Brasile: Rifondazione Comunista condanna il golpe contro Dilma Roussef

Brasile: Rifondazione Comunista condanna il golpe contro Dilma Roussef

Lo scorso 12 maggio il Senato del Brasile ha approvato il giudizio politico contro la Presidente della Repubblica Dilma Roussef, accusata di aver cambiato destinazione a voci del bilancio statale. Si cerca così di criminalizzare decisioni politiche ed amministrative e non certo di colpire reati di corruzione, come si vuole fare credere. In mancanza di reato, si tratta di un vero e proprio colpo di Stato parlamentare, realizzato da un’istituzione in cui siedono decine di parlamentari corrotti, contro la volontà di più di 54 milioni di brasiliani che hanno votato per Dilma. Un copione già visto nel passato contro i legittimi Presidenti, sia in Honduras (2009) che in Paraguay (2012).
Durante i sei mesi di giudizio in cui la Presidente sarà allontanata dalla sua responsabilità, i suoi accusatori dovranno trovare le prove che non sono state presentate né alla Camera, né al Senato, ma che paradossalmente non sono state necessarie per approvare l’impeachment.
Grazie a questo golpe istituzionale, le forze politiche che hanno tradito il governo insieme a quelle sconfitte alle ultime elezioni hanno dato vita a un governo farsa, totalmente illegittimo. Alla sua testa c’è il golpista Michel Temer, ex-vice di Dilma e burattino di Washington. Tra i nuovi ministri ben sette sono indagati per corruzione. Nel nuovo governo sono stati eliminati i ministeri della Cultura, del Lavoro, dello Sviluppo Agrario (che si occupava di agricoltura familiare), e incorporati con statuto subordinato nel ministero della Giustizia (equivalente di fatto al ministero degli interni italiano) i precedenti ministeri della Donna, dell’Eguaglianza Razziale, dei Diritti umani. Il Ministro delle Finanze, in accordo con l’ala golpista della Confindustria di Sao Paulo, ha già annunciato le contro-riforme delle pensioni e del lavoro. Quello della Giustizia ha paragonato le manifestazioni di massa che si susseguono ad azioni di guerriglia, sostenendo che come tali devono essere trattate. Il neo pentecostalismo fondamentalista assedia il ministero dell’Educazione e quello della Sanità.
Dalla dittatura militare non si vedeva un governo simile, con l’assenza totale di donne e di afro-discendenti ed un programma oscurantista e di stretto rigore neo-liberista.
Attraverso il contagio del “virus golpista”, la destra latino-americana cerca di riconquistare governi e potere, con l’appoggio dell’Amministrazione Obama, che punta inoltre ad indebolire il blocco dei BRICS (Brasile, Russia, Cina, India e Sud-Africa).
Il PRC-SE condanna con fermezza il golpe in atto e riafferma la sua solidarietà con il Partito dei Lavoratori (PT), il Partito Comunista del Brasile (PCdoB), i movimenti sociali e le forze progressiste che si sono schierate contro il golpe e che manifestano nelle piazze.
Il PRC-SE fa appello ai suoi militanti ed ai sinceri democratici affinché si mobilitino a difesa della democrazia e contro il Golpe in Brasile.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SINISTRA EUROPEA

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Segnaliamo giovedì 19 a Roma in Piazza Vidoni alle ore 17 manifestazione contro il golpe indetta da Brasileiros em Roma

NoaLgOLPE


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