“Dentro” Spoleto

Pubblicato il 3 apr 2017

Maria R. Calderoni

Il Partito a Spoleto c’era, si è visto bene (l’hanno persino scritto su “tutti” i giornali…), ma c ‘era anche la Comunità, si è visto bene. Il Pci era grande, ed era anche una grande Comunità; il Prc è piccolo ma è lo stesso una grande Comunità, a Spoleto si é visto bene.

L’abbraccio, il ritrovarsi, il sorriso, il sentirsi “noi”, noi quei matti di Rifondazione. Noi compagni – compagni di una volta, quelli del ’21 e anche del ’17, compagni di sempre, perché compagno è una di quelle parole che è impossibile cancellare – ma anche amici, vicini, conoscenti, contigui, rivisti, cugini di campagna, ad personam. I “cosiddetti militanti”, insomma. Affiatati e di belle maniere, anche se non era un salotto buono. Era Spoleto.

Un convito, un incontro, un rassemblement (si dice così?) di uomini e donne, di ogni ceto, età e provenienza (penso a quella compagna di Catania che si è fatta una nottata di un non comodo treno per esserci) che fanno politica per pura passione. Così, per pura fede, addirittura – inaudito – per un semplice ideale. Che fanno politica senza interesse, senza prebende, senza nomi bloccati in lista, senza miraggi di poltrone, e anche senza stipendio…

Compagni bella gente. Che è rassicurante rivedere; qui, insieme, sullo stesso fronte, alla faccia delle difficoltà e dei brutti tempi.

Qualcuno è nuovo – belle ragazze e bei ragazzi, non pochi – ma qualcuno è qui da quasi trent’anni, subito dopo quella Bolognina della malora. E così ci ritroviamo “qui”, con quei trent’anni in più, ma insomma sempre noi, “qui”. Abbiamo un ideale, siamo pazzi.È una frase di Che Guevara, la ricordate? «Imparare ad essere duri senza perdere la tenerezza»: a Spoleto c’era, la tenerezza. La mano tesa, la solidarietà umana, l’applauso per Citto, il mazzo di fiori al segretario che se ne va, il saluto “ad Angela”, il grazie per quell’articolo su Liberazione…

Bella gente di Rifondazione.

Mi avete fatto venire in mente Majakovskij, «allegra e veloce, viva la nostra rivoluzione».