Ripresentata la legge di iniziativa popolare sulla buona scuola della Repubbica
Pubblicato il 13 giu 2014
di Giovanna Capelli -
Giovedì 12 giugno alla sala stampa della Camera dei deputati il Comitato per la riproposizone della LIP (la legge di iniziativa popolare per la buona scuola della Repubblica) ha illustrato a più voci l’impianto fondativo di quella legge ,dimostrandone la attualità e addirittura la capacità di previsione dell’esito dei provvedimenti controriformatori che quella legge voleva fermare. E’ stato utile ricostruire da parte del docente Carlo Salmaso la storia di quella proposta , concepita e costruita da un movimento che si ribellò alla politica scolastica della Moratti, all’attacco al cuore propulsivo della pratica pedagogica della promozione della uguaglianza e della inclusione, cioè al modello del tempo pieno delle elementari ,al tempo prolungato. La legge non fu popolare solo perchè raccolse ben più delle le firme necessarie per la sua presentazione formale ma perchè fu costruita parola per parola nei territori, in comitati radicati nel contesto sociale ,allargando competenze e saperi, con la volontà di superare diversità e divergenze di opinioni attraverso il metodo faticoso del consenso e una nuova idea di democrazia e di partecipazione ai processi di formazione delle leggi quando le aule parlamentari erano già inaridite dal bipolarismo coatto e già incapaci di recepire in pieno la sovranità popolare. Dal 2004 al 2007 il tempo necessario per questa impresa. Gli altri interventi del Comitato di Sani, Boscaino,Moretto, Angelucci , Mauro, Guida e Veronesi hanno illustrato gli articoli più importanti della legge. Tutti e tutte ,docenti o genitori di Napoli, Bologna, Roma, Padova sono stati protagonisti della costruzione di quella legge e poi delle lotte per la difesa della scuola pubblica scientemente colpita nel suo ordinamento da Moratti,amputata dei fondi necessari ai suoi compiti costituzionali da Gelmini e ora più che mai marginalizzata e definanziata dai governi delle larghe intese in perfetta sintonia con le direttive europee della Troika e della Commissione che auspica l’irruzione del mercato nella formazione ,ridotta a servizio a domanda individuale, governata dalla logica aziendalista del merito.
La legge di iniziativa popolare ripropone un altro progetto ,un’altra scuola ,quella della Costituzione e della promozione dell’ugugalianza ,che destina il 6% del PIL all’istruzione,ripristina tempo pieno,tempo prolungato, pochi alunni per classe ,innalzamento dell’obbligo. I deputati e i senatori di SEL e del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato erano presenti e hanno accettato di assumersi l’onere di ripresentare quel testo nelle aule parlamentari e di difenderne i contenuti. Una bella giornata per la scuola pubblica e per Rifondazione ,non solo perchè viene ripresa in ambito istituzionale una legge di iniziativa popolare che fu presentata e assunta dai Gruppo di Rifondazione Comunista,ma soprattutto perchè vengono ribaditi tutti i temi e i contenuti che Rifondazione ha sostenuto testardamente in questi anni in ogni luogo,nei movimenti e nelle istituzioni. Da una fase di resistenza si passa a una nuova di speranza ,anche questo significa la ripresa di questo testo. Non si ricomincia da zero,ma di qui. Non è poco.
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