Giustizia ingiusta, le scarpe «rubate» di Iole

Giustizia ingiusta, le scarpe «rubate» di Iole

di Tommaso Di Francesco – il manifesto

Quando si dice la Giu­sti­zia sociale e umana, con la G maiu­scola. Iole Maria Piazza di 28 anni, accu­sata di avere rubato un paio di scarpe in un cen­tro com­mer­ciale di Milazzo, è stata con­dan­nata a sedici mesi di reclu­sione e 200 euro di multa (poi sospesa) oltre al paga­mento delle spese pro­ces­suali. L’incredibile durezza della pena, a smac­cata difesa degli inte­ressi di com­mer­cianti e grandi magaz­zini, è com­pro­vata da un’aggravante: la sud­detta Iole avrebbe «rubato con destrezza e mediante vio­lenza sulle cose», per avere rimosso la placca anti tac­cheg­gio. E pen­sare che il pm aveva chie­sto il minimo della pena con pena sospesa.

Se abbiamo capito bene, par­lasi di furto di scarpe. E allora viene da chie­dersi a quale giu­sti­zia­li­smo sfre­nato biso­gne­rebbe lasciarsi andare di fronte alla cor­ru­zione diven­tata regola di governo? E quanto a «vio­lenza sulle cose», che dire del mas­sa­cro ambiental-industriale per­pe­trato per decenni e che con­ti­nua ovun­que nel Bel­paese, con vio­lenta distru­zione di «cose», come l’ambiente e, soprat­tutto, le vite umane? O basta la sana­to­ria di un serial tv? Una sola cer­tezza ci rimane.

Alla luce soprat­tutto della cate­chesi papale sul timore di dio arri­vata ieri dal Vati­cano, che ha tuo­nato, bontà sua: «Cor­rotti, schia­vi­sti e fab­bri­canti di armi ren­de­ranno conto a Dio». A Cesare quel che è di Cesare, come al solito. Sulla terra sono pre­miati i ladri paten­tati dal con­trollo della finanza e favo­riti da ogni forma locale, nazio­nale o inter­na­zio­nale di potere, così come gli sfrut­ta­tori e i guer­ra­fon­dai bipar­ti­san ma, state tran­quilli, per­ché magari, post mor­tem, andranno comun­que all’inferno. Quello è sicuro, lo dice Fran­ce­sco I. Sulla terra invece, se rubi un paio di scarpe e non sei «nes­suna», ti con­dan­nano a un anno e mezzo di galera. Ma è certo che «dopo», Iole Maria Piazza volerà, dritta e scalza, in paradiso.


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