
Dalla scuola il primo grande “No” a Renzi. In piazza non meno di centomila studenti medi e universitari. Prc: “Governo senza scrupoli. Ancora manganellate”
Pubblicato il 8 ott 2016
“A conclusione del corteo – dichiara Francesca Picci, coordinatrice dell’Uds – abbiamo voluto rilanciare la nostra campagna ‘Stiamo Diritti – Students’ (R)evolution’, che si
intensifichera’ nelle prossime settimane portando in tutte le scuole una discussione tra gli studenti su quelli che sono i nostri bisogni materiali”.
Con gli studenti medi anche gli universitari, che hanno sfilato per “denunciare con forza come ad un continuo smantellamento del welfare si affianchi una stretta
antidemocratica inaccettabile, come evidenziato dagli effetti della riforma costituzionale che abbiamo analizzato dentro le nostre universita’ negli ultimi giorni”. Andrea
Torti, coordinatore di Link Coordinamento Universitario rimarca l’intenzione di proseguire la campagna “per una legge di iniziativa popolare sul Diritto allo studio, sulla quale stiamo raccogliendo le firme in tantissime citta’”.
La giornata di oggi rappresenta per gli organizzatori “un segnale importante al premier, che solo negli ultimi giorni aveva espresso la volonta’ di ‘riprendersi le scuole’ tramite i giovani del Partito. Le piazze odierne - continuano – dimostrano che le scuole e le universita’ del nostro paese sanno molto bene da che parte stare, esprimendo un rifiuto generalizzato delle politiche del Partito Democratico cosi’ come di una riforma costituzionale autoritaria”. “Noi Studenti per il No abbiamo vissuto oggi una prima tappa di un percorso anche mobilitativo per affermare che non ci stiamo piu’ a chi crede di imporre sulle nostre teste una serie di scelte antipopolari cosi’
come negli ultimi anni e’ avvenuto” Afferma Martina Carpani, coordinatrice della Rete della Conoscenza. ”Il nostro percorso – continua – verra’ rilanciato fin da subito, e ci appelliamo a tutte le forze sociali che stanno organizzando la campagna per il No, per la costruzione di una giornata di mobilitazione popolare nella data indicata dai
comitati per il 29 Ottobre, giorno in cui Renzi ha chiamato il fronte del Si’ ad un momento pubblico a Roma”.
Sulla giornata di lotta c’è una nota del segretario del Prc Paolo Ferrero: “La nostra piena solidarietà agli studenti scesi oggi in piazza per contestare la distruzione della scuola pubblica attuata dal governo Renzi: Dalle cattedre scoperte agli insegnanti sballottati in giro per il paese, la situazione è davvero gravissima ed è vergognoso il modo in cui insegnanti e studenti in cui sono costretti a fare scuola, da tutti i punti di vista. Vergognoso che a Firenze gli studenti siano stati caricati: il governo usa sempre la stessa logica repressiva contro ogni dissenso, senza farsi alcuno scrupolo”.
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