e politici di prestigio internazionale Noam Chomsky, Cuauhtémoc Cárdenadas, Carlos Ominami, Massimo D’Alema, José Luis Rodriguez Zapatero e lo stesso Villepin, Noam Chomsky. Secondo l’ex primo ministro della Francia il mondo attraversa grandi cambiamenti, con alterazioni nella geopolitica da un ordine unipolare a uno multipolare e l’affermazione di gruppi suprematisti e conservatori in America Latina e in Europa. “Le diseguaglianze si sono create fra paesi ricchi e paesi poveri, ma anche all’interno degli stessi paesi e le vediamo aumentare molto fra alcune élites e il resto della popolazione. In tale contesto abbiamo molto bisogno del Brasile come grande attore democratico e difensore del multilateralismo. … Il seminario è un esempio del legame che abbiamo per difendere il futuro, la democrazia e l‘indipendenza del Brasile, e il suo ruolo di nazione forte nel mondo”.

Fonte: Brasil de Fato

Importante è stata la reazione della filosofa brasiliana e internazionale Marilena Chauí sul neo liberismo come nuovo totalitarismo; la si può ascoltare al site https://www.youtube.com/watch?v=Szym2kf1MYs.

Interviste rispettivamente a Chomsky, Zapatero, D’Alema, Pierre Sané ex segretario internazionale di Amnesty si possono ascoltare sul sito tutameia

http://tutameia.jor.br/aqui-odio-de-classe-e-maior-que-nos-eua/

http://tutameia.jor.br/acao-militar-na-venezuela-seria-uma-catastrofe-para-continente-diz-zapatero/

http://tutameia.jor.br/golpistas-subestimaram-a-resistencia-do-povo/

http://tutameia.jor.br/lula-e-mandela-personificam-o-sentido-do-nobel-diz-sane/

 

Documentario “La storia del golpe”

 Atto 1 – Il rovesciamento di un governo legittimo

https://www.youtube.com/watch?v=GWpbxLJhgyc&feature=youtu.be 

Atto 1 con sottotitoli in inglese 

https://www.youtube.com/watch?v=b5vfE-EYvJA&feature=youtu.be 

Atto 2 – Il disastro 

https://www.youtube.com/watch?v=JcMDlll7axk&feature=youtu.be

“Fascismo não!”: proteste contro Bolsonaro in 14 paesi sabato 29 settembre

Ovviamente le iniziative politiche sono infinite e ininterrotte; sottolineo solo l’importanza dalla mobilitazione vasta di donne indignate dalle dichiarazioni irripetibili, machiste e sessiste, oltre che razziste e antisociali, di Bolsonaro. Sabato 29 settembre saranno centinaia le manifestazioni di donne in Brasile e decine quelle all’estero. T.I.

#EleNão

Per sabato 29 settembre sono programmati (all’estero) più di trenta atti apartitici contro Bolsonaro e contro l’avanzamento del fascismo in Brasile, convocati dalle donne brasiliane, organizzate in gruppi di reti sociali e nell’hashtag #EleNão. L’onda internazionale, fino ad ora confermata in 24 città, 14 paesi e tre continenti, avviene in solidarietà al popolo brasiliano e ha come linea principale la difesa della democrazia.

Fonte: Brasil de Fato, http://www.vermelho.org.br

Traduzione di Teresa Isenburg

 


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