Le nuove rivelazioni di Hersh sulla Siria sepolte e nascoste alla vista

Le nuove rivelazioni di Hersh sulla Siria sepolte e nascoste alla vista

di JONATHAN COOK

 Il veterano giornalista investigativo Seymour Hersh, l’uomo che ha svelato il massacro di Mai Lai durante la guerra del Vietnam e gli abusi di prigionieri iracheni da parte dell’esercito americano ad Abu Ghraib nel 2004, è probabilmente il giornalista più influente dell’era moderna, con la possibile eccezione di Bob Woodward e Carl Bernstein, la coppia che rivelò il Watergate.

Per decenni, Hersh ha attinto ai suoi vasti contatti all’interno dell’establishment della security americana per riportare la storia dietro la storia ufficiale, per divulgare fatti che spesso si sono dimostrati profondamente scomodi per coloro che sono al potere e che hanno sfatato i racconti autoreferenziali e fiabeschi che il pubblico avrebbe dovuto accettare passivamente come notizie. La sua statura tra i giornalisti era tale che, in un mare di disinformazione dei media delle corporation, godeva di una piccola isola di libertà presso l‘elitario, ma influente, New Yorker.

Paradossalmente, nel corso degli ultimi dieci anni, mentre i social media hanno creato una piattaforma più democratica per la diffusione delle informazioni, i media corporativi temono sempre di più una figura veramente indipendente come Hersh. La potenziale portata delle sue storie ora potrebbe essere enormemente amplificata dai social media. Di conseguenza, viene sempre più emarginato e il suo lavoro denigrato. Negandogli la credibilità di una piattaforma mainstream “rispettabile”, può essere sdegnato per la prima volta nella sua carriera come un eccentrico e un ciarlatano. Un fornitore di notizie false.

Tuttavia, nonostante fatichi a trovare uno sbocco per il suo recente lavoro, ha continuato a esaminare la politica estera occidentale, questa volta in relazione alla Siria. La narrativa ufficiale occidentale ha dipinto un’immagine di un presidente siriano psicotico, Bashar Assad, che si suppone sia così irrazionale e autodistruttivo che di volta in volta utilizza armi chimiche contro il proprio popolo. Lo fa non solo senza un ovvio motivo, ma in momenti in cui tali attacchi potrebbero recare innumerevoli danni al suo regime. In particolare, due attacchi con il gas sarin si sarebbero verificati mentre Assad stava ottenendo forti successi diplomatici o militari, e quando gli estremisti islamici di Al-Qaeda e ISIS – i suoi principali avversari – erano in ritirata e nella disperata necessità di un intervento esterno.

 

Mostri pericolosi

 Le indagini di Hersh non solo hanno smentito le affermazioni prive di fondamento che vengono diffuse in Occidente per destabilizzare il governo di Assad, ma hanno paventato una più ampia politica statunitense che cerca di “rifare il Medio Oriente”. Il suo lavoro ha sfidato un consenso politico e dei media corporativi che ritrae Vladimir Putin, principale alleato di Assad contro le forze islamiche estremiste che combattono in Siria, come un altro mostro pericoloso che l’Occidente deve mettere in riga.

Per tutte queste ragioni, Hersh si è trovato sempre più isolato. Il New Yorker si è rifiutato di pubblicare le sue indagini sulla Siria. Invece, ha dovuto attraversare l’Atlantico per trovare una casa nella prestigiosa ma molto meno rilevante London Review of Books.

Nel 2013 i suoi contatti all’interno degli establishment della security e dell’intelligence rivelarono che l’ipotesi che Assad avesse ordinato l’uso del gas sarin a Ghouta, fuori Damasco, non trova alcun riscontro. Anche il direttore dell’intelligence nazionale di Barack Obama, James Clapper, era costretto ad ammettere privatamente che la colpevolezza di Assad non era “schiacciante”, anche se i media l’avevano rappresentata come certa. Il lavoro di Hersh, al tempo, aiutò a ostacolare gli sforzi per promuovere un attacco militare occidentale per abbattere il governo siriano.

La sua ultima indagine riguarda l’ipotesi che Assad fosse responsabile di un altro presunto attacco con il gas – questo in aprile, a Khan Sheikhoun. Di nuovo una narrativa occidentale consensuale è stata rapidamente costruita dopo che i social media hanno mostrato decine di siriani morti, apparentemente dopo una bomba sganciata dall’aeronautica siriana. Per la prima volta nella sua presidenza, Donald Trump ha ricevuto un elogio bipartisan per aver lanciato in risposta un attacco militare in Siria, anche se, come documentato da Hersh, non aveva alcuna prova su cui basare un tale attacco, che violava gravemente la legge internazionale.

La nuova indagine di Hersh è stata pagata dalla London Review of Books, che non ha voluto pubblicarla. Questo è quasi inquietante quanto gli eventi in questione.

Quello che sta emergendo è un blackout dei media così forte che anche la London Review of Books si muove nel terrore. Invece, la storia di Hersh è apparsa ieri in una pubblicazione tedesca, Welt am Sonntag. Welt è un pluripremiato giornale, non meno serio del New Yorker o del LRB. Ma in modo significativo Hersh è costretto a pubblicare sempre più lontano dai centri di potere la cui disinformazione viene combattuta dalle sue indagini.

