Impeachment: il Senato brasiliano decide di portare Dilma in giudizio

Impeachment: il Senato brasiliano decide di portare Dilma in giudizio

di Rodrigo Martins e Renan Truffi

 In una votazione  iniziata il 9 agosto 2016 e protrattasi fino all’alba del 10 agosto il Senato  brasiliano ha deciso di dare continuità al processo di impeachment contro la presidente Dilma Rousseff. Il parere del relatore della commissione speciale Antonio Anastasia (PSDB-MG) è stato approvato con 59 voti favorevoli e 21 contrari. Solo il presidente del Senato, Renan Calheiros, del PMDB di Alagoas, non ha partecipato al voto.

L’ampio margine di successo è stato festeggiato da coloro che appoggiano il governo interino di Michel Temer, grave preannuncio di un colpo di Stato che avanza a passi rapidi. In questo passaggio era sufficiente la maggioranza semplice (metà più uno dei senatori presenti) per condurre la presidente sospesa al giudizio finale, previsto per la fine del mese. In tale occasione, se 54 senatori voteranno per l’impeachment, Dilma perderà definitivamente il mandato.

Rieletta nel 2014, Dilma è accusata di avere promulgato tre decreti di crediti supplementari senza l’avvallo del Congresso. I suoi oppositori la accusano anche di avere usare in modo irregolare i fondi di banche federali in programmi che avrebbero dovuto essere finanziati dal Tesoro, le cosiddette “pedalate fiscali”.

Nel parlare per l’allontanamento di Dilma, l’avvocato Miguel Real Jr. ha affermato che ella ha promosso una politica fiscale elettorale. “Non si sta allontanando una presidente della Repubblica per fatti isolati”, ha affermato. “Ella non merita più di governare perché ha portato il Brasile al disastro in cui si trova (…). E siamo finiti in questo, disoccupazione, recessione. Legati a ciò vi sono i decreti. La presidente sapeva che non avrebbe potuto onorare la meta fiscale”.

L’ex ministro dell’Avvocatura generale dell’unione,  José Eduardo Cardozo, tuttavia, ha osservato che un presidente della Repubblica non può essere allontanato per ragioni politiche. In un regime presidenziale sono necessari presupposti giuridici, come la prova di un crimine di responsabilità, per sostenere l’impeachment. “I decreti non hanno comportato neppure un centesimo in più. Questo è un pretesto. Lo stesso pretesto riguarda le pedalate fiscali. Vogliono utilizzare pretesti per allontanare la presidente per ragioni politiche e la Costituzione non prevede pretesti. Quando si afferma che l’allontanamento implica un colpo di Stato, si afferma ciò con convinzione, perché la Costituzione è violata. Sì, è una violenza contro la Costituzione”, ha aggiunto. Secondo Cardozo, il golpe è divenuto possibile grazie alla unione degli scontenti del risultato delle urne del 2014 “con coloro che si sono trovati in difficoltà per l’ autonomia che Dilma ha dato alla Operação Lava Jato”.

Nell’aprire la sessione  plenaria del Senato che ha trasformato Dilma in rea, il presidente del Supremo tribunale federale (STF) Ricardo Lewandowski (che presiede i lavori del Senato in questa fase) ha ricordato che i senatori svolgono il ruolo di giudici nel processo. Per questo ha chiesto “coraggio e indipendenza” ai parlamentari. “I senatori e le senatrici qui riuniti svolgono l’ alta funzione di giudici della causa, ragione per cui dovranno agire con coraggio e indipendenza, orientandosi esclusivamente in base ai dettati delle rispettive coscienze e delle norme costituzionali e legali che reggono la materia”, ha affermato il ministro.

Pur ripetendo la gravità della situazione che i senatori dovranno seguire, Lewandowski ha evitato il dibattito sulla esistenza o meno di crimine di responsabilità di Dilma. Il magistrato ha spiegato che a lui spetta solo il coordinamento dei lavori, ragione per cui non interverrà nelle discussioni “tantomeno emettendo opinione o giudizio di valore sul merito”.

 

Carta Capital con notizie di Agência Brasil

 

È bene ricordare che sulle pedalate fiscali sia la perizia del Senato che il Pubblico Ministero Federale hanno concluso che non vi è crimine. Il Tribunale dei conti dell’Unione ha stabilito che anche i decreti di modificazione di bilancio non sono illegittimi e sono pratica reiterata e accettata. È bene sempre anche porsi un’altra domanda: perché tanta fretta nell’occupare il potere in un paese democratico in cui al potere si arriva senza problemi vincendo le elezioni che si svolgono ogni quattro anni?

 

Tradizione di Teresa Isenburg

10 agosto 2016

….leggi anche: Dilma scagionata ma i media ignorano la notizia

 dilma-não-vai-ter-golpe

 

.
 

 


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.