L’estate della vergogna: no alla guerra, no al ritorno dell’ambasciatore italiano in Egitto

L’estate della vergogna: no alla guerra, no al ritorno dell’ambasciatore italiano in Egitto

Nell’esprimere totale vicinanza alla famiglia Regeni condanniamo senza appello le scelte oscene che il governo italiano sta compiendo  in questi giorni d’estate con il parlamento “chiuso per ferie”. La missione militare in Libia, la campagna contro  le Ong  e contro i migranti ci erano già parse significative. La scelta, col parlamento  chiuso e senza spazio per una discussione politica nei luoghi deputati e nel paese, di normalizzare le relazioni diplomatiche con l’Egitto rimandando al Cairo l’ambasciatore è frutto dell’ennesimo mercimonio dei diritti e della vita delle persone. Poco o nulla si sa ancora in merito a responsabili e mandanti dell’uccisione  del ricercatore  Giulio Regeni, totalmente dimenticate sono le condizioni di repressione e privazione delle libertà che continuano in Egitto. Vincono la logica degli affari e quella degli interessi geopolitici. Per quanto ci riguarda continueremo con i genitori di Giulio, il suo legale e tutti i suoi amici a chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni. Quella verità che ancora una volta nella storia italiana viene sacrificata a una presunta ragion di Stato.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE
Stefano Galieni, responsabile pace e immigrazione PRC-SE
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il comunicato della famiglia Regeni:

La famiglia Regeni esprime la sua indignazione per le modalità, la tempestica ed il contenuto della decisione del Governo italiano di rimandare l’ambasciatore al Cairo. 
Ad oggi, dopo 18 mesi di lunghi silenzi e anche sanguinari depistaggi, non vi è stata nessuna vera svolta nel processo sul sequestro, le torture e l’uccisione di Giulio.
Si ignora il contenuto degli atti, tutti in lingua araba, inviati oggi, dal procuratore Sadek alla nostra procura, invio avvenuto con singolare sincronia mentre il governo ordiva l’invio dell’ambasciatore Cantini. 
La Procura egiziana si è sempre rifiutata di consegnare il fascicolo sulla barbara uccisione di Giulio ai legali della famiglia, così violando la promessa pronunciata il 6/12/2016 al cospetto dei genitori di Giulio e del loro legale Alessandra Ballerini.
La decisione di rimandare ora, nell’obnubilamento di ferragosto l’ambasciatore in Egitto ha il sapore di una resa confezionata ad arte.

Sappiamo che il popolo Giallo di Giulio, le migliaia di persone che hanno a cuore la sua tragedia e la dignita’ di questo paese, sapranno stare dalla nostra parte, dalla parte di tutti i Giuli e le Giulie del mondo e non si faranno confondere.

Solo quando avremo la verità sul perché e chi ha ucciso Giulio, quando ci verranno consegnati i suoi torturatori e tutti i loro complici, solo allora l’ambasciatore potrà tornare al Cairo senza calpestare la nostra dignità.

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