Disoccupati è una valanga

Disoccupati è una valanga

di an. sci. -
I senza lavoro continuano a crescere, ormai senza sosta. L’Istat prevede un record nel 2014: si toccherà il 12,3%. E per l’Inps è boom dei cassintegrati
Numeri pesanti, ancora, dal fronte della crisi. Li hanno diffusi ieri l’Istat e l’Inps. L’istituto di statistica prevede un innalzamento della disoccupazione, anche per l’anno prossimo. Mentre dall’istituto di previdenza arriva un nuovo allarme sulla cassa integrazione: le ore si sono improvvisamente impennate ad aprile, mostrando che la recessione non dà tregua.
La parabola della crisi, secondo i calcoli Istat, si potrà cominciare a invertire già dal 2013, ma gli strascichi si sentiranno per tutto l’anno prossimo: se l’economia tornerà a crescere nel 2014, la disoccupazione non accennerà a diminuire, anzi aumenterà. Alla fine del 2013, dunque, il bilancio del Pil sarà negativo: è previsto un calo dell’1,4%, mentre l’anno prossimo – con il traino della domanda interna – crescerà dello 0,7%. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, continueranno a manifestarsi «segnali di debolezza» con un «rilevante» incremento del tasso di disoccupazione: all’11,9% nel 2013 (+1,2% rispetto al 2012), fino a raggiungere il 12,3% l’anno prossimo.
Numeri, quelli dell’Istat, che divergono, non poco, dalle previsioni del governo e che mostrano un quadro più fosco di quello dipinto dalla Ue. Secondo le ultime stime dell’esecutivo, infatti, il Pil dovrebbe calare dell’1,3% quest’anno (in linea con con la Ue, mentre per Moody’s scenderà dell’1,8%), ma crescere dell’1,3% nel 2014 (le previsioni di Bruxelles sono invece le stesse dell’Istat). Sul fronte del lavoro il divario resta ampio: per Palazzo Chigi il tasso dovrebbe muoversi dall’11,6% di quest’anno all’11,8% del prossimo, mentre per la Ue salirà dall’11,8% al 12,2%.
Analizzando le differenze tra l’attuale quadro di previsione e quello presentato dall’Istat a novembre 2012, il tasso di crescita del Pil è stato rivisto al ribasso per nove decimi di punto nel 2013. Tale differenza è in parte dovuta alle nuove ipotesi sul commercio mondiale, alla revisione delle serie di contabilità e a una contrazione maggiore, rispetto a quanto inizialmente atteso, dei consumi privati.
A condizionare l’economia sarà soprattutto il calo della spesa delle famiglie che a causa della contrazione dei redditi disponibili, quest’anno, diminuirà dell’1,6% con un moderato aumento dello 0,4% l’anno prossimo. «Il pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche verso i creditori privati può avere moderati effetti espansivi nel 2014», afferma l’Istat nelle conclusioni del report «Prospettive per l’economia italiana nel 2013-2014», aggiungendo che «in particolare, l’immissione di liquidità nel sistema economico, potrebbe sostenere consumi e investimenti privati, contribuendo a migliorare le aspettative di famiglie e imprese sulle loro condizioni».
Quanto ai dati dell’Inps, ad aprile le ore autorizzate sono state 100 milioni, con un aumento del 3,1% rispetto al precedente mese di marzo (97 milioni) e del 16,05% rispetto all’aprile dell’anno scorso (erano 86,1 milioni).
Quasi raddoppiata la cig straordinaria in un anno: 57,5 milioni di ore, +92,2%. In picchiata, invece, la cassa in deroga: le ore sono state 6,8 milioni, con una riduzione del 65,7% rispetto a marzo (19,9 milioni) e del 76,5% rispetto ad aprile 2012 (29 milioni). «Il calo – commenta il presidente Antonio Mastrapasqua – è dovuto ai noti problemi di finanziamento dello strumento». E infatti il governo deve reperire almeno 1,5 miliardi di euro per rifinanziare la cig in deroga, perché molte regioni già entro fine maggio avranno esaurito le risorse.

Il Manifesto – 07.05.13


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