Lo stile di Rifondazione

Lo stile di Rifondazione

di Francesco Saccomanno

Segnaliamo un commento del compagno Saccomanno a un articolo  sulla consultazione degli iscritti che abbiamo svolto nel corso del mese di dicembre. Si tratta di un commento scritto di getto sul sito del Manifesto non di un articolo ma ci sembra che renda giustizia al lavoro militante di tante compagne e compagni di Rifondazione Comunista. 

Sono immeritatamente segretario della Federazione di Cosenza del Prc e vorrei fornire alla Preziosi alcuni elementi che, considerato il tono complessivo dell’articolo velatamente (scusatemi per l’eufemismo) irridente, potrebbero ritornarle utili per comprendere meglio le terribili ed arcaiche dinamiche di Rifondazione. Il sottoscritto, iscritto al Prc dopo Genova e proveniente da esperienze di movimento, in cui continua comunque a stare, proprio durante le consultazioni “molto old style” ha partecipato alla apertura di un nuovo circolo di Rifondazione nel comune di Trebisacce (Cs), con un nucleo di compagni iper-nostalgici che da tempo lavorano materialmente addirittura alla costruzione della Sinistra dal basso, curando con altri volontari un centro di supporto linguistico e di doposcuola popolare per i fratelli migranti adulti e giovani e per i ragazzi del posto in difficoltà (con il documento del Cpn votato da tutti i novelli bolscevichi!). Inoltre, proprio durante le consultazioni “molto old style”, nel comune di Rogliano (Cs), in un circolo ricostituito da 14 compagni giovani (si, incredibilmente oltre che in Act ci sono pure i giovani nel Prc!) e 4 cosacchi meno giovani, abbiamo fatto il punto sulla raccolta dei libri per avviare in questi giorni una biblioteca popolare (tutti favorevoli al documento tranne un compagno astenuto non su posizioni mensceviche!). Per giunta, proprio durante le consultazioni “molto old style”, nell’incontro dei circoli del Tirreno cosentino (tutti favorevoli al documento, votazione bulgara!) abbiamo anche fatto il punto sulla nostra partecipazione alla manifestazione antifascista che il Prc, insieme all’Anpi ed ai movimenti della rete antirazzista ed antifascista calabrese, ha indetto per impedire la partecipazione di Roberto Fiore all’inaugurazione di un circolo di Forza Nuova a Verbicaro (Cs). Per di più, proprio durante le consultazioni sempre “molto old style”, nell’incontro del circolo di Colosimi (Cs) abbiamo fatto il punto sull’azione che stiamo conducendo con il consigliere comunale de “L’Altra Colosimi” per impedire la svendita di un terreno pubblico voluto da una Giunta del Pd e per proporre un progetto alternativo di utilizzo di quel bene comune (qui tutti favorevoli al documento ed un comp. contrario che, chiaramente, manderemo in un campo di rieducazione che abbiamo attrezzato in Sila!). Mi chiedo e chiedo alla Preziosi ed ai compagni de “il Manifesto – quotidiano comunista”: attraverso il telefono o la rete si potrebbero fare queste cose? E poi: perché è così disdicevole cercare di lavorare per unire ciò che il liberismo divide, per cui di fronte alle dilaganti solitudini si rimettono in piedi dei luoghi fisici di discussione e di confronto, in cui si avviano pratiche di socialità e di solidarietà e ci si organizza per ricostruire la Sinistra anche dal basso ed al contempo per dare forza a quel movimento quanto mai necessario per abolire “lo stato di cose presente”?


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