No Tav, condannato per giornalismo: solidali con Davide Falcioni

No Tav, condannato per giornalismo: solidali con Davide Falcioni

COMUNICATO STAMPA

NO TAV – ACERBO (PRC): «CONDANNATO PER GIORNALISMO: SOLIDALI CON DAVIDE FALCIONI. CRIMINALIZZAZIONE INAUDITA VERSO MOVIMENTO NO TAV E ADDIRITTURA VERSO CHI NE PARLA!»

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:

«La nostra solidarietà a Davide Falcioni, giornalista condannato oggi per aver seguito e raccontato un momento della lotta No Tav. Per noi Davide ha fatto solo il suo lavoro di cronista, com’è giusto che sia in un paese civile. A Torino è stato introdotto evidentemente un nuovo reato, quello di giornalismo. Pensavamo che queste cose potessero accadere solo in Turchia, dove vengono accusati di terrorismo i giornalisti che raccontano la lotta del popolo curdo. La criminalizzazione contro il movimento No Tav è inaudita e vergognosa: addirittura colpisce anche chi osa parlare della lotta del popolo valsusino! La kafkiana condanna di Davide evidenzia come i magistrati di Torino stiano raggiungendo livelli parossistici nell’ossessione contro il movimento No Tav».

No Tav – Locatelli (Prc-Se): solidarietà al giornalista Davide Falcioni condannato per aver raccontato lotta No Tav. Il diritto di cronaca non si processa!

Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino dichiara:

“Quella di stamattina è una sentenza senza precedenti, inaudita: condannato per aver svolto attività di giornalista. Davide Falcioni è stato condannato a 4 mesi di reclusione per aver raccontato in presa diretta la cronaca di una protesta No Tav in Val Susa. L’accusa è quella di “concorso di violazione di domicilio” per aver seguito, nel suo ruolo di giornalista, un gruppo di manifestanti entrati nella sede torinese della Geostudio, un’azienda costruttrice della tratta di Alta velocità Torino Lione.  In più, durante il processo, a Falcioni è stato contestato di aver fatto un racconto di parte, troppo permissivo nei confronti degli attivisti No Tav. Ma si rendono conto i giudici della gravità delle motivazioni? Il giornalismo si fa andando appresso ai fatti, non standosene fuori! Lo si fa in piena libertà di opinioni e di cronaca. Nell’esprimere piena solidarietà a Davide Falcioni, in attesa che la sentenza venga ribaltata in sede di appello, chiediamo all’ordine dei giornalisti di prendere posizione a difesa  del diritto di cronaca”.

 

Torino, 9.04.2018

9 aprile 2018


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