«L’unione fa la scuola», tutti in piazza contro Renzi

«L’unione fa la scuola», tutti in piazza contro Renzi

di Massimo Franchi

Martedì sciopero. Sette manifestazioni lungo la penisola. Aumentano le adesioni: accanto agli insegnanti anche studenti e genitori

Sal­gono di ora in ora le ade­sioni allo scio­pero gene­rale della scuola di mar­tedì. Stu­denti, geni­tori, altre fede­ra­zioni di sindacati.

Uniti da uno slo­gan che sta sur­clas­sando la «buona scuola» di Renzi: «l’unione fa la scuola». Un’idea com­ple­ta­mente oppo­sta alla riforma voluta dal governo che mette il pre­side — il diri­gente sco­la­stico — al ver­tice di ogni isti­tuto, libero di assu­mere, pro­muo­vere e boc­ciare gli insegnanti.

Accanto alla bat­ta­glia dei pre­cari — le 100mila assun­zioni sono a rischio senza un decreto ad hoc, i sup­plenti con 36 mesi di ser­vi­zio rischiano di andare a casa — sarà al cen­tro delle sette mani­fe­sta­zioni nazio­nali di Aosta, Bari, Cagliari, Cata­nia, Milano, Palermo, Roma.

Gli stu­denti in un appello hanno chie­sto ai loro docenti di ade­rire allo scio­pero pro­cla­mato da Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda. A Roma la mani­fe­sta­zione più grande par­tirà da piazza della Repub­blica e si con­clu­derà a piazza del Popolo con il comi­zio di Susanna Camusso.

Quasi tutti gli isti­tuti hanno deciso di chiu­dere per man­canza di per­so­nale: il primo scio­pero da 7 anni — l’ultimo fu con­tro la riforma Gel­mini — sarà lo scio­pero più par­te­ci­pato da decenni. Oltre alla Flc Cgil anche Fiom e la Fp (fun­zione pub­blica) saranno in piazza.

fonte: Il manifesto

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