Tunisi

Tunisi

di Lidia Menapace
   Ieri svogliatamente attacco la Tv, aspettandomi una stucchevole e scandalosa narrazione di Lupi attaccato alla sedia ministeriale a dispetto di tutto, lui ministro di Impregilo e di tutti i devastatori ambientali e rappresentante quasi sommo, adesso che il Capo è un po’ appannato, della  Compagnia delle (Grandi) opere.  Un po’ meno potere hanno, con papa Francesco, che se lo spirito santo avesse commesso il marchiano errore di eleggere papa il loro amico per la pelle cardinale di Milano.  Invece prendo un pugno nello stomaco a sentire che è stato commesso un orribile atto di terrorismo a Tunisi, contro i turisti che affollavano il Museo di Tunisi, uno dei più grandi belli e ricchi musei di antichità anche romane e cristiane. E non mi stacco più di lì per l’intero pomeriggio, seguendo anche le  luttuose notizie sui feriti, i morti, gli e le scampati/e che vengono mostrati/e mentre fuggono dal museo ecc.ecc.
  Una cosa orrenda, ma pian piano emerge la forza straordinaria del popolo tunisino, fermo, resistente, capace di protestare, e di rivendicare il diritto alla libertà democratica che si è conquistato con coraggio, tenacia, azioni nonviolente, e ottenendo l’ammirazione e l’incoraggiamento di chi è democratico e non scemo (naturalmente Salvini non è fra questi).
  Che dire? la speranza è possibile, doverosa, fondata se la Tunisia resiste e respinge l’orrenda azione che contro la sua conquistata libertà muove il terrorismo islamista (non islamico) di Isis e di chi lo imita. A noi, all’Europa il dovere di raccogliere sostenere appoggiare il popolo tunisino, di riaprire una politica di pace e convivenza nonostante il califfato e la nuova svolta a destra d Israele.
  Impariamo anche a non fidarci dei sondaggi e a ragionare usando il tempo che ci vuole, invece di  buttarci subito a gridare ripetitivamente le scemate più frequenti.
 Se il sonno della ragione produce mostri, questa vicenda dimostra pure che una ragione sveglia può anche fermare respingere cacciare i mostri.

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