Trasporti, la fermata per il contratto paralizza le città

Trasporti, la fermata per il contratto paralizza le città

di red. ::

Altissime, secondo i sindacati, le adesioni allo sciopero dei trasporti pubblici locali: la Filt Cgil, in serata, dava un’adesione media dell’80%, con punte in alcune realtà addiruttura del 98%.
In assenza del contratto, scaduto il 31 dicembre 2007 e per effetto della contrazione delle risorse destinate al settore del trasporto locale e regionale, denunciano i sindacati, «nel corso dell’ultimo triennio si è ridotto ed è peggiorato il servizio offerto, sono aumentate le tariffe e, parallelamente, si sono moltiplicate le vertenze aziendali, con la disdetta da parte di numerose imprese degli accordi di secondo livello, diversi casi di pagamento ritardato degli stipendi e, soprattutto a partire da fine 2011, crescenti difficoltà nella tenuta dei livelli occupazionali».
Secondo una stima sindacale, oltre 2.500 autoferrotranvieri sono attualmente destinatari di una qualche forma di ammortizzatori sociali in deroga (cig e contratti di solidarietà), le cui risorse, peraltro, sono attualmente programmate e disponibili ancora per poche settimane. Insomma, la situazione di chi lavora nei trasporti è veramente molto grave.
Intanto le imprese associate nell’Asstra, a conclusione dello sciopero, hanno aperto alla ripresa delle trattative: «A poche ore dalla fine dello sciopero dei trasporti pubblici che sta tenendo sotto scacco diverse città – diceva ieri sera il presidente Marcello Panettoni – pensiamo alle persone che hanno dovuto rinunciare a muoversi per andare a lavorare, a studiare o magari a curarsi e ci viene una grande amarezza. Speriamo che chi ha orecchie e occhi per intendere intenda e decida di occuparsi veramente dei trasporti pubblici locali del Paese non solo con le chiacchiere ma anche coi fatti». «Dichiariamo fin da ora – ha concluso – la nostra disponibilità a rimboccarci di nuovo le maniche e trovare una soluzione per il contratto dei 116 mila autoferrotranvieri, ma per i miracoli non siamo ancora attrezzati».
Quanto al dettaglio delle adesioni, ieri la Filt Cgil ha emesso una nota con alcuni dati (lo sciopero, è bene ricordarlo, era stato indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa Cisal). A Roma sono rimaste chiuse le linee A, B e B1 della metropolitana, fermi i treni Termini-Giardinetti, Roma-Lido e Roma-Viterbo e il 60% degli autobus. A Milano chiuse le tre linee della metro e oltre il 70% dei mezzi di superficie. A Torino si sono fermati l’80% dei bus; a Venezia, lo stop ha riguardato il 60% dei vaporetti e a Mestre il 90% dei bus; a Genova adesione pressoché totale con il 98% dei bus fermi.
Ancora, a Bologna lo sciopero ha fermato ben il 90% dei mezzi pubblici; a Firenze, sono rimasti nei depositi il 50% dei bus in città e l’80% di quelli extraurbani; a Napoli fino alle 17 non hanno circolato circumvesuviana, Metrocampania e funicolari e si è fermato l’80% dei mezzi urbani di superficie. Stop infine al 90% degli autobus a Bari, mentre a Palermo si è interrotta la circolazione dell’80% dei mezzi pubblici.

RED.

da il manifesto


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