Un ricordo di Gabriele Centineo

Un ricordo di Gabriele Centineo

di Alfio Nicotra

Cercavo il compagno Gabriele Centineo, sa dove lo posso trovare?” Avevo poco più di venti anni quando arrivai al campeggio internazionale IMAC di Comiso in un giorno caldissimo di estate. Avevo lo zaino in spalla e i miei capelli ricci impastati di polvere. L’uomo a cui avevo fatto la domanda mi squadrava curioso. Poi finalmente parlò ma non per darmi la risposta che cercavo ma con un’altra domanda : “hai per caso una Cibalgina? Ho un mal di testa che non mi lascia in pace”.
“No mi spiace” risposi un poco spazientito “cercavo Gabriele Centineo di Catania sono della federazione di Firenze di Dp e ..” Interrotto di nuovo con una nuova domanda : “ti piace il minestrone?” mi disse scoperchiando un grosso pentolone che bolliva. Quello fu il primo giorno che conobbi Gabriele. Persona colta, a volte indolente (non so quante volte mi ha richiesto la Cibalgina), capace di raccontarti storie incredibili come quando venne chiamato ad una assemblea stracolma di militanti del Psiup di Acireale. Lui interveniva contro lo scioglimento del Psiup e la confluenza nel PCI. “E’ stata la riunione più assurda a cui ho partecipato” – raccontava – ” tutte le sedie del cinema occupate, un sacco di gente in piedi ed io che spiegavo le ragioni per cui non potevamo andare nel PCI. Alla fine del mio intervento tutti in piedi ad applaudirmi , stava venendo giù il cinema dagli applausi. Poi , il compagno della presidenza, mise al voto la proposta di far confluire la sezione del Psiup nel PCI locale. Praticamente tutti quelli che mi avevano applaudito votarono a favore…”. Lo diceva ridendo, con ironia, con il suo modo di parlare da professore meridionale. C’erano molti anni di differenza tra noi due ma quel docente universitario atipico mi piacque subito. Oggi mi è scappata una lacrimuccia (anche qualcosa di più) nell’apprendere che se ne era andato mentre parlava con il suo compagno di sempre Mimmo Cosentino. Per me Gabriele è l’uomo che ho conosciuto in un luogo di lotta, dentro un movimento (quello della pace) e poi in un luogo di partito. Un grande compagno, una persona onesta e curiosa. 
Mi dispiace non poter esserci a Catania (che per inciso è la città di mio padre) per poterti salutare. So per certo che saranno tantissimi/e i compagni e le compagne siciliani e non solo che lo faranno anche per me. Mi mancherai vecchio professore e compagno di lotta.

PS: ricordo che il minestrone quel giorno era buonissimo anche se, almeno per me, un poco troppo piccante.


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