Il Circolo Prc “Antonio Gramsci” sostiene la mobilitazione per l’immediata apertura del Centro Antiviolenza a Rovigo

Il Circolo Prc “Antonio Gramsci” sostiene la mobilitazione per l’immediata apertura del Centro Antiviolenza a Rovigo

Fu un vero e proprio shock quando, nel 2007, dopo la nomina ad assessora del Comune di Rovigo, nel capitolo per le Pari Opportunità del bilancio comunale trovai solo 1000 euro per le mimose dell’otto marzo. Che politiche avrei potuto sostenere con tale somma?!

Mi ricordo ancora le discussioni animate con il dirigente e miei colleghi di giunta prima, e le battaglie con i consiglieri comunali poi, per convincere tutti che in bilancio volevo i soldi per il Centro Antiviolenza!

Alla fine però riuscii, con il prezioso aiuto e sostegno anche della Commissione per le Pari Opportunità Comunale e Provinciale e del mio gruppo Consigliare del PRC, a portare a bilancio 30.000 euro per il servizio appena istituito.

Ma allora erano altri tempi, nessuno sapeva bene cosa significasse avere un servizio del genere in Comune, e quindi mi aspettavo reazioni discordanti da parte dei miei colleghi e collaboratori. Raramente si parlava di femminicidio e violenza domestica in quegli anni nella nostra provincia, e feci veramente tanta fatica a convincere tutto il Consiglio Comunale dell’importanza del servizio e quanto fosse fondamentale per la nostra comunità.

Ma oggi, dopo quasi dieci anni qualcosa per fortuna è cambiato, perché tutti sanno che nel nostro territorio come nel resto d’Italia esiste il triste fenomeno della violenza domestica: non passa giorno che i media non parlino di donne ammazzate dal proprio compagno o ex! E’ ormai un fatto risaputo che in Italia ogni tre giorni viene uccisa una donna…

Quindi, potete immaginare come ci sono rimasta quando ho letto che il comune di Rovigo annunciava l’interruzione del servizio per mancanza di fondi! Ma come, il Sindaco di Rovigo, sempre sotto i riflettori mediatici per parlare di “allarme sicurezza”, si arrende così facilmente e fa chiudere un servizio così utile per la vita delle proprie concittadine e dei loro figli?

Il sindaco messo alle strette dall’allarme lanciato dai social per l’imminente chiusura si è subito giustificato dicendo che vi è stato un problema burocratico, che non sono arrivati i fondi della regione in tempo, ecc.ecc… Da non crederci! Ma come, colui che parla di sicurezza tutti i giorni, nei media nazionali e locali, si fa fregare dai cavilli burocratici?

Comunque, guardiamo il triste risultato: oggi grazie all’incompetenza di “qualcuno” il servizio antiviolenza non c’è più! Dove andranno oggi le trenta donne in carico al servizio? A chi chiederanno aiuto?

Ecco perché oggi anche io che ho sempre creduto nell’importanza del centro antiviolenza, insieme al Circolo Intercomunale Antonio Gramsci del PRC, sarò a fianco alle operatrici del centro antiviolenza della Cooperativa Ametiste, e a tutte quelle persone, associazioni e forze politiche che vorranno al più presto ripristinare il servizio, aiutando la denuncia con la raccolta firme e con qualsiasi manifestazione che serva a bloccare l’interruzione di un servizio così importante per tutte e tutti noi! E ricordiamo a chi ci amministra, a tutti i livelli, che le politiche, anche quelle di genere, si fanno con i bilanci e non solo con le dichiarazioni!

Bruna Giovanna Pineda
fondatrice del Centro Antiviolenza di Rovigo

antiviolenza


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