Igiene ambientale: se il contratto aumenta l’orario di lavoro.

Igiene ambientale: se il contratto aumenta l’orario di lavoro.

di Roberta Fantozzi –

La preoccupazione e il disagio che tante lavoratrici e lavoratori stanno manifestando in relazione all’ipotesi di accordo per il settore dell’igiene ambientale, sono più che comprensibili.

E’ indubbio che la contrattazione del settore si sia svolta in condizioni estremamente difficile, con la divisione del comparto tra lavoratori delle imprese pubbliche e lavoratori di quelle private, tagli alla finanza locale e nuove normative in corso di approvazione a partire da quella, pesantissima, sulle partecipate.

Ed è indubbio anche che sia un risultato l’esclusione – se pure transitoria – della applicazione della normativa sui licenziamenti individuali del Jobs Act nei cambi d’appalto, anche se il rimando alla legge Fornero consente i licenziamenti per motivi economici.

Gli esiti complessivi segnano comunque a nostro avviso un peggioramento delle condizioni di lavoro. Sono esigui gli aumenti salariali e viene ridotta la maggiorazione sugli straordinari, mentre aumenta l’orario di lavoro da 36 a 38 ore, viene definito un nuovo livello di inquadramento inferiore a quelli attualmente previsti, si avvia un confronto peggiorativo sulla malattia e sullo stesso diritto di sciopero.

A queste valutazioni si aggiunge la preoccupazione che l’ipotesi di accordo possa essere considerato punto di riferimento per le partite ancora aperte, a partire da quella che interessa il contratto di 3 milioni di lavoratrici e lavoratori pubblici bloccati ormai da 7 anni.

Auspichiamo per questo che il confronto con i lavoratori possa riaprire la partita e portare ad una modifica netta dell’ipotesi di accordo.


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