Intervista dei Gc di Parma a Roberta Fantozzi

Intervista dei Gc di Parma a Roberta Fantozzi

http://gcparma.altervista.org – In occasione della campagna elettorale per la lista “L’Altra Europa con Tsipras” Roberta Fantozzi, Responsabile Lavoro della Segreteria Nazionale del Prc, ha fatto tappa a Parma per spiegare perchè votare la lista. In occasione della sua visita le abbiamo fatto alcune domande.

Perchè votare L’Altra Europa con Tsipras?

Perchè siamo l’unica lista che non dice nè che sia necessario ritornare alla dimensione nazionale ma neppure che bisogna conservare l’Europa così com’è. Da una parte c’è chi come Renzi, i socialisti e i popolari sostengono sostanzialmente che non vi sia alternativa alle politiche attuali. Essi fanno campagna elettorale attaccando l’austerità ma l’austerità l’hanno fatta loro stessi. Sono loro che insieme hanno approvato tutti i trattati, da Maastricht al Fiscal Compact e sono loro che stanno applicando le politiche di austerity. Questa posizione deve essere assolutamente battuta poichè sappiamo che se queste politiche continueranno la crisi non si risolverà poichè esse hanno aggravato la crisi. L’Europa è infatti vittima delle sue stesse politiche di austerità prima ancora della crisi economica. L’austerity sta distruggendo e continuerà a distruggere lo stato sociale e tutto ciò che ha caratterizzato in positivo il modello sociale europeo. Dall’altro lato c’è chi propone logiche nazionaliste che si portano dietro razzismo e xenofobia, esse nascono dal rifiuto dell’austerità ma sono la risposta sbagliata. Noi pensiamo invece che vada cambiata radicalmente questa Europa, pensiamo che il Fiscal Compact vada eliminato e ritengo sia fondamentale far capire alle persone che la crisi in Europa non sia nata dall’eccesso della spesa sociale ma soprattutto, come dichiarano le stesse fonti dell’Unione Europea, gli stati europei, dal 2008 al 2012, hanno messo a disposizione per il salvataggio del sistema finanziario 4500 miliardi di euro ovvero il 37% del Pil dell’Unione o, per essere più chiari, tre volte tanto la ricchezza che l’Italia produce ogni anno. La crisi nasce da questo, dal salvataggio delle banche. Dopo ciò, l’Europa ha deciso che una volta che il debito privato fosse diventato debito pubblico, si sarebbero dovute fare politiche di rientro accellerato. Politiche che non sono ancora andate a regime, in Italia entreranno in funzione dal 2015, esse prevederanno per noi un taglio di 50 miliardi ogni anno nella spesa pubblica, con effetti devastanti. Le ultime industrie pubbliche e istituzioni del welfare italiano saranno privatizzate. Il governo Renzi applica queste politiche tentando di sviare l’attenzione da esse con la storia degli 80 euro. Nel Def però è evidente l’obiettivo per il 2016 di 32 miliardi di risparmio, ovvero tre volte tanto di quello che viene dato con la manovra sull’Irpef. Non è neppure vero che i tagli della spending review saranno solo tagli agli sprechi ma saranno tagliati nuovamente i comuni, il trasporto pubblico, la sanità. Continuando ad attaccare diritti e prestazioni essenziali. Renzi ha dichiarato sempre nel Def che saranno effettuate privatizzazioni per quasi 50 miliardi nei prossimi quattro anni. Privatizzazioni che non si vedevano dagli anni ’90, quando per stare dentro i parametri di Maastricht, l’Italia tagliò la spesa sociale e privatizzato l’industria pubblica, la quale era giudicata dalla stessa Banca d’Italia uno dei settori più avanzati di ricerca e sviluppo. Noi siamo contro l’austerità, contro Renzi e anche contrari a Grillo. L’M5S ha un programma fatto all’ultimo momento ed è isolato a livello europeo, non avendo alcun legame con altri soggetti politici in Europa mentre Tsipras è sostenuto da una forza, come la Sinistra Europea, radicato in molti paesi dell’Unione. Il voto a lui non sarà un voto testimoniale come quello all’M5S.

Siamo quasi alla fine di questa campagna elettorale, come pensi si sia svolta?

Penso che sia stata una campagna elettorale nella quale siamo stati oscurati dai principali mezzi di comunicazione ma che vi sia stata anche una grande mobilitazione nel territorio con una serie di iniziative e eventi. La piazza di Bologna era una piazza di popolo, che testimoniava come quest’operazione, che ha rimesso insieme le tante anime diverse della sinistra, su un profilo chiaro, quello dell’alternatività alle grandi coalizioni nazionali ed europee, ha riacceso una speranza che ci auguriamo venga confermata dai risultati elettorali.

Perchè iscriversi o reiscriversi a Rifondazione Comunista nel 2014?

Perchè la crisi in cui viviamo testimonia come il capitalismo non sia la fine della storia ed è produttore di tali guasti, di regressioni nelle relazioni sociali e di come oggi sia sempre più importante pensare che vi sia un’alternativa di società da realizzare. Noi siamo in questa situazione poichè in questi anni il grande capitale finanziario ha vinto. Oggi più di prima dobbiamo lottare affinchè la società non sia governata secondo l’imperativo della valorizzazione del capitale e per far sì che la valorizzazione del lavoro e dei lavoratori sia ancora un obiettivo decisivo. Un’altra ragione, scritta nella storia di questa campagna elettorale, è il perseguimento, nel rispetto delle nostre ragioni e idee, la costruzione dell’unità a sinistra. Seguendo l’esempio di altri paesi, come la Spagna, la Grecia o la Francia, nel quale forze comuniste e socialiste radicali si sono messe insieme per essere più forti e incisivi nel rimettere al centro della politica la lotta al capitalismo.


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