Thyssen, 10 anni dopo…Fantozzi: «Le morti sul lavoro non sono mai incidenti»

Thyssen, 10 anni dopo…Fantozzi: «Le morti sul lavoro non sono mai incidenti»

di Roberta Fantozzi –
A 10 anni dalla strage alla ThyssenKrupp, in cui morirono arsi vivi sette operai, i due manager Espenhahn e Priegnitz sono ancora in libertà. Oggi, tre lavoratori sono rimasti ustionati nell’incendio di una fabbrica chimica, due sono gravi.
Con rabbia continuiamo a dire che le morti sul lavoro o sulle strade mentre si va al lavoro, non sono mai incidenti. Non quando si ha a disposizione tutta la tecnologia e il necessario per lavorare in sicurezza. Sono la conseguenza del fatto che la salute e la vita delle persone viene dopo. Dopo l’esigenza di far soldi.
E le leggi di questi anni hanno peggiorato enormemente la sicurezza di chi lavora.
Perché si può essere licenziati se si arriva con 5 minuti di ritardo e correre sulle strade diventa un obbligo.
Perché si può essere licenziati con un pretesto qualsiasi ed è più difficile battersi per le condizioni di sicurezza.
Perché si lavora da anziani ed è più facile cadere dalle impalcature o sotto un trattore.
Vogliamo che chi ha responsabilità paghi, come non è ancora avvenuto a distanza di dieci anni per i sette operai di Torino.
VOGLIAMO CHE IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA VITA VENGANO PRIMA.


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