Piazza Maggiore 8 ottobre 2016 – Ma anche NO in Piazza Maggiore

Piazza Maggiore 8 ottobre 2016 – Ma anche NO in Piazza Maggiore

di Simone Gimona*

Piazza Maggiore 8 ottobre 2016 – Ringraziamenti – Passato, presente, futuro

Per riprendersi del tutto da questo sabato ci vorrà ancora qualche giorno, sono state settimane intense, vissute tra mille telefonate, incontri, amministrazioni, burocrazie che rendono il Dottor Azzeccagarbugli in confronto il Ministro per la semplificazione.

Alla fine ce l’abbiamo fatta, e c’è chi avrebbe scommesso tutto contro la riuscita di questo partecipatissimo evento di popolo in Piazza Maggiore: non c’è riuscita la burocrazia e l’incapacità amministrativa, non c’è riuscito il meteo ed i mille pretesti mal messi, non c’è riuscito il PD e i suoi amichetti. Piaccia o meno il precedente è stato creato, e vi posso assicurare che torneremo sul Crescentone con ancora più determinazione, ci prenderemo ancor di più per tempo vedrete…
Detto questo, fuori dagli sfoghi, devo ringraziare davvero tutti, chi ci ha creduto fin dall’inizio, chi si è fatto trascinare dagli entusiasmi (questa volta ben riposti), chi ha montato, smontato, rimontato, rismontato, chi ha pubblicizzato, invitato, inoltrato e sostenuto la piazza dei comunisti.

I miei compagni, Rifondazione Comunista Bologna ed i Giovani Comunisti-e Bologna, questa comunità straordinaria che vive nella città e nelle sue contraddizioni, che con pochi mezzi ma moltissima fantasia dimostra l’opportunità di essere (e fare) i comunisti oggi, una comunità fiera della sua storia ma con una proiezione nel futuro con i i linguaggi dell’oggi. Noi siamo orgogliosamente i nostalgici del futuro prossimo, quello che vogliamo costruire senza fare sconti a nessuno (compresi i nostri), quel futuro che ha un nome e cognome chiaro e che ridefiniamo nella società che cambia. Questa comunità ha dimostrato per l’ennesima volta che a “Bologna ci sono dei problemi”: l’amministrazione PD, la sua non idea di città, la sua devastante visione anticostituzionale, la sua natura oppressiva e repressiva, la sua complicità con i poteri forti locali, nazionali ed internazionali. Non ho dubbi che il Partito della Rifondazione Comunista sia consapevole nazionalmente di quanto sia difficile fare politica in questa città e di come ogni nostro sforzo meriti un rilancio forte, chiaro, cooperativo, cospirativo. Noi, come sempre, saremo complici di tutti gli sforzi nazionali, come già è successo per la Million Marijuana March – stop TTIP e per la May Day. Ogni nostra esperienza, scoperta, “professionalità” è al servizio della causa dei comunisti ovunque, è noto.

Questa Piazza Maggiore ha parlato tante lingue e raccontato tante storie che meritano necessariamente menzione. Noi non siamo internazionalisti di maniera, modaioli, ci piace approfondire quel che altri non dicono, entrando nelle contraddizioni di questo mondo malato di imperialismo e capitalismo: il Comitato Ucraina Antifascista Bologna ci ha fatto respirare l’aria del Donbass ribelle, di quella zona del mondo dove oggi si gioca una partita pesantissima che ricade sulle popolazioni di quella terra. Queste compagne, questi compagni hanno regalato col sorriso i sapori, i colori, le storie di quella terra come solo un vero internazionalista può fare, senza sconti.

Siamo internazionalisti sì, ma siamo anche sinceri patrioti: il Comitato per il NO al Referendum Costituzionale – Bologna ha issato la bandiera della costituzione sulla nostra Piazza, #MaAncheNo era senz’altro lo slogan che più rappresentava tutti. I tanti e le tante che hanno affollato il loro stand sono tornati a casa più ricchi, più forti della convinzione che questa Costituzione va non solo salvata, ma applicata. Il nostro impegno nelle prossime settimane sarà interno e parallelo al comitato per raggiungere quanti più soggetti e soggettività. Da questa battaglia passa gran parte del futuro democratico di questo paese.

Musica, politica, interventi, petizioni, Vota fuorisede Bologna – Referendum Costituzionale, l’intervento importante e denso delle Brigate di Solidarietà Attiva – Terremoto Centro Italia, ma anche cultura: le feste di Liberazione al parco togliatti avevano sempre la libreria, non mancava mai l’occasione di poter comprare e sfogliare qualcosa che parlasse di noi, della nostra storia e del nostro futuro. Red Star Press – Hellnation Libri in prima fila con la nostra controcultura popolare, quella dei comunisti, quella di chi impara dal proprio passato e dal proprio presente.