Immaginate quale effetto Woodward e Bernstein avrebbero potuto avere nel far cadere Richard Nixon se avessero potuto pubblicare le proprie indagini sul Watergate solo sui media francesi. Questa è la situazione che abbiamo raggiunto ora con gli sforzi di Hersh nell’esaminare le affermazioni pretestuose dell’Occidente sulla Siria 

Cooperazione USA-Russia

 Per quanto riguarda la sostanza dell’indagine di Hersh, ha scoperto che Trump ha lanciato 59 missili Tomahawk su una base aerea siriana nel mese di aprile “nonostante fosse stato avvertito dalla comunità americana di intelligence, la quale non aveva trovato prove che i siriani avessero usato un’arma chimica”.

Infatti, Hersh rivela che, contrariamente alla narrazione popolare, l’attacco siriano rivolto a un luogo di incontro jihadista a Khan Sheikhoun il 4 aprile era stato attentamente coordinato poco tempo prima dalle agenzie di intelligence russa e statunitense. Gli Stati Uniti erano ben consapevoli di ciò che sarebbe successo e hanno seguito gli eventi.

Le fonti di Hersh nell’establishment dell’intelligence sottolineano che questi stretti contatti si sono verificati per due motivi. In primo luogo, c’è un processo noto come “deconfliction”, progettato per evitare collisioni o incontri accidentali tra gli eserciti statunitensi, siriani e russi, soprattutto per quanto riguarda i jet supersonici. I russi pertanto hanno fornito in anticipo all’intelligence americana i precisi dettagli dell’attacco di quel giorno. Ma in questo caso i legami stretti si sono verificati anche perché i russi volevano avvertire gli Stati Uniti di allontanare una risorsa della CIA, penetrata nel gruppo jihadista, dalla riunione di quel giorno.

“Questo non era un attacco con armi chimiche”, ha detto a Hersh un esperto consigliere della comunità di intelligence statunitense. “È una favoletta. Se fosse davvero così, tutte le persone coinvolte nel trasferire, caricare e armare l’arma … indosserebbero indumenti protettivi Hazmat in caso di perdite. Ci sarebbero ben poche possibilità di sopravvivenza senza questo tipo di vestiario”.

Secondo l’intelligence degli Stati Uniti, come riporta Hersh, la forza aerea siriana riuscì a colpire il sito utilizzando una grande bomba convenzionale fornita dai russi. Ma se Assad non usò una testata chimica, perché molte persone sono morte a Khan Sheikhoun apparentemente per l’inalazione di gas tossici?

La comunità di intelligence statunitense, dice Hersh, ritiene che la bomba abbia scatenato esplosioni secondarie in un deposito di stoccaggio nel seminterrato dell’edificio che includeva gas propano, fertilizzanti, insetticidi, “razzi, armi e munizioni, … [e] decontaminanti a base di cloro per la pulizia dei cadaveri prima della sepoltura “. Queste esplosioni hanno creato una nube tossica che è stata trattenuta vicino al suolo dalla densa aria della mattina.

Medici Senza Frontiere ha rilevato sui pazienti soccorsi “odore di candeggina, il che suggerisce che erano stati esposti al cloro”. Il sarin è inodore.

Hersh conclude che “le prove suggeriscono che ci sia stato più di un agente chimico responsabile per i sintomi osservati, cosa che non sarebbe avvenuta se le forze aeree siriane – come insistono gli attivisti dell’opposizione – avessero lanciato una bomba al sarin, che non ha la potenza percussiva o di accensione necessaria a scatenare esplosioni secondarie. La gamma dei sintomi è comunque coerente con il rilascio di una miscela di sostanze chimiche, tra cui il cloro e gli organofosfati utilizzati in molti fertilizzanti, che possono causare effetti neurotossici simili a quelli del sarin “.

 

Suicidio politico

 La principale fonte di intelligence di Hersh segnala un punto di riferimento importante che non è riportato da nessuno dei media corporativi:

“Ciò di cui non si rende conto la maggior parte degli americani è che se ci fosse stato un attacco siriano al gas nervino autorizzato da Bashar [Assad], i russi sarebbero stati 10 volte più irritati di chiunque in Occidente. La strategia della Russia contro l’ISIS, che implica la cooperazione americana, sarebbe stata distrutta e Bashar sarebbe responsabile dell’incazzamento della Russia, con conseguenze sconosciute per lui. Bashar lo farebbe? Sul punto di vincere la guerra? Stai scherzando?”

Quando i funzionari della sicurezza nazionale statunitense che stavano pianificando la “ritorsione” di Trump hanno chiesto alla CIA cosa sapesse degli eventi di Khan Sheikhoun, secondo la fonte di Hersh, la CIA disse loro che “non c’era alcuna traccia residua di Sarin a Sheyrat [l'aeroporto da cui i bombardieri siriani erano decollati] e Assad non aveva alcun motivo per commettere un suicidio politico “.

