La borghesia offshore

La borghesia offshore

di Alvaro Garcia Linera

Il vicepresidente della Bolivia sullo scandalo dei “Panama papers” che vede coinvolti molti esponenti delle oligarchie del suo paese e dell’America Latina e ovviamente gli esponenti politici che li rappresentano. 

Produrre in un posto, registrare l’impresa produttrice in un altro posto: estrarre profitto in un paese, conservarlo in un altro; risiedere temporaneamente in una nazione ma piantarsi e provare il tutto in un altra: appartenere a una patria però consegnare la propria anima e il proprio destino nelle mani di un’altra patria.

Questo è il riassunto della cultura imprenditoriale “Offshore”

La borghesia offshore mantiene un piede nel posto dove genera risorse, estrae materie prime, si approfitta del mercato vincolato, fa affari grazie a favoritismi politici ; però al momento di pagare le tasse, mantiene l’altro piede fuori dal paese, rifugiandosi in paradisi fiscali per non pagarle. Si registra in un impresa offshore per proteggere il proprio patrimonio, nascondendo  le sue proprietà e rendendo invisibili i registri contabili.

Si tratta di una borghesia senza lealtà territoriale e senza nessun senso di appartenenza verso la propria patria.

Il paese dal quale provengono i loro guadagni è solo una componente industriale dal quale risucchiano tutto il possibile fino all’esaurimento delle risorse. 

I lavoratori che producono il loro benessere sono solo degli schiavi moderni la cui vita non vale neanche una tazza di caffè.

La cultura borghese offshore è quella dello shopping transnazionalizzato; e la loro idea di nazione è quella che garantisce nuovi affari familiari.

Patiño estraeva minerali da Llallagua(cittadina in Bolivia) nel XX secolo e depositava le sue ricchezze a Londra. Sánchez de Lozata estraeva argento, piombo e zinco da Porco-Bolivar e depositava le sue entrate a New York. Samuel  Doria Medina accumulò una fortuna immensa approfittando di alcune relazioni politiche e appropriandosi di un’impresa di cemento a La Paz, però il suo patrimonio venne depositato in banche nordamericane.  In fondo sono borghesi che non vivono dove risiedono; si vergognano di dove nacquero, nonostante il loro essere cosmopoliti dell’ultima ora si finanzi con lo sforzo lavorativo di coloro che essi disprezzano.

Nel suo aspetto mafioso, questa borghesia offshore ha avuto nella sua convivenza politica illegittima con il banzerismo-tutismo* i momenti maggiori della sua espansione. Il caso Marinkovic/Garafulic è un chiaro esempio della delinquenza portata dalla fusione della politica con le imprese.

 Fonte: http://www.mintrabajo.gob.bo/PrincipalPublicaciones.asp?target=1357

Traduzione a cura di Federico Badas – brigata traduttori

* riferimento alle forze politiche oggi all’opposizione in Bolivia che hanno radici nella dittatura di Hugo Banzer


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