Omicidio di Tahir Elci dimostra assenza di ogni garanzia democratica in Turchia

Omicidio di Tahir Elci dimostra assenza di ogni garanzia democratica in Turchia

Turchia: l’ omicidio di Tahir Elci, capo dell’associazione degli avvocati di Diyarbakir, e difensore dei kurdi, dimostra come nel paese oramai non esista più nessuna garanzia democratica. Gli oppositori di Erdogan sono oggetto quotidiano di intimidazioni,  attentati e omicidi impuniti. E’ vergognoso il silenzio della comunità internazionale, a partire dall’UE, su quanto sta avvenendo in Turchia, un paese con un governo che aiuta ISIs e le altre bande armate jiadiste in Siria, mentre reprime ogni forma di dissenso interno. Cosa si aspetta per applicare sanzioni contro il sultano Erdogan e la sua criminale politica?

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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L’uccisione di  Tahir Elci è un altro tassello della politica terroristica del governo di Ankara

il comunicato della Rete Kurdistan Italia

L’avv. Tahir Elci, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Diyarbakir, è stato proditoriamente ucciso dalle forze di polizia turche perché era da sempre un nemico delle politiche repressive dell’AKP e del governo, perché era uno strenuo difensore dei diritti del popolo curdo e della democrazia, perché non aveva mai taciuto di fronte alla barbarie e alle ingiustizie, ed in ultimo perché aveva avuto “l’ardire” di dichiarare pubblicamente, appena qualche settimana fa, che il PKK, il partito nel quale si riconoscono milioni di curdi, e non solo in Turchia, non è una formazione terrorista, frase che gli era già costata la carcerazione ed una condanna a sette anni di carcere.

Ma evidentemente per i fascisti e per i corpi di polizia, diretta emanazione del governo di Erdogan, non bastava; la voce di Tahir Elci doveva essere messa a tacere per sempre.

E’ stato ucciso mentre, con altri colleghi avvocati, denunciava la barbara azione compiuta dalle forze armate turche, nei giorni del coprifuoco nel quartiere popolare di Sur – Dyarbakir, di danneggiamento dello storico minareto artistico. Come tutti i sinceri democratici e gli amanti della libertà, Tahir Elci amava la bellezza, difendeva il patrimonio artistico della sua terra, denunciava il vandalismo di chi distrugge la storia, oltre che le persone e la natura, pur di difendere un potere ingiusto e disumano.

Facciamo appello a tutti i democratici, ai sinceri amanti della libertà, ai difensori dei diritti umani, all’avvocatura italiana, che ha già condannato con fermezza l’omicidio, perché la morte di Tahir Elci non sia dimenticata, perché la bandiera delle sue battaglie, dalla difesa dei diritti del suo popolo, alla condanna delle politiche neofasciste del governo turco, alla cancellazione del PKK dalla lista delle formazioni terroristiche, sia raccolta e tenuta in alto, in Italia come in Turchia e ovunque ci sia una voce che si leva a difesa dell’umanità e della giustizia.

Facciamo nostra la proposta di una giornata nazionale di mobilitazione in difesa dei diritti umani e contro la repressione in atto in Turchia da parte del governo di Ankara contro il popolo curdo e contro tutti i democratici per il 10 dicembre 2015.

Chiediamo con forza ai nostri governanti di esprimere una condanna esplicita e ferma di questo efferato omicidio e di ogni altro atto di negazione dei diritti fondamentali posto in atto dal Governo Turco e dalle sue forze di polizia e di sicurezza.

 Rete Kurdistan Italia

Sull’assassinio di Tahir Elci avvocato curdo

Comunicato dei Giuristi Democratici

Mentre era in corso a Torino la Conferenza nazionale dell’Avvocatura italiana siamo stati raggiunti dalla drammatica notizia dell’uccisione di Tahir Elci, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Diyarbakir.
Il nostro collega è stato ucciso mentre teneva una conferenza stampa, all’aperto, circondato da numerosi colleghi, in difesa dei diritti della popolazione Kurda duramente colpita dalla repressione del Governo turco.
Tahir Elci era stato da poco arrestato per il reato di propaganda in favore del PKK, ritenuto organizzazione terroristica; scarcerato, stava subendo il processo nel quale l’Accusa aveva richiesto per tale reato la condanna ad anni 7 di reclusione.
Ma incarcerarlo era, evidentemente, troppo poco!
Tahir Elci era noto in Turchia e all’estero come strenuo difensore dei diritti civili e umani ed in tale veste aveva partecipato a numerosi processi sia in difesa di  attivisti di movimenti di opposizione al governo Erdogan, sia contro esponenti dell’apparato governativo responsabili di gravi violazioni di quei diritti.
Il suo assassinio rappresenta un’offesa ed un attacco a tutta l’Avvocatura ed un monito perché essa non disturbi l’esercizio del potere.
Ma il compito dell’Avvocatura è sempre stato, e continuerà ad essere, quello di garantire ai cittadini il pieno rispetto della legalità e dei principi universali  che sanciscono i diritti fondamentali dell’uomo.
Chiediamo che tutta l’Avvocatura italiana si mobiliti in segno di solidarietà con i colleghi turchi, manifestando lo sdegno e l’indignazione per questo vigliacco attacco ad un uomo che rappresentava gli ideali che devono guidare la nostra professione.
Torino-Padova-Bologna-Roma-Napoli 29 novembre 2015.
“Noi porteremo le ultime parole di Tahir Elci come una bandiera di pace…Noi non vogliamo guerra, sangue, morte; noi vogliamo vivere liberamente nelle nostre terre”
 Selahattin Demirtas HDP
“Mio fratello non è il nostro primo martire e non sarà neppure l’ultimo. In quanto intellettuale curdo è stato ucciso dallo stato. Abbiamo visto questo stato assassinare gli intellettuali curdi nel corso della storia. Ma noi non ci arrenderemo e vinceremo”.
Ahmet, fratello di Elci
funerale curdo
Al funerale di Tahir Elci hanno partecipato decine di migliaia di persone

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