Junker si sogna comandante supremo, vicario della NATO.

Junker si sogna comandante supremo, vicario della NATO.

di GAËL DE SANTIS

Domenica il presidente della Commissione ha proposto la creazione di “un’armata comune” europea, al fine di difendere i valori dell’Unione europea di fronte alla Russia.

 Il presidente della commissione europea rievoca una vecchia idea: la costituzione di una difesa europea che dovrebbe avvenire per mezzo di un «esercito comune». «Non si creerebbe un esercito europeo per utilizzarlo subito. Ma un esercito comune di tutti gli Europei farebbe capire alla Russia che si fa sul serio quando si tratta di difendere i valori dell’ Unione europea,» ha chiarito Jean-Claude Juncker, in un’intervista pubblicata domenica sul Welt am Sonntag. Inoltre, asserisce, un tale esercito permetterebbe di razionalizzare le spese militari.

 Questa possibilità è stata accolta con entusiasmo dagli ambienti federalisti, che spingono per un maggiore trasferimento di poteri dagli stati membri verso le istituzione europee. «Il nostro futuro, in quanto Europei, dovrà passare un giorno per un esercito europeo», si è rallegrata Ursula von der Leyen, ministro tedesco della difesa, più federalista di Angela Merkel. Il mese scorso, aveva assicurato che «forse non i (suoi) figli, ma certamente i (suoi) nipoti (avrebbero conosciuto) gli Stati Uniti d’Europa» con il loro proprio esercito. In Francia è l’Unione dei federalisti europei (UEF) che si rallegra. «La dichiarazione del presidente della Commissione dimostra che noi oggi siamo divisi mentre uniti saremmo più forti. Fino a quando si saprà (che esistono) degli eserciti e delle diplomazie nazionali che sono concorrenti a quelle europee, l’Europa è condannata a rimanere un nano polico», ha dichiarato Fabien Casenave, porta parola della UEF. Non è un caso se i federalisti sono i più ferventi sostenitori della proposta. «Una tale armata ci permetterà di definire una politica estera di sicurezza comune.» «L’immagine dell’Europa ha sofferto in modo drammatico. In fatto di politica estera, sembra che non riusciamo a essere presi realmente sul serio», prosegue, convinto che,  all’interno del “concerto delle nazioni”, non esista una forza che disponga sul piano diplomatico di una potenza di fuoco. L’idea di una difesa europea è riuscita a sedurre nel passato una parte delle forze politiche europee, soprattutto centriste o socialdemocratiche, perché avrebbe permesso, a loro dire, di emanciparsi dalla tutela statunitense. Non sorprende che Londra abbia detto no alla proposta di Junker. Pertanto, quest’ultimo si è preoccupato di precisare come fosse fuori discussione la possibilità di ridurre il ruolo attribuito alla NATO.

 Una strategia di accerchiamento della Russia

 L’annuncio del presidente della commissione in questo preciso momento, si inserisce all’interno della strategia di accerchiamento della Russia da parte della Nato, i cui dirigenti moltiplicano le dichiarazioni incendiarie contro Mosca. Junker con i responsabili russi volta le spalle di fronte alla necessità della costruzione di una sicurezza collettiva comune nel Vecchio Continente. Il contesto attuale – dopo l’intervento russo in Georgia e la guerra civile in Ucraina – è certamente teso, ma non c’è altra soluzione che il dialogo. «Nel 2008, l’allora presidente russo, Dmitri Medvedev, aveva proposto di elaborare un quadro di sicurezza comune tra il suo paese e la UE», ricorda Francis Wurtz, ex presidente della Sinistra Unitaria Europa (GUE). Ma la Russia aveva posto due condizioni: la cessazione dell’espansione della NATO sulle sue frontiere, e l’interruzione della costruzione dello scudo antimissile. «All’epoca, i dirigenti europei non avevano risposto alla sollecitazione», sottolinea l’ex deputato europeo.

da L’Humanitè, quotidiano del Partito Comunista Francese

traduzione di Stefano Acerbo


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