Stalingrado: una poesia del capo partigiano Solismo Sacco
Pubblicato il 17 mar 2017
Ho letto con il cuore gonfio di emozione le parole per il ricordo di Stalingrado di Maria Calderoni e codesta descrizione mi ha fatto venire le lacrime agli occhi nel ripensare a mio zio Solismo Sacco, umbro di Città della Pieve(PG), comunista, perseguitato politico antifascista e capo partigiano della Brigata Risorgimento. Ho deciso di inviarvi una sua poesia scritta contemporaneamente a quegli eventi il cui testo è rimasto nascosto dentro le scatole di lastre fotografiche non impressionate in vetro (mio zio era fotografo) per salvarlo dalle perquisizioni della polizia politica fascista che periodicamente subiva in casa tutta la sua famiglia. Ascoltava clandestinamente Radio Mosca da dove parlava Ruggero Grieco ed era riuscito a spostare in maniera rocambolesca l’antenna della stazione fissata sulla radio dalla ceralacca della polizia politica. Ecco il suo testo, che appunto s’intitola:
UNA LUCE BRILLA: STALINGRADO.
La notte è alta, tenebrosa e nera,
notte di un popol schiacciato e vinto,
ridotto al nulla,ma che forse
sonnecchia guardando al buio.
La dittatura nera ha fatto nero il giorno,
ha appestato l’aria con l’alito suo fetente
che intristisce tutto ciò che sfiora,
e ridotto al nulla un popol ch’era fiorente.
Tolta la libertà agli uomini la luce è spenta
ed è rotta la molla che li muove e li fà popolo.
In luogo di esso, una muta di cani ringhiosi
intorno al pastor abbaia lo schifo.
Il resto è morte.
Ed ora geme al cospetto del mondo
l’italia nostra, perchè il Paese
diviso e legato,costretto a far storia
è portato al macello per sete di gloria.
Ma un fosso profondo ormai è scavato
sull’itala terra tra popolo e ”duce”.
Il nero corrotto regime ormai è alla gogna.
Il fosso profondo da esso scavato
tra sè e il popolo sarà sol colmato
dal sordido corpo del fascio
fatto carogna.E finalmente adesso,
dopo Leningrado e Mosca,è Stalingrado !
Nella notte angosciosa e buia d’Italia
fievole ma netta una voce squilla
e un riverbero di luce vien dall’Est
dove,seppur nella tempesta,
lontana ma folgorante
una luce brilla.
10 febbraio 1943
Vi ringrazio sentitamente. E’ un omaggio a mio zio morto a 98 anni di età che ha dedicato tutta la sua vita alla costruzione di quello che è stato il PCI nel territorio del Trasimeno senza mai nulla chiedere in cambio. Credo che di persone come queste ci sia bisogno oggi !
Carlo Sacco
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LA RISPOSTA DI MARIA ROSA CALDERONI:
Grazie! mi sono commossa. Manderò due righe al compagno Sacco, ricordando anche mio padre, comunista del ’21, che prima di morire mi ha passato un biglietto scritto a mano: “Niente preti, solo due note dell’Internazionale”. Qualcuno era comunista…
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Nel ringraziare Carlo Sacco per la bellissima testimonianza segnaliamo sul suo sito la cartella dedicata alla Brigata Risorgimento
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