Tertium non datur. L’Europa e la questione tedesca

Tertium non datur. L’Europa e la questione tedesca

di SUSANNA BOEHME-KUBY

La Germania ha adottato per la Grecia lo stesso modello di strangolamento e conquista praticato per la  RDT

L’evoluzione delle ultime estenuanti “trattative” a Bruxelles – dopo il referendum del 5 luglio – sul destino greco ed europeo riafferma alcuni punti chiave della controversia iniziale: i responsabili dei vari organismi finanziari europei e tedeschi (Eurozona) non sono disposti ad alcun compromesso con un governo di sinistra che intende anche solo allentare la pressione sui paesi del sud europeo che soffrono la supremazia e lo strangolamento finanziario tramite la politica imposta dell’austerita’. E mette in evidenza il fatto che le forze dominanti non sono disposte a lasciare alcuno spazio per una qualsiasi “alternativa” all’interno del sistema europeo neoliberale.


I creditori internazionali e i gruppi di potere ad essi legati preferiscono tener in vita il proprio debitore anziche’ amazzarlo (come ha minacciato il ministro delle finanze tedesche). Un “Grexit” avrebbe portato la Grecia di fatto all’insolvenza e ad un taglio del debito, che a sua volta avrebbe potuto destabilizzare tutta la zona Euro, lasciandola di nuovo alla speculazione finanziaria. Avrebbe inoltre potuto mettere a rischio la collocazione geopolitica della Grecia come avamposto sudorientale Usa nella Nato.
Quindi si e’ fatto di tutto per destabilizzare il governo a guida Syriza, rifiutando ogni apertura ad uno sviluppo autonomo, ri-imponendo addirittura il controllo diretto della Troika, che dovrebbe vegliare sulle ulteriori “riforme”. Con cio’cessera’ ogni ultima parvenza di sovranita’ nazionale.
Trovera’ ora applicazione il modello tedesco della Treuhand (nome del programma di rapina imposto durante la seconda guerra mondiale nei territori europei orientali occupati militarmente), gia’ proposto da Angela Merkel anni fa’, quel modello di svendita con il quale il capitale occidentale si e’impadronito dell’intera economia tedesco-orientale (Rdt) in pochi anni (1990/94) distruggendola di fatto (e tutto il suo contesto di relazioni di scambio con i paesi dell’ex-blocco sovietico).
Questo tipo di privatizzazione verra’ ora applicato alle infrastrutture e al patrimonio pubblico della Grecia e li trasferira’ – in gran parte – direttamente in mano ai creditori. Sembra che Tsipras sia riuscito ad evitare il fondo lussemburghese ideato all’uopo dal Ministro Schaeuble, che ha suscitato qualche protesta anche da parte di altri vicini europei, ma la sostanza non cambia.

Siccome tutto questo e’ in aperto contrasto con le direttive del programma di Syriza e con l’esito del recente referendum greco l’attuale coalizione di governo non potra’ sopravvivere ad Atene e le neo-elezioni, che il governo tedesco auspica da tempo, sono all’orizzonte.

Se questo si realizzera’ sara’ evidente che l’egemonia economica tedesca finora vigente in Europa si sta trasformando in aperta dittatura del capitale finanziario a guida tedesca.
Il resto dell’ Europa e soprattutto le sue sinistre vecchie e quelle nuove in fieri sono avvertite. Tertium non datur.
fonte: Eddyburg

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