La lunga marcia contro l’altra Tav, ma il governo di Roma non ascolta

La lunga marcia contro l’altra Tav, ma il governo di Roma non ascolta

di Mauro Ravarino -

«La piazza e il nostro corteo contro il Terzo Valico chiedono cambiamento, ma le risposte che arrivano da Roma sono opposte» esclama Claudio Sanita, Comitato No Tav di Arquata Scrivia, mentre cammina insieme ad altre tremila persone nella lunga marcia da Novi Ligure a Pozzolo Formigaro, per dire «no» alla mega opera – costosa, impattante e inutile – prevista nelle valli tra il Piemonte e la Liguria. L’altra Tav. Cinquantatré chilometri di linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità, 39 dei quali in galleria, da Genova a Rivalta Scrivia (vicino a Tortona). Le elezioni per il Quirinale piombano sul corteo ma non compromettono il buon umore, aumentano solo lo scoramento nei confronti di una politica distante. La manifestazione, sotto le nuvole di un clima poco primaverile, è stata aperta dagli sbandieratori di San Damiano d’Asti e dallo striscione «La terra non si espropria, la dignità non si tocca». «È la prova della maturità del movimento – racconta Sanita – ci siamo spostati per la prima volta a Novi, la città più grande della zona, un luogo difficile e la risposta è stata grande». Insieme ai No Tav contro il Terzo Valico sono arrivati con Alberto Perino quelli della Val di Susa, che hanno organizzato pullman per scendere nel Basso Piemonte. «Mai come oggi la lobby del Tav vacilla perde pezzi – riportano i cartelli – questo è il momento giusto per mettere fine a questa follia!». Raniero, comitato di Novi, è soddisfatto: «Abbiamo lavorato molto per la riuscita della manifestazione. La lotta non si interrompe presto saremo in Val Lemme per impedire gli espropri». In piazza anche i consiglieri regionali Eleonora Artesio (Fds) e Davide Bono (M5s) e il sindaco di Pozzolo, Roberto Silvano, insieme alla sua giunta a maggioranza Pd, che non ha firmato la moratoria che chiedeva un Osservatorio sulla falsariga di quello presieduto da Virano in Val di Susa, sostenuta dal partito di Bersani, favorevole all’opera – che qui conta un sponsor come il banchiere Palenzona – ma ora più cauto. La manifestazione è arrivata nel centro di Pozzolo, dove nel territorio circostante, secondo il progetto, verranno localizzate le cave per lo smarino (il materiale di scarto) che conterrebbe amianto.
il manifesto 21 aprile 2013

Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.