In questi disordinati ed emozionati ringraziamenti non può mancare una menzione speciale agli artisti che hanno animato con tutte le loro energie la nostra meravigliosa piazza liberata. Non solo le bandiere rosse hanno ripulito Piazza Maggiore dall’inzozzatura leghista, anche le note di pace, uguaglianza, rivoluzione e storia hanno tolto al degrado la Piazza più bella. The Drunk Butchers hanno aperto le danze nella piazza, a mio avviso hanno decretato la vittoria e la riuscita dell’iniziativa. Dal gazebo del mixer ho dato inizio al video racconto sulle note di “contessa”, com’era già successo durante Pratello R’Esiste al palco della Barricata 71The Lucky Strikes hanno trovato in molti di noi dei nuovi fan, una scoperta musicale importante che ci ha reso più ricchi. Vale per me ma davvero vale per molti, non solo la lirica della musica può essere politica, anche la vibrazione di un contrabbasso ci mette del suo! Con NICO ROYALESolomon B. e la Banana Boat – reggae band mi lega un rapporto che va oltre la musica e la politica, condivido molto del mio tempo nel progetto di una #reggaeBologna resistente. La nostra lotta parla tanti linguaggi, tante vibrazioni, spesso (giustamente) “violente”, incazzate, potenti…Piazza Maggiore ha dimostrato però che questa carica e questa forza vive anche nelle note di un’isola lontana che, per la loro grandiosità, possono parlare tutte le lingue del mondo, compresa la nostra: “Bologna Bologna Bologna, io non ti lascerò mai” mi ear.
La BaLotta Continua continua davvero! Ritorna la nostra storia e la voglia di futuro, difficile non avere i brividi quando dal palco si sono ricordati tutti gli sgomberi infami avvenuti nella nostra città. Tanto quanto un libro, la traduzione musicale dei comunisti è tradizione e la Balotta è stata tradizionale nel migliore e nel proficuo dei modi. Non poteva esserci migliore introduzione per la Banda Bassotti

Che dire della Banda? Sono arrivati da Roma con un sacco di scatole solidali per le popolazione Novorusse, hanno fatto balotta con tutti, spero che abbiano rivissuto quel 1999 che li vede sempre in questa bella piazza…ed indovinate? Pioveva!
Ho iniziato ad amare la Banda quando nel pieno del movimento studentesco degli anni 2000 non poteva mancare “Asì es mi vida”, quell’album a cui ancora oggi da musicofilo e da comunista non posso non dirmi legato. Non ha tempo la musica dei Bassotti, tanto quanto la nostra idea vive in questi anni, non invecchia, si potenzia di fronte alle ingiustizie di questo presente. Possiamo davvero dire che è stato uno dei live più potenti degli ultimi anni nella nostra città ed è stato un’onore poterlo ospitare sul nostro palco. Non ha davvero prezzo sapere che quelle note sia entrate siano entrate e sparate in faccia a Palazzo d’Accursio, il comune senza memoria.

In questi ringraziamenti disordinati non può mancare un grazie ad Amalio e a Scott che hanno riportato quel Pratello che tanto abbiamo sognato…eh sì, in origine dovevamo essere all’ombra dei portici della via più bella e resistente della città, posso dire però che loro si sono fatti ambasciatori di questo “stile di vita” che rende davvero preziosa la nostra città.

Mi dilungato anche troppo, vorrei davvero taggare tutti per non essere ingiusto, ogni compagno ed ogni compagna che ha costruito questo momento merita menzione, la merita davvero…ma ci sono almeno tre compagni che voglio taggare perché sono stati figure chiave nella realizzazione concreta della nostra piazza, di fronte anche alle mille ore passate tra uffici, scartoffie ed incazzature: Ugo Boghetta e Virginio Pilò. Questi due compagni hanno seguito con determinazione e costanza assoluta l’iter burocratico, le trattative, i rapporti di forza, tutto quello che ha permesso la realizzazione della festa, prima al Pratello, poi sul Crescentone. Se Virginio in seguito ha fatto da presentatore, Ugo è rimasto allo stand del partito a raccogliere le adesioni per il No Renzi day, le firme per le nostre petizioni ed il voto fuorisede.

La terza? Non posso scordarmela. Claudia Candeloro, magica coordinatrice nazionale dei Giovani Comunisti/e, ha dato il giusto respiro nazionale a questa bellissima piazza, senza scadere nel personalismo, credo che in lei si concretizzi quel che andiamo dicendo da anni, quell’energia e quella radicalità che serve alla nostra organizzazione giovanile, per anni dominata dall’opportunismo. Non solo è una brava e capace rivoluzionaria, è anche la mia sorellina speciale, con cui da anni condivido lotte, fatiche, successi, sconfitte, e successi ancora. Anni fa c’eravamo nei BackAgain di Piazza Verdi, sempre di fronte a migliaia di persone, oggi siamo arrivati in Piazza Maggiore. Non posso che dispiacermi per chi non c’era.

Perdonatemi per la lungaggine, ne avrei di cose da dire, raccontare le cucine, le birre, gli striscioni, le fatiche alle mattina presto e alla sera tardi…per ora mi fermo qua.

Sempre sulla barricata, per il comunismo e la libertà

 

*segretario federale Rifondazione Comunista Bologna

bolognaprc


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