Sostenere concretamente gli abitanti di Afrin e le lotte del popolo curdo

Sostenere concretamente gli abitanti di Afrin e le lotte del popolo curdo

Stefano Galieni

Sarà difficile festeggiare il Newroz quest’anno, a pochi giorni dalla caduta di Afrin, nel nord della Siria, città a maggioranza curda oggi ormai occupata dall’esercito turco L’ennesima strage senza fine e la lunga fila dei civili in fuga, senza cibo né riparo, senza cure né assistenza, nell’indifferenza pressoché generale delle grandi potenze complici. Una pagina nera nella storia dell’occidente è stata segnata. Un paese membro della NATO, armato anche grazie ai sostegni europei per “fermare i rifugiati” ha invaso un altro paese senza che questo abbia sollevato che indignazioni di circostanza. Eppure il dittatore turco Erdogan è stato chiaro ed esplicito, intende, insieme ai suoi amici jahedisti che provocano condanna solo quando colpiscono in occidente. distruggere anche negli stati confinanti, Siria e Iraq, la minaccia curda. quella di un popolo che propone la costruzione di una costruzione statuale laica e democratica che è divenuta modello anche per i movimenti internazionali.

Ma schierarsi con le parole dalla parte del popolo di Afrin e di tutto il popolo siriano che da 8 anni si trova in guerra, schierarsi dalla parte dei curdi, delle tante minoranze che vivono in quel paese, dei diritti negati, non basta.

Di seguito trovate  le modalità per contribuire a sostenere gli sfollati di Afrin, garantire loro di poter presto riprendere a lottare per liberare la propria città. Ma bisogna farlo subito. Non c’è tempo da perdere.

 

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