Rifondazio​ne Comunista sostiene lo sciopero del lavoro pubblico proclamato dall’Usb per il 19 giugno

Rifondazio​ne Comunista sostiene lo sciopero del lavoro pubblico proclamato dall’Usb per il 19 giugno

di Roberta Fantozzi – La “riforma” della Pubblica Amministrazione presentata dal governo Renzi non ha niente a che vedere con un progetto di riqualificazione e rilancio della pubblica amministrazione e continua invece con la logica della riduzione del perimetro pubblico, del taglio di servizi e diritti dei cittadini.
Non si affronta in nessun modo la necessità di stabilizzare i quasi 300.000 precari (di cui oltre 80.000 con contratti in scadenza) che garantiscono servizi essenziali a fronte del taglio di 250.000 posti di lavoro negli ultimi 5 anni, in una pubblica amministrazione che è tra le più sottodimensionate d’Europa.
Demansionamento e mobilità obbligatoria entro 50 km sono le soluzioni per tutte le lavoratrici e i lavoratori che a seguito dei tagli e degli accorpamenti previsti, saranno dichiarati in esubero.
Si ampliano i dirigenti esterni a chiamata a scapito di chi entra attraverso concorso pubblico. Si tagliano del 50% i permessi sindacali, compresi quelli delle RSU. Il tutto mentre prosegue il blocco della contrattazione. Per questo saremo in piazza il 19 giugno, contro scelte che non fanno altro che continuare con le politiche liberiste di attacco al welfare e al lavoro.


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