La RAI mette il bavaglio all’informazione

La RAI mette il bavaglio all’informazione

E’ incredibile. Potremo solo dire questo senza aggiungere altro. La Commissione di vigilanza della RAI ha dato il via libera allo svolgimento di una conferenza stampa “riservata” ai soli Berlusconi, Bersani e Monti! Chi tutela il corretto andamento di queste elezioni proprio non è dato sapere. Gli organismi deputati hanno ignorato volutamente la prima regola della democrazia. Il Cittadino ha il diritto di essere informato di quello che propongono tutte le coalizioni e/o liste che hanno depositato un programma indicando il candidato premier.
L’ennesimo scippo sta per consumarsi ai danni della libertà d’informazione. Il segretario del PD, Pierluigi Bersani, è stato il solo a sottolineare la “mascalzonata” mediatico-politica che si preannuncia. Parla di punti di principio che vanno oltre l’interesse dei partiti, compreso il suo. Come al solito però, viene mantenuto un fare ambiguo. Se da una parte riconosciamo al candidato premier del centrosinistra, la positiva sottolineatura, dall’altra non riusciamo a capire fino in fondo quella che appare una sorta di contraddizione. Le parole di Bersani sembrano chiare, ma se guardiamo bene non fanno altro che adeguarsi alla realtà: “Io ritengo che i contendenti abbiano uguale diritto, che un conto siano i sondaggi e un conto i voti dei cittadini. Ho sempre detto o tutti o nessuno ma adesso viene fuori che decidono loro. Se va bene agli altri tre va bene anche a me…” …E qui, già, c’è qualcosa che non torna! Il segretario Democratico rincara comunque la dose affermando che…”alla prima obiezione di chi prendesse anche lo 0,5 io starei con questo, chiunque possa essere, altrimenti non saprei come rispondere a chi mi dicesse che sto in una posizione privilegiata. E’ un problema solo mio?” Continua la contraddizione… Non si accettano condizioni sulle quali non siamo d’accordo cercando di salvare la faccia nel caso che “qualcuno” rivendichi il torto subìto… Il buon caro Bersani può stare tranquillo, ci sarà quel “qualcuno” che non starà zitto e rivendicherà il rispetto dei diritti dovuti a TUTTI i contendenti di questa campagna elettorale! E’ un po come dire…”a me va bene, ma se qualcuno brontola, io non mi prendo la responsabilità perché l’avevo detto”. Ma che cavolo di discorso sarebbe?? Dia l’esempio e non partecipi a questa farsa, e semmai dimostri che quel che dice è frutto di quel “principio” che cita in apertura! Come spiega Ingroia, “Sono stati lesi gravemente i diritti dell’opinione pubblica e i principi di pari opportunità che è necessario garantire a tutti i competitori elettorali”, e questo ovviamente è inaccettabile. Dall’alto di qualcosa di più di uno 0,5 Rivoluzione civile organizza per questa mattina (venerdì 1 febbraio, ndr) un presidio di protesta davanti alla Commissione di Vigilanza RAI in piazza San Macuto a Roma. Il primo segnale di “qualcuno” che rivendica giustizia si intravede! La storia, come ben si vede, si ripete; la tanto decantata democrazia, così come i proclami di cambiamento, restano nel limbo dei sogni. Gli italiani, ad oggi, secondo quanto ha deciso la RAI, saranno informati solo parzialmente. Nessuno pensa più a quella famosa “questione morale” che proprio Enrico Berlinguer pose al centro dell’attenzione. Mai come oggi, sarebbe utile ricordare le sue parole, specialmente quando afferma, nell’intervista rilasciata a Eugenio Scalfari, che “I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la RAI TV, alcuni grandi giornali…Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire… E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti…”.
Come si può non vedere le analogie con quanto sta oggi accadendo?! Attraverso il bavaglio alla libertà di informazione, si arriva a capirne i motivi. La lottizzazione, la spartizione del potere che lascia fuori chi vuole veramente cambiare le cose. Rivoluzione civile è figlia di quelle riflessioni, e si propone come il cambiamento fondato sulla riproposizione di una “Questione morale” mai ripresa e purtroppo neppure mai risolta.


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