La fonte continua:

 “Nessuno conosceva la provenienza delle fotografie [delle vittime dell'attacco]. Non sapevamo chi fossero i bambini o come fossero stati feriti. Il sarin in realtà è molto facile da rilevare perché penetra la vernice e tutto quello che si dovrebbe fare è ottenere un campione di vernice. Sapevamo che c’era stata una nuvola [tossica] e sapevamo che aveva ferito delle persone. Ma non puoi per questo avere la certezza che Assad abbia nascosto il sarin all’ONU perché voleva usarlo a Khan Sheikhoun “.

 Trump, sotto pressione politica e profondamente emotivo per natura, ha ignorato le prove. La fonte di Hersh dice:

 “Il presidente vide le fotografie di bambine avvelenate e dichiarò che era stata un’atrocità di Assad. È tipico della natura umana. Salti alla conclusione che vuoi. Gli analisti dell’intelligence non discutono con un presidente. Non hanno intenzione di dire al presidente, <<se interpretate i dati in questo modo, mi licenzio>>”.

Anche se i repubblicani, i democratici e tutti i media si sono riuniti per la prima volta al fianco di Trump, quelli che parlano a Hersh hanno apparentemente agito così per paura di ciò che potrebbe accadere la prossima volta.

Il pericolo dell’attacco per “ritorsione” di Trump, basato su zero prove di un attacco con armi chimiche, è che avrebbe potuto uccidere soldati russi e trascinare Putin in un confronto molto pericoloso con gli Stati Uniti. Inoltre, la comunità di intelligence teme che i media abbiano promosso una falsa narrazione che suggerisce non solo che si sia verificato un attacco sarin, ma che dipinge la Russia come co-cospiratore e implica che una squadra dell’ONU non abbia effettivamente supervisionato la distruzione delle armi chimiche della Siria nel 2013-14. Ciò consentirebbe agli avversari di Assad di denunciare nuovamente in futuro, in un momento conveniente, un altro infondato attacco con il gas sarin da parte del governo siriano.

Hersh conclude con alcune parole della sua fonte che dovrebbero spaventare tutti noi:

 “La questione è, che cosa succederebbe se ci fosse un altro falso attacco con il sarin attribuito all’odiata Siria? Trump ha anticipato i tempi e ha già dichiarato preventivamente la sua ferma decisione di bombardare. E non pensate che questi tizi [gruppi islamici] non stiano progettando il prossimo falso attacco. Trump non avrà altra scelta se non bombardare di nuovo, e più pesantemente. Non è capace di ammettere di aver commesso un errore.”

 

Quattro domande

 L’inchiesta di Hersh contribuisce a raffigurare un quadro più complesso e confuso degli eventi di Khan Sheikhoun. In assenza di un’indagine indipendente, non esistono ancora prove fisiche decisive per confermare ciò che è accaduto. Questo rende il contesto e la probabilità fattori importanti da considerare per gli osservatori.

 Quindi mettiamo da parte per un momento le specificità di ciò che è accaduto il 4 aprile e concentriamoci invece su ciò che i critici di Hersh devono concedere se vogliono sostenere che Assad abbia usato il gas sarin contro la popolazione di Khan Sheikhoun.

 1. Che Assad sia così folle e autodistruttivo – o per lo meno talmente incapace di controllare in alcun modo i suoi comandanti anziani, che devono essere a loro volta folli e autodistruttivi – da aver più volte ordinato l’uso di armi chimiche contro i civili . E ha scelto di farlo nei momenti peggiori possibili per la sua sopravvivenza e quella del suo regime, e quando tali attacchi erano completamente inutili.

 2. Che Putin sia altrettanto squilibrato e così disposto a rischiare uno scontro da fine del mondo con gli Stati Uniti che ha più volte autorizzato o chiuso un occhio sull’uso del sarin da parte del regime di Assad. E in seguito non ha fatto nulla per punire Assad, quando le cose sono andate storte.

 3. Che Hersh ha deciso di gettare a mare tutte le competenze investigative che ha accumulato in molti decenni come giornalista per accettare come verità indiscutibili qualsiasi voce non verificata che i suoi contatti di lunga data nei servizi di sicurezza hanno lanciato sulla sua strada. E lo ha fatto senza alcun riguardo ai danni che faranno alla sua reputazione e alla sua eredità giornalistica.

 4. Che un numero significativo di funzionari dell’intelligence degli Stati Uniti, quelli che Hersh ha conosciuto e con cui ha lavorato per un lungo periodo di tempo, abbiano recentemente deciso di intessere una elaborata rete di menzogne ​​che nessuno vuole stampare, o nella speranza di danneggiare Hersh in un atto collettivo di vendetta contro di lui, o nella speranza di screditare in modo permanente i propri servizi di intelligence.

 I critici di Hersh non solo devono semplicemente credere a uno di questi quattro punti. Devono sostenere la veridicità assoluta di tutti e quattro.

articolo originale: Hersh’s New Syria Revelations Buried From View

traduzione di Chiara Pavan – brigata traduttori

trump


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.