Eleonora Forenza (GUE/NGL) sugli accordi UE-Canada (CETA)

Eleonora Forenza (GUE/NGL) sugli accordi UE-Canada (CETA)

Dibattito in plenaria di Strasburgo 17/9/14

 “La discussione oggi sul CETA è partita ancora una volta inneggiando ai probabili “benefici economici” dell´accordo, dalla sua necessità e dall’impossibilità di farne a meno.

I numeri mirabolanti però nascondono una verità fondamentale: al pari del TTIP, il CETA, che ne è il precursore, ha l´obiettivo di mettere gli interessi del settore privato e delle imprese multinazionali, sopra i diritti, la giustizia sociale, il controllo democratico e la sostenibilità economica: Ancora una volta ci troviamo di fronte a negoziazioni portate avanti senza la ben che minima possibilità di monitoraggio da parte dell´opinione pubblica.

In particolare è la mancanza di una valutazione chiara dell’impatto sociale dell´accordo a preoccuparci, insieme alla mancanza quasi assoluta di garanzie per la salvaguardia delle tutele sociali e del mercato del lavoro.

Ancora una volta prevale l’idea degli accordi commerciali che funzionano come grimaldello per scardinare il sistema di supporto del lavoro presente in Europa e in Canada, a tutto vantaggio del profitto e della rendita. L’incapacità della Commissione di battersi per salvaguardare gli standard in materia di lavoro e welfare questo risultato è sotto gli occhi di tutte le cittadine e i cittadini europei. Indicativa di questo approccio è anche la mancanza di una qualsiasi clausola di salvaguardia dei diritti umani.

Parimenti consideriamo inaccettabile l’applicazione quasi orizzontale dell’accordo a quasi tutti i servizi pubblici, a partire da acqua pubblica, sanità,  servizi educativi e professionali, istruzione attraverso la clausola del “negative listing” dando il via ad una nuova stagione di deregolamentazione che crediamo sia la risposta sbagliata alle sfide umane, sociali ed ambientali che la crisi ci ha messo di fronte

Su questo non faremo sconti: lanceremo dentro e fuori dal Parlamento europeo una grande campagna di consapevolezza e di mobilitazione contro questo accordo, contro questo e contro tutti quegli accordi, come il TTIP, che hanno alla base un’idea liberista e di privatizzazione dei nostri beni pubblici e di restringimento delle basi democratiche e sociali della nostra società”.

 

 


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