Sulla visita del compagno Stanislav Retinskiy in Italia

Sulla visita del compagno Stanislav Retinskiy in Italia

di Vincenzo Bellantoni* 

Nella settimana dall’11 al 18 marzo 2018, dopo una serie di contatti risalenti alla III Carovana Antifascista e alla missione internazionale al Parlamento Europeo, il Partito della Rifondazione Comunista ha invitato in Italia il Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista della Repubblica Popolare di Donetsk (KPDNR) Stanislav Retinskiy.

Questa missione nel nostro paese ha rinsaldato il rapporto tra il nostro Partito e i compagni del Donbass che si era concretizzato già ad inizio della campagna elettorale con l’appoggio di questi ultimi alla esperienza di “Potere al Popolo”.

È stata una settimana densa di incontri che ha visto il compagno Retinskiy portare un saluto al Comitato Politico Nazionale ed alla Segreteria Nazionale, partecipare al pranzo di sottoscrizione per la “Carovana Antfascista” della Banda Bassotti e, grazie all’impegno delle Federazioni di Roma, Milano, Venezia, Bologna e Napoli, partecipare ad una serie di iniziative unitarie in queste città sul tema del conflitto nel Donbass e della solidarietà verso le popolazioni colpite quotidianamente dalle azioni criminali del regime nazista di Kiev. Un regime che continua ad attaccare le città delle Repubbliche Popolari nonostante l’impegno formale alla tregua imposto dagli “Accordi di Minsk”.

Da ultimo il compagno Retinskiy ha portato il saluto dei comunisti di Donetsk alla partecipata Assemblea Nazionale di Potere al Popolo dello scorso 18 marzo a Roma, dove ha riconfermato l’appoggio della sua organizzazione al processo in atto e ha esortato l’Assemblea a non farsi intimidire dal risultato elettorale e a continuare il percorso unitario per la costruzione di un fronte popolare anticapitalista.

Negli incontri è emersa la convergenza di lettura della crisi che vede il conflitto in Donbass come uno dei punti più alti dell’aggressione dell’imperialismo verso quelle aree del mondo che vogliono sviluppare un diverso modello di relazioni internazionali basate sul multi-polarismo e non sulla sottomissione.

Se ora lo scontro è particolarmente feroce in altre aree come il Medioriente (con quello che sta accadendo in questi giorni in Siria dove su Damasco piovono bombe provenienti dall’area di Ghouta ancora in mano agli stessi “ribelli moderati” che attaccano Afrin insieme al sultano Erdogan) o come le manovre destabilizzanti contro l’esperienza bolivariana del Venezuela e verso tutta l’America Latina, non bisogna dimenticare che la proiezione imperiale verso Est (che ha visto in questi anni la creazione di un vero e proprio anello offensivo di basi NATO nei paesi dell’ex-blocco sovietico) è strategica per mettere sotto pressione la Russia che si sta rialzando dopo gli anni del fallimento “gorbacioviano” e la conseguente dissoluzione dell’URSS.

La destabilizzazione dell’Ucraina segue gli stessi modelli che da sempre sono il grimaldello per tentare l’espansione verso Est della NATO ed aumentare l’influenza dell’Unione Europea.

In questo quadro la resistenza patriottica che il popolo e la classe operaia delle Repubbliche Popolari del Donbass stanno praticando può essere il granello che inceppa l’ingranaggio della macchina da guerra imperialista. Per questo le Repubbliche Popolari vanno sostenute chiedendo il loro riconoscimento internazionale!

Dovere dei comunisti è quello di sviluppare al massimo i rapporti di collaborazione con le organizzazioni di classe che operano in quelle aree. In questo senso, il Partito rinnova la sua partecipazione alla IV “Carovana Antifascista”, che si recherà in Donbass per portare solidarietà concreta, e partecipa alla campagna DETI DONBASS lanciata dalla “Banda Bassotti” per la raccolta di aiuti umanitari.

Allo stesso tempo il PRC si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica nella ricorrenza del 14 aprile 2014, data di inizio dell’aggressione militare di Kiev verso le Repubbliche Popolari con la famigerata “operazione anti-terrorismo ATO”.

*Federazione PRC-SE di Roma


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