
Omicidio di Tahir Elci dimostra assenza di ogni garanzia democratica in Turchia
Pubblicato il 30 nov 2015
Turchia: l’ omicidio di Tahir Elci, capo dell’associazione degli avvocati di Diyarbakir, e difensore dei kurdi, dimostra come nel paese oramai non esista più nessuna garanzia democratica. Gli oppositori di Erdogan sono oggetto quotidiano di intimidazioni, attentati e omicidi impuniti. E’ vergognoso il silenzio della comunità internazionale, a partire dall’UE, su quanto sta avvenendo in Turchia, un paese con un governo che aiuta ISIs e le altre bande armate jiadiste in Siria, mentre reprime ogni forma di dissenso interno. Cosa si aspetta per applicare sanzioni contro il sultano Erdogan e la sua criminale politica?
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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L’uccisione di Tahir Elci è un altro tassello della politica terroristica del governo di Ankara
il comunicato della Rete Kurdistan Italia
L’avv. Tahir Elci, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Diyarbakir, è stato proditoriamente ucciso dalle forze di polizia turche perché era da sempre un nemico delle politiche repressive dell’AKP e del governo, perché era uno strenuo difensore dei diritti del popolo curdo e della democrazia, perché non aveva mai taciuto di fronte alla barbarie e alle ingiustizie, ed in ultimo perché aveva avuto “l’ardire” di dichiarare pubblicamente, appena qualche settimana fa, che il PKK, il partito nel quale si riconoscono milioni di curdi, e non solo in Turchia, non è una formazione terrorista, frase che gli era già costata la carcerazione ed una condanna a sette anni di carcere.
Ma evidentemente per i fascisti e per i corpi di polizia, diretta emanazione del governo di Erdogan, non bastava; la voce di Tahir Elci doveva essere messa a tacere per sempre.
E’ stato ucciso mentre, con altri colleghi avvocati, denunciava la barbara azione compiuta dalle forze armate turche, nei giorni del coprifuoco nel quartiere popolare di Sur – Dyarbakir, di danneggiamento dello storico minareto artistico. Come tutti i sinceri democratici e gli amanti della libertà, Tahir Elci amava la bellezza, difendeva il patrimonio artistico della sua terra, denunciava il vandalismo di chi distrugge la storia, oltre che le persone e la natura, pur di difendere un potere ingiusto e disumano.
Facciamo appello a tutti i democratici, ai sinceri amanti della libertà, ai difensori dei diritti umani, all’avvocatura italiana, che ha già condannato con fermezza l’omicidio, perché la morte di Tahir Elci non sia dimenticata, perché la bandiera delle sue battaglie, dalla difesa dei diritti del suo popolo, alla condanna delle politiche neofasciste del governo turco, alla cancellazione del PKK dalla lista delle formazioni terroristiche, sia raccolta e tenuta in alto, in Italia come in Turchia e ovunque ci sia una voce che si leva a difesa dell’umanità e della giustizia.
Facciamo nostra la proposta di una giornata nazionale di mobilitazione in difesa dei diritti umani e contro la repressione in atto in Turchia da parte del governo di Ankara contro il popolo curdo e contro tutti i democratici per il 10 dicembre 2015.
Chiediamo con forza ai nostri governanti di esprimere una condanna esplicita e ferma di questo efferato omicidio e di ogni altro atto di negazione dei diritti fondamentali posto in atto dal Governo Turco e dalle sue forze di polizia e di sicurezza.
Sull’assassinio di Tahir Elci avvocato curdo
Comunicato dei Giuristi Democratici
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