Sostegno alla campagna di Libera per il reddito di dignità

Sostegno alla campagna di Libera per il reddito di dignità

Care compagne e cari compagni,

la campagna di Libera per l’istituzione del “reddito di dignità” sta intensificando le iniziative. L’obiettivo è quello di raggiungere 100.000 firme sulla petizione on-line e di arrivare a calendarizzare prima possibile la discussione in Parlamento sulle diverse proposte di legge esistenti. Come abbiamo sottolineato anche con l’ordine del giorno dell’ultima Direzione nazionale, è una campagna che sosteniamo pienamente avendo peraltro contribuito in maniera rilevante alla raccolta delle firme sulla legge di iniziativa popolare per il reddito minimo che furono depositate nell’aprile 2013.
Così come sosteniamo le iniziative su questo obiettivo a livello europeo.

Per sostenere la campagna, oltre a firmare la petizione on-line (www.campagnareddito.eu), vi inviamo un ordine del giorno da presentare nei consigli comunali e regionali.
Vi chiediamo di darci comunicazione tempestiva degli ordini del giorno approvati inviandoli a robe22.rf@gmail.com e di darne comunicazione a Libera a giuseppedemarzo@libera.it
Saranno inoltre lanciati a breve da Libera una serie di appuntamenti di mobilitazione a sostegno della campagna, che vi chiediamo sin d’ora di promuovere e sostenere con il massimo impegno.

Un caro saluto
per la segreteria, Roberta Fantozzi

di seguito ed in allegato il testo dell’ODG

Ordine del giorno: sostegno alla campagna di Libera per il reddito di dignità

Il Consiglio Regionale (Comunale) di

Premesso che:

-dal 2008 al 2014 la crisi in Italia ed Europa, secondo i dati Istat, ha raddoppiato e quasi triplicato i numeri della povertà relativa ed assoluta. In Italia sono infatti 10 milioni le persone in povertà relativa, il 16,6% della popolazione complessiva, ed oltre 6 milioni, il 9,9% della popolazione, in povertà assoluta;

-gli ultimi dati Istat disponibili relativi al 2013 mostrano inoltre come il rischio di povertà o esclusione sociale riguardi il 28,4% delle persone residenti in Italia, secondo la definizione adottata nell’ambito della strategia Europa 2020. L’indicatore deriva dalla combinazione del rischio di povertà, della grave deprivazione materiale e della bassa intensità di lavoro e corrisponde alla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle suddette condizioni.

Considerato che:

-la necessità di intervenire su tale situazione con politiche che promuovano la piena e buona occupazione in particolare nei settori della riconversione ecologica, dell’economia della conoscenza e del rilancio del welfare, come pure attraverso interventi di redistribuzione del lavoro attraverso la riduzione d’orario, deve essere accompagnata dall’adozione di misure immediate di contrasto alla crescita della povertà e dell’esclusione sociale;

-la Risoluzione del Parlamento Europeo sul Ruolo del Reddito Minimo nella lotta contro la povertà e nella promozione di una società inclusiva in Europa (16 ottobre 2010) indica il reddito minimo come lo strumento che può “contribuire al miglioramento della qualità della vita e che offra a tutti la possibilità di partecipare alla vita sociale, culturale e politica come pure di vivere dignitosamente”. Il Reddito Minimo è “il diritto fondamentale della persona a disporre di risorse economiche e prestazioni sociali sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana”;

- nei diversi paesi europei esistono da decenni strumenti di sostegno al reddito (Sozialhilfe in Austria; Revenue d’integration in Belgio; lo Starthjalp in Danimarca; l’RSA in Francia etc.) destinati alle persone e che in diverse misure intervengono a seconda delle diverse necessità dell’individuo, e che l’Italia è invece priva di un analogo strumento di sostegno al reddito;

- Il Reddito Minimo, è anche uno strumento fondamentale di contrasto alle mafie, perché toglie ossigeno a chi sfrutta il bisogno di lavoro trasformandolo in ricatto economico, per alimentare circuiti criminali che approfittano della povertà o per fare dei posti di lavoro merce per il voto di scambio. E impone al contrario un diritto che rende le persone meno deboli anche di fronte a chi ne vuole sfruttare i bisogni e le fragilità.

Considerato che:
-esistono diverse proposte di legge di iniziativa popolare e parlamentare che assumono come riferimento la Risoluzione del Parlamento Europeo del 2010, secondo la quale “sistemi di redditi minimi adeguati debbano stabilirsi almeno al 60% del reddito mediano dello Stato membro”, prevedendo una serie di prestazioni aggiuntive in servizi, da destinare a coloro che siano al disotto di tale soglia in modo che nessun individuo debba scendere sotto un determinato reddito. Che una tale misura dovrebbe quindi riguardare tutti coloro che gia? sono in una condizione di poverta? economica, coloro che in un dato momento della loro vita si trovano nella condizione di non poter svolgere un lavoro congruo, o che hanno un reddito che non permette loro di vivere una vita dignitosa, o che hanno perso i benefici degli ammortizzatori sociali o che sono in ogni modo al di sotto di una certa soglia economica.
-per quanto le risorse da impegnare per tale misura varino a seconda delle caratteristiche di dettaglio di ogni proposta, gli studi di numerosi economisti ed esperti, individuano per l’Italia il costo di una misura come il Reddito Minimo, in un range che va dai 15 ai 26 miliardi di euro;

-che tali risorse possono essere reperite attraverso il taglio delle spese militari, l’istituzione di un’imposta patrimoniale su reddito del 5% della popolazione ricchissima, il recupero dell’evasione ed il contrasto alla corruzione che pesano sull’economica del paese per almeno 180 miliardi di euro annui, ed altri provvedimenti improntati all’equità sociale;

-che una misura come il reddito minimo oltre a contrastare forme inaccettabili di povertà, potrebbe liberare energie sociali oggi compresse dalla necessità di fare fronte alla propria quotidiana sopravvivenza, oltre ad avere positive ricadute sull’economia in generale, sostenendo la domanda;

Vista:
la piattaforma della campagna lanciata dall’Associazione “Libera – Associazioni, nomi e movimenti contro le mafie”, sul “Reddito di Dignita?”, con la quale si richiede di istituire il Reddito minimo o Reddito di Cittadinanza
Delibera:
-di aderire a tale campagna;
-di inviare la presente delibera ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.


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