Una domanda critica agli antirazzisti liberali

Una domanda critica agli antirazzisti liberali

 di F.P.

Sabato c’è stata una manifestazione a Piacenza che ha visto sfilare migliaia di lavoratori migranti insieme a quelli italiani. Sfilavano per ricordare un loro compagno, sindacalista, morto travolto da un tir durante un picchetto. Penso che quella di sabato sia stata una manifestazione antirazzista tra le più importanti che abbia visto ultimamente. Lo è stata semplicemente perché ha dato dignità ad un popolo senza voce integrandolo in un noi collettivo annullando il concetto di altro. Questo Noi collettivo è mosso dal motore della lotta di classe, e ricompone nella pratica quello che ogni giorno il sistema dominante separa e mette contro.

Questa storia nasce da una questione reale, dallo sfruttamento e dalle condizioni di ricatto che vivono i facchini della logistica che hanno scelto di organizzarsi con i sindacati di base. Loro sono un gradino sopra gli schiavi delle campagne, ma per effetto di leggi classiste come la Bossi-Fini che di fatto introducono il reato di disoccupazione possono finire a lavorare in nero nei campi se da disoccupati passano a clandestini. Rischiano cioè di diventare ancora più schiavi di quello che sono.

Facchini e braccianti, figure meticce della nuova composizione di classe del proletariato lottano da anni per migliorare le loro condizioni di lavoro e ci voleva il morto per iniziare a parlarne. Loro che subiscono il peso del razzismo di Stato, dei processi di disciplinamento e inferiorizzazione del regime della frontiera, proprio loro si ribellano come facevano i nostri nonni di fronte ai padroni. Non hanno nient’altro che catene da perdere e sono disponibili al conflitto.

Mi chiedo però come mai una bella fetta di antirazzisti sabato se ne sia stata alla finestra a guardare questa manifestazione da lontano. Come mai non hanno commentato dai loro blog quello che è successo… e mi chiedo: dove erano le associazioni che difendono i diritti dei migranti sabato, e come mai nessuno ha fatto capolino alla manifestazione? Forse i migranti per questi mondi vanno bene solo quando devono essere salvati ed assistiti? Solo quando dobbiamo lottare per i diritti umani che però si fermano davanti ai cancelli delle fabbriche? E se invece fosse proprio la logica padronale del profitto a generare il razzismo come efficace strumento di lotta di classe dall’alto? In questo caso un liberale antirazzista da quale parte sta, da quella di chi fa i picchetti o con chi li forza perché il mercato non deve avere ostacoli?

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