Alitalia: «2200 esuberi». Senza ritorno

Alitalia: «2200 esuberi». Senza ritorno

di Antonio Sciotto – il manifesto -

«Oltre 2.000 per­sone, 2.200 esu­beri strut­tu­rali: que­ste per­sone pur­troppo devono uscire». La noti­zia arriva come un flash, in mezzo alle altre agen­zie: da poco sono pas­sate le 13, e il pranzo è rovi­nato per molte fami­glie. L’amministratore dele­gato di Ali­ta­lia, Gabriele Del Tor­chio, con le sue parole ha dira­dato tutti i dubbi (e le spe­ranze) che ancora si adden­sa­vano intorno al tema «esu­beri»: molti spe­ra­vano che si potes­sero affron­tare con la cassa a rota­zione e la soli­da­rietà, stru­menti che di solito si uti­liz­zano in vista di un rien­tro, ma niente da fare. Gli arabi di Eti­had hanno det­tato le loro con­di­zioni: biglietto di sola andata per 2.200 lavo­ra­tori. E la com­pa­gnia ita­liana, insieme al nostro governo, sem­bra sem­pli­ce­mente averne preso atto.

«C’è l’assoluta neces­sità per Ali­ta­lia e le altre com­pa­gnie di pas­sare attra­verso un com­plesso, dolo­roso e fati­coso pro­cesso di ristrut­tu­ra­zione», ha con­ti­nuato Del Tor­chio. E poi, rife­ren­dosi alle per­sone in uscita: «La posta in gioco sono le oltre 11 mila che reste­ranno», l’accordo con Eti­had «ci per­met­terà di affron­tare con mag­giore sere­nità il futuro».

L’impegno, per chi verrà lasciato senza lavoro, ha ancora aggiunto l’ad della com­pa­gnia, è quello di «tro­vare oppor­tuni mec­ca­ni­smi e forme di tutela». Il mini­stro del Lavoro Giu­liano Poletti, che già qual­che giorno fa aveva lui stesso anti­ci­pato il numero dei 2000–2200 esu­beri (facendo capire che c’era un ok impli­cito del governo Renzi), ha con­fer­mato que­sta linea: «Il pro­blema degli esu­beri si sapeva essere pre­sente», e «quindi va affrontato».

Intanto sono state con­fer­mate le cifre dell’investimento di Eti­had: «560 milioni, per raf­for­zare la com­pa­gnia», ha detto Del Tor­chio, che ha par­lato di «qual­che set­ti­mana per con­clu­dere gli accordi». Cer­cando poi di fugare gli appunti che potrebbe muo­vere la Ue: «È un pro­getto che vedrà il man­te­ni­mento della mag­gio­ranza dell’azionariato in Ita­lia, o meglio in Europa per­ché abbiamo Air France come socio». «Non stiamo ven­dendo la com­pa­gnia ai poten­ziali part­ner di Abu Dhabi, ma vogliamo allearci con loro».

Insomma, la strada sem­bre­rebbe del tutto in discesa, se non si met­tes­sero in mezzo i sin­da­cati: che per oggi, per “discu­tere” il piano (in pra­tica sem­bra più un “pren­dere o lasciare”), sono stati con­vo­cati dai mini­stri del Lavoro Poletti e delle Infra­strut­ture, Mau­ri­zio Lupi.

«Cosa ci con­voca a fare un ammi­ni­stra­tore dele­gato che mette le carte sul tavolo… dei gior­nali?», si chiede infatti Gio­vanni Luciano, segre­ta­rio gene­rale della Fit Cisl. «Occor­re­rebbe più rispetto. Per le per­sone inte­res­sate e per chi le rap­pre­senta. Que­sti esu­beri, oggi fanno un lavoro inu­tile o sono a spasso? Poi per­ché 2.200? Come si arriva a que­sto numero? Dovrebbe essere tutto cor­re­lato al nuovo piano indu­striale e non così a pre­scin­dere». «Chie­dere sacri­fici sem­pre agli stessi può por­tare a scon­tri molto duri», con­clude la Cisl.

Dura anche la rea­zione della Cgil: «Del Tor­chio si sba­glia di grosso, nel merito e nel metodo», dice Mauro Rossi della Filt Cgil. «Men­tre sono ancora in corso le inter­mi­na­bili trat­ta­tive con le ban­che, lui dà per ine­vi­ta­bili oltre due­mila licen­zia­menti. Non mi viene in mente un agget­tivo diverso da “scor­retto”, con rife­ri­mento al bom­bar­da­mento media­tico sugli esu­beri atti­vato da ieri dall’ad di Ali­ta­lia». Clau­dio Di Berar­dino, Cgil Lazio, annun­cia una pos­si­bile «mobi­li­ta­zione» anti-esuberi.
Intanto, se da un lato si è alzata la ten­sione sul destino del per­so­nale, dall’altro pare essersi cal­mato il fronte Malpensa:ieri il mini­stro Lupi ha incon­trato il gover­na­tore della Lom­bar­dia Roberto Maroni e il sin­daco di Milano Giu­liano Pisa­pia. «Come scritto nel Piano nazio­nale degli aero­porti – ha spie­gato Lupi – Mal­pensa è l’unico scalo stra­te­gico del Nord-Ovest per il quale il piano Alitalia-Etihad pre­vede il pas­sag­gio da 11 a 25 delle fre­quenze set­ti­ma­nali dei voli inter­con­ti­nen­tali a lungo rag­gio, con un incre­mento annuale dei pas­seg­geri a 550.000». Nei due scali, come anche a Vene­zia, «arri­verà l’alta velo­cità fer­ro­via­ria». E Mal­pensa inol­tre «vedrà un forte svi­luppo del cargo, con l’obiettivo di farlo diven­tare l’hub euro­peo del settore».


Sostieni il Partito con una



 
Appuntamenti

PRIVACY







o tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.