Alitalia, Usb e Cgil vanno al confronto con i lavoratori. Filt: “Ecco i veri numeri dei licenziamenti”

Alitalia, Usb e Cgil vanno al confronto con i lavoratori. Filt: “Ecco i veri numeri dei licenziamenti”

di Fabrizio Salvatori – controlacrisi.org -

Cisl, Uil e Ugl hanno firmato ieri sera l’intesa sugli esuberi nell’ambito dell’accordo di Cai con Etihad. La Cgil spara a zero sottolineando che, contrariamente a quanto dice il ministro Lupi, si determina il licenziamento di 1635 lavoratori in Italia e di 52 lavoratori all’estero. E a 681 di questi si offre l’incerta prospettiva del reimpiego fuori da Alitalia.

La Filt sottolinea come Alitalia abbia confermato sin dall’inizio “la ferma volonta’ di procedere a licenziamenti, negando il diritto disponibile all’ammortizzatore sociale conservativo e difensivo dell’occupazione. Abbiamo sostenuto sin dall’inizio- prosegue la categoria dei trasporti Cgil – l’esigenza di evitare licenziamenti attraverso la riduzione degli esuberi e l’utilizzo della Cassa integrazione. La volonta’ aziendale di procedere ai licenziamenti e’ stata ribadita piu’ volte, arrivando nella giornata di sabato 12 luglio a rifiutare una proposta di mediazione, che avrebbe permesso il ricorso alla cigs, avanzata dal ministro del Lavoro, Poletti”. L’azienda, ricostruisce ancora il sindacato, “ha portato il confronto fino alla serata del 12 luglio facendo finta di negoziare per poi presentarsi con un testo gia’ preconfezionato, denominato Accordo Quadro, accompagnato da un verbale di accordo aziendale, distruttivo dei diritti e utile alla gestione incontrollata dei processi di mobilita’”. “I diritti delle persone vengono cosi’ calpestati- sostiene la Filt Cgil- attraverso la torsione di una recente disposizione di legge (il nuovo comma 4 bis dell’art 47 della legge 428/90 in merito alle disposizioni sul trasferimento di azienda) che presenta seri problemi di legittimita’ che ci riserviamo di impugnare in ogni sede e con tutti gli strumenti disponibili”.

Quelle sul ricollocamento dei lavoratori fuori da Alitalia sono per la Filt “prospettive tutte da verificare” e senza alcuna garanzia in assenza di accordi (allo stato inesistenti) con le imprese che dovrebbero assumerli. “Il resto dei lavoratori- prosegue la ricostruzione del sindacato- ha davanti a se’ nell’arco di pochi mesi la prospettiva disastrosa della mobilita’ e della successiva disoccupazione (il contratto di ricollocamento e’ tutto da definire e mancano ancora i decreti attuativi). Tra le numerose negativita’ dell’accordo viene perfino ridotta, a partire dal 31 dicembre prossimo, la copertura degli ammortizzatori sociali definiti con gli accordi pregressi. Nei prossimi giorni- conclude la nota- svilupperemo il confronto interno alla Filt e con i lavoratori sulle ragioni della nostra scelta e sulle possibilita’ di arrivare ad un accordo che tenga insieme le tutele e i diritti dei lavoratori e la salvaguardia dell’azienda di fronte al possibile fallimento”.

L’Usb non ha firmato e sta andando al confronto con i lavoratori. “Ribadiamo che non solo è fondamentale capire la serietà con la quale verrà affrontato il nodo degli esuberi, ma è necessario comprendere appieno l’attuazione del decreto annunciato dal ministro Poletti, ovvero la sua messa in pratica”, afferma Andrea Cavola, coordinatore nazionale del trasporto aereo. “Quindi è indispensabile capire il registro dell’Enac, le garanzie, i fondi e i tempi di realizzo. Questo – continua Cavola – per noi è l’elemento che fa la differenza, perché abbiamo sostenuto fin dall’inizio che dovevamo mettere in campo tutte le soluzioni per arrivare ad esuberi zero. Non è infatti possibile continuare a produrli”.


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.