Erdogan incarcera i parlamentari curdi e facebook oscura la pagina HDP Italia

Erdogan incarcera i parlamentari curdi e facebook oscura la pagina HDP Italia

Riportiamo un comunicato che ci è giunto dagli amministratori della pagina FB di HDP Italia. A due settimane dal corteo nazionale che si terrà a Milano l’11 febbraio per la libertà del Presidente Ocalan e dei detenuti politici in Turchia, riteniamo gravissimo questo provvedimento attraverso cui si impedisce la circolazione di informazioni rispetto alle continue violazioni dei diritti democratici in Turchia. Come Rifondazione Comunista oltre a esprimere la nostra solidarietà a chi ha subito tale atto lesivo della libertà di informazione, ci sentiamo ancor più impegnati alla riuscita della manifestazione nazionale anche con eventi come quello che si terrà sempre a Milano il 10 febbraio e a tanti altri che stiamo organizzando in buona parte del paese in collaborazione con la Rete Kurdistan.

Amministratori pagina HDP Italia

La sera del 25 gennaio la pagina facebook “HDP Italia” è stata oscurata. La stessa sorte è toccata anche a tutti i profili personali degli amministratori della pagina.

Come al solito facebook non fornisce spiegazioni, ma conoscendo il modus operandi del social network è evidente che sono state accolte delle richieste provenienti dalla Turchia. E così, mentre in Turchia il regime di Erdogan tiene in carcere oltre 10 parlamentari del partito Hdp, tra cui i suoi due co-presidenti, Selahattin #Demirtas e Figen #Yuksekdag, facebook decide di censurare la pagina di sostegno all’Hdp in Italia.

Non è ovviamente la prima volta che facebook se la prende con pagine e profili filo curdi o critici nei confronti di Erdogan. I profili dei cittadini turchi di origine curda residenti in Italia o altri paesi europei vengono regolarmente oscurati, così come quelli di molti italiani solidali. È sufficiente pubblicare immagini di guerriglieri curdi, compresi quelli siriani impegnati nella lotta contro l’Isis, o che contengano simboli in qualche modo riconducibili al #Pkk per cadere vittima delle segnalazioni provenienti dalla Turchia. Era successo anche al noto fumettista Zerocalcare, che si era visto censurare da facebook una sua vignetta, la cui colpa era quella di denunciare il massacro di civili nella città di #Cizre, provocato dall’esercito turco.

Tuttavia, questa volta c’è qualcosa di più, c’è un salto di qualità, perché è stata oscurata una pagina di sostegno a un partito legale, che alle ultime elezioni ha raccolto più del 10% dei voti, che dispone di oltre 50 deputati nel parlamento turco e che esprime il governo locale in molte città delle zone curde della Turchia. E questo, appunto, accade proprio nel momento in cui Erdogan è impegnato in una repressione senza precedenti contro ogni forma di opposizione, che continua a portare in carcere giornalisti indipendenti e deputati, sindaci e attivisti dell’Hdp.

È grave che facebook, che è un’azienda privata, ma anche uno spazio pubblico, si renda permeabile alle richieste di censura da parte di governi autoritari. Ed è ancora più grave e inaccettabile che questa permeabilità venga persino esportata nel resto del mondo, in questo caso l’Italia.

Non sappiamo di chi sia la responsabilità della decisione di oscurare HDP Italia, se di un algoritmo o di un funzionario, ma forse il troppo silenzio fatto calare anche in Italia sugli arresti dei deputati d’opposizione in Turchia ha contribuito ad eliminare gli anticorpi. E anche per questo è il caso che si riaccendano con urgenza i riflettori sulla deriva totalitaria in atto nella Turchia di Erdogan.

 


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