Ripartiamo con le pratiche sociali e la solidarietà concreta

Ripartiamo con le pratiche sociali e la solidarietà concreta

di Monica Sgherri*

E’ stata davvero una bella festa quella nazionale a Firenze conclusasi domenica 13 settembre. E’ con dispiacere e malincuore che questo spazio di socialità si è chiuso.  Un appuntamento importante, un successo di partecipazione – ai dibattiti, alla ristorazione e alle attività collaterali – sia da parte delle e dei fiorentini sia di compagne/i di Rifondazione venuti da tutta Italia per vivere questa importante occasione di discussione e di socialità.

Per le/i compagne/i del PRC di Firenze 5 giorni di lavoro pesantissimo: una segreteria e un segretario in carica da pochissimi mesi che hanno avuto il coraggio e l’ardire di accettare la sfida di organizzare una festa nazionale; e questa sfida l’hanno vinta. A loro un sincero e grande ringraziamento.

Dibattiti e seminari molto partecipati, proprio a significare che mai un titolo a una festa sia stato così di buon auspicio e rappresentativo di quanto accadeva: Ripartiamo.  I seminari e l’assemblea dei segretari provinciali e regionali di domenica mattina sono stati un‘occasione per dare corpo a questa ripartenza.

Anche il seminario sul partito sociale – e non era scontato – è stato partecipato e vissuto intensamente. In Rifondazione esistono ancora molte esperienze di pratiche sociali nei territori dove concretamente si prova  e dare risposta ai bisogni reali delle persone: dai gap agli sportelli per i diritto alla casa; dallo sportello per i migranti ai corsi di recupero popolari e corsi di italiano per stranieri. Dal dentista solidale alla brigata antisfratto.

Esperienze tanto più importanti in quanto alla base di una consapevolezza, che va rafforzata dentro e fuori di noi: la nostra società sta cambiando profondamente sotto i colpi della crisi economica, che ha impoverito famiglie e cittadini, sempre meno ricchi ma più ricchi e più poveri sempre più poveri. Una crisi economica che è e  che va assunta come paradigma delle politiche neoliberiste: smantellamento dello stato sociale, cancellazione di diritti fondamentali conquistati con le lotte del movimento operaio novecentesco, riduzione della sfera democratica con lo svuotamento delle prerogative dei consigli elettivi e la cancellazione della loro rappresentatività e spesso della rappresentanza.

Inoccupazione, precarietà, sottooccupazione, abbassamento dei salari oggi negano a giovani e meno giovani il diritto di organizzarsi una propria vita con dignità; l’avverarsi sempre più della triste equazione “se perdi il lavoro perdi la casa”, visto che ormai il 70% degli sfratti è per morosità incolpevole, confermano con drammaticità l’esigenza di misurarsi concretamente con i bisogni crescenti della nostra società.

Però le pratiche sociali che ancora oggi lavorano e operano non  sono ancora patrimonio e corpo di tutto il partito e soprattutto non sono organizzate in rete, per cui spesso sono isolate nel proprio territorio e non diventano ricchezza ed esempio per tutti gli altri circoli, o quanto meno per i circoli territorialmente vicini.

Spesso queste pratiche si cimentano su un solo aspetto, sia esso il cibo, la scuola, lo sportello casa mentre la mono tematicità  dovrebbe essere lo spunto di partenza per poi far crescere la “casa solidale”. Quel luogo dove si possono trovare plurime risposte a bisogni sociali che la parcellizzazione e l’emarginazione sociale ha reso – nella ormai nota logica del “divide et impera” – volutamente multiformi e plurimi. Quindi con la necessità di essere maggiormente connesse e organizzate sia territorialmente che tematicamente. Su questo abbiamo provato a confrontarci.

Rispondere concretamente agli effetti della crisi, oltre alla giusta e doverosa battaglia di resistenza, incontrare e incrociare i referenti sociali che vogliamo rappresentare, significa sviluppare e strutturare queste pratiche di autorganizzazione. Il partito sociale non può rimanere un fiore all’occhiello per quelle federazioni che hanno saputo “fare”, deve diventare la nostra prassi. Non più sedi di circoli aperte solo per le nostre riunioni, ma case solidali dentro le quali queste pratiche sociali trovano ospitalità crescono e si rafforzano. Case sociali per combattere concretamente esclusione e marginalizzazione degli strati più deboli.

Va fatta una mappatura delle realtà esistenti e operanti, come quella dei saperi che nel partito ci sono e che possono essere un utile supporto alle singole realtà operanti. E’ un lavoro impegnativo ma necessario. Dobbiamo far nascere sportelli sociali e gap per far crescere le case solidali nelle quali radicare il nostro lavoro.  Aprire uno sportello sociale significa anche misurarsi con la nostra concreta capacità di costruire relazioni con persone e realtà oltre Rifondazione Comunista che insieme si impegnano per sostenere queste esperienze.

Un primo impegno che può essere esemplificativo della nostra capacità di costruire solidarietà nazionale e internazionale, di discutere nel merito ma di non limitarci alla sola discussione ed enunciazione uscendo così dalle logiche di mero schieramento: questa è la campagna solidarity4all.

E’ stata avviata a giugno e comincia a dare frutti, ma non ancora all’altezza di quello che possiamo e dobbiamo fare.  Per ottenere risultati consistenti sarebbe sufficiente che ogni Federazione realizzasse almeno una iniziativa sulla questione greca, e le elezioni ora del prossimo 20 settembre nel paese ellenico possono essere un occasione per risvegliare l’attenzione, con ad esempio una cena il cui incasso sarebbe  devoluto alla campagna di solidarity4all.

Questo ci permetterà di avere la consapevolezza che possiamo discutere appassionatamente e anche aspramente, magari dividerci su  punti concreti, senza per questo far venire  meno l’impegno alla militanza e alla solidarietà. Non è forse questo il partito che vogliamo rafforzare e rilanciare?

Non è forse questo un passo verso l’utilità concreta ma anche densa di significato politico che comuniste e comunisti vogliono avere, pena la velleità e l’inefficacia? Alla festa di Firenze un piccolo passo in questa direzione abbiamo provato certamente a farlo.

*segreteria nazionale Prc-Se- responsabile casa, partito sociale, politiche sociali

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