Una buona notizia: italicum sospettato di incostituzionalità

Una buona notizia: italicum sospettato di incostituzionalità

di Roberto Lamacchia -

Nella drammatica situazione di pericolo per gli equilibri del nostro sistema  in cui viviamo, si è inserita ieri la notizia dell’avvenuta trasmissione da parte del Giudice del Tribunale di Torino, Dott.ssa Contini alla Corte Costituzionale della Legge Italicum, sospettata di incostituzionalità.

La vicenda era partita dall’idea che un gruppo di avvocati aveva avuto di presentare in ogni Tribunale, sede di capoluogo di Regione, un ricorso avente ad oggetto il diritto di ogni cittadino di votare secondo Costituzione; poiché, secondo noi estensori dei ricorsi, tale diritto era impedito dalle norme contenute nell’Italicum, si chiedeva al Tribunale di sollevare la questione di illegittimità costituzionale della legge, rinviando il procedimento alla Corte Costituzionale.

Ora il Tribunale di Torino, analogamente a quanto deciso dal Tribunale di Messina, ha accolto il ricorso presentato da me e dall’Avv. Ennio Lenti, a nome di 18 cittadini torinesi, tra i quali Don Ciotti, l’ex Sindaco Diego Novelli, numerosi docenti universitari di diritto costituzionale una parlamentare del Movimento 5 Stelle, ex parlamentari ed altri cittadini.

I due profili su cui si è accentrata la critica di incostituzionalità della norma sono la mancanza di una soglia di sbarramento nel turno di ballottaggio per il riconoscimento del premio di maggioranza e l’esistenza della possibilità per i capolista bloccati di candidarsi fino ad un massimo di 10 collegi il che rende arbitraria la decisione di optare per uno o per un altro collegio, con danno evidente per il primo candidato per numero di preferenze nel collegio che il capolista sceglie.

Insomma, una decisione che costituisce una boccata di ossigeno che arriva il giorno dopo la notizia del mancato raggiungimento delle 500.000 firme per l’abrogazione della legge.

Ora la parola passa alla Consulta che ha già fissato udienza per il 4 ottobre 2016; in quella sede si discuterà della fondatezza delle questioni di illegittimità costituzionale da noi sollevate ed accolte dal Tribunale di Torino; in esito all’udienza., la Corte, in tempi non facilmente prevedibili, ma comunque contenuti, deciderà sulla costituzionalità, o meno, dell’Italicum.

Dico ciò a prescindere, per il momento dalle voci che danno come possibile un tentativo di modifica della legge elettorale, proprio per sfuggire al rischio di una declaratoria di incostituzionalità, perché di fronte ad una riforma dell’Italicum, la Corte dovrebbe valutare se le questioni sollevate siano ancora fondate, anche di fronte ad un nuovo testo normativo.

Un’eventuale declaratoria di incostituzionalità di parte dell’Italicum, in particolare del premio di maggioranza al ballottaggio, potrebbe lasciare in vigore il premio di maggioranza a chi dovesse raggiungere il 40% dei voti al primo turno, ma siccome, nell’attuale situazione politica, ciò pare praticamente impossibile, si dovrebbe tornare ad un sistema proporzionale puro.

Se a ciò aggiungiamo che, nel mese di ottobre, è previsto anche il referendum sulla riforma costituzionale, da tutti considerata  strettamente legata all’Italicum, ben si comprende che siamo di fronte ad un momento di particolare rilevanza sotto il profilo degli assetti istituzionali e credo che debba essere compito di tutti i sinceri democratici battersi da oggi perché prevalgano le ragioni del doppio NO , all’Italicum, anche se è fallita la raccolta delle firme per un referendum abrogativo (ma non è detto che non si possa riproporre) e alla riforma costituzionale.

Torino, 6 luglio 2016.

Roberto Lamacchia


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.