Elezione per la la città metropolitana di Milano: la lista LA CITTA’ DEI COMUNI

Elezione per la la città metropolitana di Milano: la lista LA CITTA’ DEI COMUNI

Segnaliamo sul sito l’accordo per il voto di secondo grado per la città metropolitana di Milano previsto per il 9 ottobre. L’accordo configura un alleanza fra sinistra alternativa al PD e consiglieri e liste espressione di movimenti civici ed ambientalisti. Si tratta di un fatto politico di rilievo: mentre a Milano Sel-SI rinnova anche nella lista metropolitana l’accordo col PD e Pisapia si schiera di fatto per il Si…l’accordo fra sinistra alternativa al PD e civici/ambientalisti è la vera novità su cui puntare e da valorizzare, come è avvenuto in alcune città medie ed a Napoli alle ultime amministrative. Le altre liste presentate sono 4: Centro Sinistra (PD, Civici, SEL), Forza Italia, Lega, M5S (65 firme loro le altre con l’aiuto di firme PD, FI e Civici). (R.T.)

Appello:

LA CITTA’ DEI COMUNI

Occorre un processo di partecipazione informata alla costituzione della Città Metropolitana, a partire da tutte le assemblee elettive fino a coinvolgere i cittadini.

La città metropolitana non può essere una questione di equilibri interna ai partiti e alle loro emanazioni amministrative.

La Città Metropolitana non può essere un comune più grande o una Provincia con qualche delega cambiata. Non abbiamo bisogno di strutture burocratiche che presidiano norme e procedure, attraverso assessorati più grandi, è
invece necessario una nuova  amministrazione pubblica.

Soprattutto la città metropolitana non deve costituire l’estensione della periferia del comune capoluogo. Al contrario proprio per consentire la promozione di un sistema armonico sia sotto il profilo urbanistico che
sociale la città metropolitana deve essere una città di comuni, per una prossimità immediata tra istituzioni e cittadini. Servizi condivisi e servizi integrati possono permettere ottimizzazione dell’uso delle risorse pubbliche insieme ad un significativo miglioramento della loro qualità.

Tra i limiti peggiori della legge 56/2014 c’è  la mancata elezione diretta di sindaco e consiglieri metropolitani. Ci sono invece due elementi interessanti per la Città Metropolitana/Città dei Comuni: il primo è quello delle zone omogenee nel rispetto dei comuni che le compongono;  il secondo è quello che prevede l’articolazione del comune capoluogo in municipi amministrativamente autonomi.

I Comuni costituiscono un presidio costituivo della democrazia e di contrasto alla corruzione e alle mafie. Operiamo finalmente per una azienda metropolitana dell’acqua pubblica, attuando interamente i risultati del referendum popolare del 2011.

Pensiamo concretamente alla efficacia costi/benefici di un’unica società metropolitana per il trasporto pubblico, con un’unica tariffa metropolitana e la combinazione parcheggio custodito di scambio e vettore pubblico.
Pensiamo ad un’unica società partecipata per un’agenzia di formazione e lavoro, integrata con il sistema scolastico professionale e quello delle imprese. Pensiamo quale efficacia  amministrativa può esprimere un unico sistema del verde urbano e periurbano, fatte salve le peculiarità organizzative legate alla natura costitutiva degli spazi verdi (ad es. il Parco Nord Milano è un parco ricavato tra gli interstizi di una intensa urbanizzazione, mentre il Parco Agricolo Sud Milano è anche morfologicamente e paesaggisticamente legato alla sua natura produttiva primaria). Pensiamo a quale potenza potrebbe essere messa nella disposizione sociale con un unico sistema integrato della infrastruttura pubblica digitale a banda larga.
Pensiamo a quale controllo qualitativo, direttamente proporzionale al potere d’acquisto, si potrebbe garantire per le mense pubbliche e convenzionate con un unico sistema di relazione con la filiera agroalimentare. Così con un unica partecipata per l’energia e per la relazione e facilitazione con la capacità di produzione di energia da fonti rinnovabili da parte della rete dei condomini. Sempre interna al ciclo energetico è la costituzione di un’unica partecipata per la gestione differenziata dei rifiuti.

Perciò le attuali partecipate dovranno unificarsi per settori e cambiare la propria finalità divenendo imprese capaci di produrre servizi finalizzati al  dividendo sociale e non alla speculazione finanziaria.

Un sistema territoriale qualitativo: qualità dei servizi, qualità delle infrastrutture, qualità dell’informazione, qualità ambientale, qualità della formazione e della cultura, qualità della partecipazione sociale. Non dissipazione energetica, alienazione sociale e consumo di territorio, non estensione di periferie ma i municipi come nodi di una rete istituzionale per la partecipazione sociale alla politica pubblica, capaci di rigenerare il Patto Civile.

Ci sono voluti pochi anni, dopo una guerra mondiale devastante, per promuovere la Repubblica e la sua Costituzione, non possiamo aspettarne di più per avviare la grande Città Metropolitana con il suo sindaco e il suo
consiglio eletti dai cittadini.

Dopo due anni dalla cancellazione dei consigli provinciali elettivi, fatto salvo l’impegno di dotarsi si un nuovo statuto, siamo di fronte a una decadenza della democrazia che taglia la partecipazione popolare, i posti di lavoro, i servizi pubblici e le risorse degli enti locali. I governi nazionali e regionali che hanno causato questa crisi non possono risolverla ma solo aggravarla.

Per questo va rilanciata un’iniziativa autonoma fuori dal coro del pensiero unico che aggreghi gli amministratori disponibili delle liste civiche, dell’ambientalismo, della sinistra proseguendo le iniziative più feconde già sperimentate sul territorio.

Presentare la lista “la città dei Comuni” per le elezioni di secondo livello della città metropolitana del 9 Ottobre 2016 significa questo e perciò vi chiediamo di sottoscrivere l’appello della lista e di votarla. Lavoriamo per costruire un punto di riferimento stabile sinonimo di buona politica e di buona amministrazione.


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