Laicità e lotta contro l’austerità come strumenti contro il fondamentalismo religioso e politico

Laicità e lotta contro l’austerità come strumenti contro il fondamentalismo religioso e politico

Istanbul, 21 febbraio 2015. La Seconda Conferenza del Mediterraneo della Sinistra, organizzata dal Partito della Sinistra Europea, ha aperto il suo secondo giorno di lavoro discutendo come le forze e le ideologie reazionarie, come il fondamentalismo religioso, l’estrema destra e il populismo, minacciano la democrazia e vengono utilizzate per frammentare le società e fronteggiare i popoli. Si è inoltre discusso sulle cause del rafforzamento del fondamentalismo, e di come le guerre imperialiste sono travestite da guerre di religione per affrontare le società, e per dividerle.

In questo contesto nasce l’esigenza di definire una strategia nella lotta della sinistra contro un nemico comune, con le sue tre facce: l’imperialismo, il neocolonialismo e il neoliberismo. Uno dei pilastri di tale strategia deve essere la battaglia per la laicità, che non è equiparabile al l’ateismo, ma alla separazione tra stato civile e religione, lasciando quest’ultimo alla sfera privata. In breve, sosteniamo la filosofia del lumi contro le visioni oscurantiste delle religioni.

Alla radice di questa crescita di fondamentalismo, populismo e fascismo, le conseguenze sono state anche sottolineate che sono causate dalla globalizzazione capitalista, dagli interventi militari internazionali e dalle guerre neo-colonialiste che sono stati provocate in Medio Oriente.

Le conseguenze delle politiche della crisi sistemica e di austerità hanno contribuito, aumentando la disuguaglianza, la precarietà, smantellando i servizi pubblici e causando le fratture sociali e territoriali. Che si traduce nell’approfondimento della povertà e dell’esclusione sociale. Il populismo e l’estrema destra approfittano della situazione, proprio come hanno fatto dopo i recenti attacchi terroristici a Parigi e Copenhagen, che sono stati in grado di utilizzare in quanto vi è una crescente paura del terrorismo tra le persone. Il Partito Popolare danese ha anche attirato molti sostenitori in quanto critica le politiche di austerità legate all’UE del governo socialdemocratico danese e i loro effetti. Oggi l’estrema destra in Francia è alla testa dei sondaggi elettorali e in Danimarca supera il 20% dei voti. Il fascismo è forte anche in Grecia, nonostante la vittoria di Syriza. E si diffonde in Europa.

Lo sfruttamento della religione contro i diritti delle donne è stato un altro degli assi del dibattito. La Tunisia è un esempio di come queste donne che erano in strada, fin dal primo momento, nella mobilitazione per la democratizzazione del paese, sono state le prime tradite dal nuovo governo. Le elezioni dell’ottobre 2011 hanno dato una grande maggioranza agli islamisti, con una debole rappresentazione delle forze progressiste. Di conseguenza gli islamisti hanno approfittato della situazione per ridurre i diritti delle donne e imporre i valori islamici nella nuova Costituzione, introducendo divisioni importanti tra uomini e donne. Di fatto ha confermato la minaccia rappresentata dalla religione per i valori etici e pari diritti.

I vari relatori che hanno partecipato alla discussione hanno analizzato la situazione considerando come effettuare la lotta per la democratizzazione della società, con diritti universali e uguali per tutti. Oltre al secolarismo, con la difesa dello stato civile separato dalla Chiesa, e la necessità di una rivoluzione culturale contro l’oscurantismo, particolare attenzione è stata posta sulla solidarietà e la lotta contro l’austerità che porta ad aumentare disuguaglianza, esclusione ed emarginazione, in particolare tra i giovani. Uno dei percorsi di progressiva trasformazione, come è stato sottolineato, è quello di coinvolgere i giovani nella lotta per i propri diritti e nella guida di questo cambiamento. I diritti per i lavoratori, i servizi sociali e i principi di libertà sono state alcune delle rivendicazioni che hanno richiesto.

il resoconto della prima giornata dei lavori

istanbul

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The Party of the European Left (EL) is a political party at the European level which was formed in 2004. The EL is composed of 26 members parties and 7 observer parties.
“We refer to the values and traditions of socialism, communism and the labour movement, of feminism, the feminist movement and gender equality, of the environmental movements and sustainable development, of peace and international solidarity, of human rights, humanism and antifascism, of progressive and liberal thinking, both nationally and internationally”

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