Banche: sdegno per ipotesi 3.500 esuberi a seguito di fusione tra Banca popolare di Vicenza e Veneto Ban

Banche: sdegno per ipotesi 3.500 esuberi a seguito di fusione tra Banca popolare di Vicenza e Veneto Ban

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, dichiara:

«Voglio esprimere il mio sdegno per l’ipotesi – ventilata dalla stampa nazionale – di 3.500 esuberi a seguito della fusione tra Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca ed aderisco alla petizione del Coordinamento a tutela e salvezza dei soci risparmiatori di  Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca per la istituzione di una commissione bicamerale di inchiesta da parte del Parlamento italiano. Il Parlamento italiano ha il dovere, per il volume d’affari e la capillarità della presenza territoriale delle banche coinvolte, di istituire una commissione bicamerale che chiarisca nel dettaglio la responsabilità dei mancati controlli del Ministero del Tesoro, della Banca d’Italia e della Consob sulla gestione dei risparmi delle banche popolari trasformate in s.p.a. e oggi sotto il controllo del Fondo Atlante. Il Parlamento italiano ha il dovere di controllare il Fondo Atlante, finanziato tra gli altri dalla Cassa depositi e prestiti, e non permettere che un lavoratore su quattro venga espulso dal lavoro, mettendo ancor più in crisi l’economia sia delle Venezie che di Toscana, Sicilia e Puglia.
Migliaia di persone hanno visto trasformarsi in fumo i risparmi di una vita di lavoro, in barba al diritto costituzionale al risparmio prevista nell’art. 47 (commi I e II) della Costituzione. Migliaia di persone si sono viste accendere mutui per l’acquisto della prima casa solo dopo avere sottoscritto azioni di queste banche popolari consigliate come titoli di risparmio sicuri.
Migliaia di lavoratori rischiano oggi la perdita del posto di lavoro per amministratori troppo inetti o troppo lazzaroni che hanno trasformato due tra le dieci banche più solide d’Italia in castelli di sabbia. Ci impegnamo a sottoporre il caso anche all’attenzione del Parlamento europeo in considerazione dell’attività della BCE – concertata con Banca d’Italia – che ha costretto queste due banche popolari a trasformarsi in s.p.a. e poi, attraverso il Fondo Atlante, le regalerà a JP Morgan o chi sa che altro colosso bancario mondiale.
Crediamo spetti alla politica, e non solo alla Magistratura, fare chiarezza sull’assalto truffaldino al risparmio ordito ai danni dei soliti noti».

13 ottobre 2016


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