“Questo terrorismo figlio dell’Occidente”, intervista a Paolo Ferrero su Il Fatto Quotidiano

“Questo terrorismo figlio dell’Occidente”, intervista a Paolo Ferrero su Il Fatto Quotidiano

L’intervista – Paolo Ferrero – La proposta del vicepresidente del Partito della Sinistra Europea

“Questo terrorismo figlio dell’Occidente”

“Le mie soluzioni: smettiamo di fare guerre e vendere armi ai Paesi che foraggiano le azioni degli estremisti”

di Gianluca Roselli – il fatto quotidiano, pag.4 

L’attentato di Berlino è stato terribile. Ma per sconfiggere il terrorismo dobbiamo cambiare completamente la nostre politiche. Smettere di fare guerre di civiltà e finirla di vendere armi a certi Paesi”. Paolo Ferrero, ex ministro del Lavoro e segretario di Rifondazione Comunista, è stato appena eletto vice presidente del Partito della Sinistra Europea, formazione che raccoglie al suo interno le principali sigle di sinistra radicale del continente.

Ferrero, non sembra troppo meravigliato da questo ennesimo attentato, cui va aggiunto l’omicidio dell’ambasciatore russo in Turchia…

Siamo sempre all’interno di quella spirale. Noi andiamo a fare la guerra al terrorismo con le bombe senza capire che quei gruppi che ci attaccano sono stati messi in piedi con l’aiuto dei paesi occidentali. Isis è una creatura di Turchia, Arabia Saudita e Usa all’interno della guerra in Siria.

Come si esce da questa spirale?

 

In tre modi. Il primo è smettere di fare le guerre. Il secondo è finirla di vendere armi ai Paesi che foraggiano queste formazioni terroristiche, come Turchia e Arabia Saudita. Terzo, occorre mettere in piedi politiche di cooperazione nel Sud del Mediterraneo.
Cosa intende per cooperazione?
La logica della concorrenza e del liberalismo sfrenato non funzionano. Una cooperazione internazionale contribuirebbe a far sviluppare le economie locali come ad esempio l’agricoltura. Perchè la gente scappa da due cose: la guerra e la fame.
L’Occidente in Medio Oriente sta sbagliando tutto?
La guerra di civiltà che poi mette in piedi Stati fondati sulla religione non funziona. Bisogna lavorare per la costruzione di Stati democratici e pluralisti, come sono i curdi, che invece vengono massacrati da tutti. Mentre noi preferiamo appoggiare di volta in volta la famiglia saudita o l’Erdogan di turno.
Tra Usa e Russia, l’Europa che può fare?
L’Europa dovrebbe alzare una sua voce, invece ha un gruppo dirigente di servi scemi degli Usa, sul piano militare, e di invasati quanto l’Isis, sul piano del liberismo. Questa Europa va spazzata via e ricostruita completamente. La politica estera di Putin, col suo interventismo, è più lungimiorante rispetto a quella dell’Ue.
Lei cosa propone?

L’uscita dall’austerirà e dalle politiche liberiste. Un piano per il lavoro europeo basato sulla riduzione dell’orario di lavoro per arrivare alla piena occupazione, col finanziamento dalla Bce, che invece di dare soldi alle banche dovrebbe darli ai popoli.

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