Un doppio anniversario

Un doppio anniversario

di Paolo Ferrero

Il 21 gennaio è un doppio anniversario. Il primo è la nascita del PCdI (quello vero), che ha cambiato nei decenni scorsi le sorti del paese pur non avendo fatto la rivoluzione. Il secondo è l’anniversario della morte di Lenin. A lui è andata un po’ peggio perché ha fatto la rivoluzione ma dopo la sua morte è stato imbalsamato – anche se lui non voleva – e non è nemmeno riuscito a far arrivare al partito le sue ultime volontà perché il suo scritto “lettere al congresso” è stato prima nascosto da Stalin e poi utilizzato in modi distorti.

Questo è il vizio d’origine di noi comunisti, il fraintendimento.
Eppure noi vogliamo una cosa semplice che è più attuale oggi che 150 anni fa quando Marx fondava la prima internazionale. Noi pensiamo che l’umanità possa progredire unicamente se liberata dal dominio del profitto. Questa semplice verità che propugna la liberazione degli uomini e delle donne e un corretto rapporto tra il genere umano e la natura viene oggi nascosto e mistificato.
Nonostante questo noi ci diciamo comunisti, liberamente, perché questa oggi non è solo una possibilità ma una necessità.
Per questo ci battiamo quotidianamente, per una società di liberi e di eguali. Perché sappiamo che nonostante gli errori e gli orrori compiuti da coloro che hanno gestito le società ove si è fatta la rivoluzione, la nostra battaglia non è solo giusta ma necessaria. Perché il capitalismo ha esaurito la sua forza propulsiva e oggi l’alternativa è tra il socialismo e la barbarie.
Liberamente comunisti, oggi come ieri.

 


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